giovedì 7 ottobre 2010

Quando la coppia scoppia e…

(Scommetto che chi legge sta pensando male…)
Quando la coppia scoppia e… si trasforma in una famiglia, niente resta uguale a prima, tutto cambia. E tu Tripy sai bene quale sia il modo in cui io viva il cambiamento, come lo subisca e quanto sia difficile per me riuscire a metabolizzarlo. È stato più volte oggetto di discussione in queste settimane che tu ed io abbiamo condiviso, contemporaneamente protette ma intrappolate nello stesso corpo.
Da quando stiamo insieme tuo padre ed io abbiamo vissuto la perfetta vita di coppia: viaggi, vacanze, week end, gite, cinema, concerti, spettacoli teatrali, ristoranti… non ci siamo fatti mancare proprio niente! E non posso certo dimenticare le nostre impagabili serate abbracciati insieme sul divano o i nostri fine settimana pantofolai, entrambe cose alle quali non avrei rinunciato per nulla al mondo.
Alcuni di questi momenti sono stati vissuti insieme agli amici, ma più spesso da soli lui ed io, per godere pienamente della reciproca compagnia, perché per stare bene non era fondamentale nessun altro elemento aggiuntivo.
Così abbiamo imparato a conoscerci e ad amarci, così abbiamo superato i nostri traumi e le nostre paure, così abbiamo costruito il nostro stile di vita insieme.
Poi un giorno abbiamo deciso di adottare un cane, a dire il vero sono quasi certa che papino abbia deciso di adottarlo soprattutto per me, ma questo ormai non fa nessuna differenza. È così che in una calda serata di luglio di un paio di anni fa, Heidi è entrata nelle nostre vite. Una tenera cucciola di cui prendersi cura, da educare, crescere, amare e proteggere: per noi una vera e propria palestra, la prima vera responsabilità presa insieme. Non potevamo più uscire alle nove di un sabato mattina per andare a fare la spesa e rientrare solo alle due di notte, perché nel frattempo ci era venuta l’irrefrenabile voglia di fare una passeggiata a Firenze. Non dovevamo più decidere, organizzarci e preoccuparci solo per noi: ora c’era anche lei da tenere in considerazione.
L’avevo desiderata tanto, ma dopo due giorni dal suo arrivo e due notti passate a fare i turni per consolarla, ammetto che ero nel panico più totale.
Mi tormentavo e mi domandavo con una certa insistenza, se adottarla fosse stata davvero una scelta meditata e presa con consapevolezza o piuttosto legata ad un impulso , senza aver riflettuto abbastanza, senza aver valutato attentamente i pro e i contro a cui tuo padre ed io, stavamo inevitabilmente andando incontro.
Mentre cercavo di capire, mi scoprivo a guardarla che trotterellava incerta verso di me e la sua camminata buffa mi faceva sorridere.
A volte era un tenero batuffolino nero, tutto peli, occhi e zampe, ma improvvisamente riusciva a trasformarsi in uno spaventoso e famelico mostro, in grado di inghiottire in un istante e in un solo boccone le nostre vite, le nostre abitudini, le nostre vite ed i nostri equilibri. Una parte di me sapeva di non poter già più fare a meno della sua presenza vivace e invadente ma l’altra continuava a temerla e guardarla con occhi spaventati e preoccupati.
E mentre noi lentamente e inconsapevolmente ci abituavamo a questa nuova realtà, Heidi cresceva, dimostrando ogni giorno il suo carattere dolce e prendendosi i suoi fondamentali spazi. Oggi, dopo oltre due anni di vita in comune, non posso pensare a come sarebbe senza di lei e quasi non ricordo com’era prima di lei. Certo, è un’innegabile impegno, ma quello che mi ha dato non ha valore e non ha prezzo.
Scommetto che ti starai domandando perché ti ho raccontato questa storia Tripy. Ma, forse per dirti qualcosa in più di noi e forse anche per spiegarti che oggi, alle soglie della tua nascita, mi ritrovo a farmi le stesse domande, naturalmente amplificate, che mi facevo dopo l’arrivo di Heidi e anche i timori e le paure non sono cambiati, sono solo più grandi, perché tu sei la “cosa” più grande che ci sia capitata.
Dopo aver fatto le prove generali con Heidi, solo con il tuo arrivo la nostra coppia “scoppierà” e si trasformerà definitivamente in una famiglia, e come mi ha detto papino ieri sera, cercando di farmi vivere più serenamente questi momenti, una famiglia e ciò in cui naturalmente si trasforma una coppia.

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