mercoledì 30 giugno 2010

Primi caldi, prime difficoltà

Buongiorno Tripy,
e speriamo davvero che lo sia, perché la giornata di ieri e la notte che l’ha seguita, non sono proprio state delle migliori. E secondo me, tu che sei una bimbetta furba, te ne sei accorta ed hai pensato bene di startene stranamente più tranquilla del solito: brava!
Quando mi dicevano che con la gravidanza il caldo si affronta malissimo, io sottovalutavo il problema, ma ora che ci sono in mezzo mi rendo perfettamente conto di quanto fossero vere quelle parole.
Al posto delle gambe ho due monoblocchi di marmo di Carrara: per sollevarli ci vuole una gru, più che piegarli mi sembra che si spezzino, per spostarli ci vorrebbe solo un miracolo! E come se non bastasse ho continui crampi che mi tormentano di giorno e di notte…
Per completare la descrizione aggiungo che ho una fiacca addosso come non credo di aver mai avuto, tutto mi stanca immediatamente e dopo aver fatto 200 metri in non meno di 20 minuti, ho l’impressione di aver partecipato alla maratona di New York, e visto il mio stato d’animo non credo nemmeno di aver vinto!
Diciamo che se il bradipo è uno fra gli animali più lenti della terra, io in lentezza lo batto senza sforzi!
Capisci anche tu che in questo stato pietoso diventa un’impresa titanica tentare di fare qualsiasi cosa, anche la più banale, come fare una rampa di scale per andare ad aprire la cassetta della posta. Quindi, non faccio nulla e il risultato finale è: Heidi immusonita perché non si va al parco…ed io vittima di una noia mortale!!!
Buona giornata anche a te Tripy…

martedì 29 giugno 2010

Piedi

Ora Tripy, posso finalmente svelarti il mistero: ieri ti ho fatto, ovvero letteralmente tagliato e cucito, delle magnifiche scarpine modello “bebè”, in feltro grigio chiaro, con tanto di laccetto alla caviglia e bottoncino laterale.
Me lo dico da sola: sono venute assolutamente perfette!
Mi sono esaltata a tal punto che la mia mente ha iniziato a creare immagini di scarpine di ogni colore, con applicazioni, nastri, pizzi, smerli e ricami, a tinta unita o multicolor…
Una produzione di idee continua e irrefrenabile…
Ho il dubbio abbastanza fondato che siano un accessorio piuttosto inutile e ammesso che riesca a mettertele, temo che muovendo i piedini, riuscirai a sfilartele in un battibaleno…
Ma non importa, sono bellissime e sono le scarpine che ti ha fatto mammina tua…
Non ho neppure un’idea di come saranno i tuoi piedi, se grandi o piccoli, corti o lunghi, sottili o paffuti, a “panzerotto” o a “siluro”, con le dita lunghe e a scala come tuo padre o corte e tutte uguali come le mie, o se addirittura avrai l’alluce notevolmente più grande come “Eta Beta” dei fumetti.
Non so nemmeno se la misura delle scarpine che ti ho fatto andrà mai bene per te, o se saranno della tua taglia nello stesso momento in cui fuori ci saranno 30 gradi all’ombra, rendendo impossibile la sfilata con le scarpine di feltro con doppia suola, fatte da mamma…
L’unica cosa certa è che non sarai un millepiedi, ma se anche così fosse, non temere Tripy, con l’incredibile produzione che ho in mente i tuoi piedi, tutti, staranno “carzati” come direbbe giustamente qualcuno di mia conoscenza…

lunedì 28 giugno 2010

Risveglio creativo

Oggi mi sono svegliata con la vena della creatività che pulsava a più non posso!
Mi sono messa a pasticciare con i miei attrezzi del mestiere: ago, filo, stoffa, forbici, carta, cartone… e ho prodotto.
Cosa non te lo dico, non prima di domani, se no papino si perde la sorpresa, ma sappi che sono estremamente soddisfatta del risultato.
Per questo oggi non ti ho scritto fino a quest’ora Tripy, ero troppo impegnata a produrre cose per te!
Avevi già messo il muso, lo so. Che poi con la faccetta che ti ritrovi il “pippio” ti viene benissimo, del resto assomigli a me, quindi non posso nemmeno lamentarmi più di tanto…
Oggi è stata la prima giornata in cui ho davvero sofferto il caldo. Non me ne sono resa conto fino a quando verso le cinque del pomeriggio sono uscita in macchina.
Era rimasta parcheggiata al sole, praticamente era un forno.
Dovevo arrivare a Cesenatico e ci sono arrivata stravolta.
Fra l’altro oltre il danno, la beffa: gita inutile, il pacco che dovevo ritirare non era nemmeno arrivato.
Tu come stai piccola monella? Hai finito di rigirarti come una pazza?
Ad essere sinceri a me piace tanto quando lo fai…
Lo avevi già capito, vero? E da cosa? Dal fatto che ti provoco accarezzandomi la pancia?
Sei astuta ragazzina… astuta, monella e col pippio: ecco com’è nostra figlia!

domenica 27 giugno 2010

Immagini di quello che sarà

Passeggiavo per strada con Heidi, quando una bella bimba in compagnia della sua mamma e della sua sorellina più grande mi ha chiesto se poteva accarezzare Heidi. Naturalmente ho risposto di sì e ho immediatamente visto le bimbe tuffarsi in un calorosissimo abbraccio ad Heidi, che si è lasciata piacevolmente coccolare.
La più grande delle bimbe si chiama come dovresti chiamarti tu, no, non ci provare, non te lo dico… e poi tu lo sai! Mi è sembrato di fare un salto nel futuro… immagini di quello che potrebbe essere.
A proposito di quello che sei tu invece, mi viene in mente che siamo nella 23esima settimana e non ho nemmeno verificato cosa stai facendo, a parte le capriole…
Vediamo un po’….
Dicono di te che sei un “neonato in miniatura” e che la tua fase di aumento di peso continua.
Durante questo periodo le unghie si sono sviluppate quasi del tutto. La lanugine, i peli che coprono l’intero tuo corpo, sta diventando più scura. La pelle che è ancora abbastanza trasparente, sta diventando più rosa o rossastra. Il tuo aspetto sembra abbastanza rugoso, quasi vecchio perché sotto la tua pelle non c’è ancora la quantità sufficiente di grassi da riempire lo spazio sottocutaneo.
Il sistema nervoso si sta sviluppando perciò i tuoi movimenti sono sempre più coordinati e complessi. I calci, lo spostamento del sederino su e giù si avvertono perfettamente. A volte è possibile notare che la pancia si deforma o il movimento del bambino da una all’altra parte (confermo!).
Lo sapevi che i bimbi nati durante questa settimana hanno già delle possibilità di sopravvivere. Le possibilità di sopravvivenza dipendono dal tuo peso e soprattutto dai polmoni che non sono ancora sviluppati completamente.
Esiste una tabella con le percentuali di sopravvivenza a seconda della settimana di gestazione:
23 settimane: 10-20%
24 settimane: 40-60%
25 settimane: 50-80%
26 settimane: 70-90%
27 settimane: superiore al 90%
30 settimane: superiore al 95%
34 settimane: superiore al 98%
Ma tu non hai alcuna fretta vero Tripy, perché resterai nel pancione ancora per 16 settimane (o forse qualche giorno in più o in meno).

Le cicatrici che non si rimarginano.

Il tempo Tripy, dicono tutti che sia la migliore medicina per curare le ferite, ma io ho imparato che ci sono ferite incurabili, che non si rimarginano nemmeno con il tempo.
Lo so, non ha nessun senso, ma spesso il mio pensiero va a quella bimba che non è mai nata, a quella vita che per un po’ è cresciuta dentro di me per poi, all’improvviso, interrompere la sua crescita, senza una causa evidente, senza una spiegazione plausibile che almeno mi facesse stare un po’ meno male.
Lo so Tripy, non è giusto nei tuoi confronti: se ci fosse lei ora non potresti esserci tu, ma non posso evitare di pensarci.
Mi è venuto in mente ieri mentre con tuo padre ti compravamo salopette e giubbottino per la prossima primavera, mentre guardavo i vestitini di cotone taglia 1/3 mesi e pensavo che a te non serviranno, ma a lei sì, sarebbero serviti.
Mi è venuto in mente stamattina, proprio mentre tu ti muovevi in modo che tuo padre ed io, non potessimo nemmeno per un istante dimenticarci che ci sei.
E mi viene in mente ogni volta che sento di qualcuna che partorirà fra metà e fine luglio…
Non ti voglio meno bene, ma nulla riesce a togliermi dalla mente che sarebbe stato diverso, che tutto sarebbe stato più facile e che tante cose che sono successe non sarebbero capitate e tanti problemi non ci sarebbero mai stati.
Certe volte spero che una volta passato luglio, una volta superata la fatidica data in cui lei, l’altra, sarebbe nata, forse smetterò di pensarci.
Ma altre volte ho la consapevolezza che non sarà così e che sempre guardando una bimba nata nel luglio 2010 mi verrà in mente quella figlia che non abbiamo mai avuto.
E quando penso queste cose mi si forma un nodo alla gola, e le lacrime salgono in superficie, proprio come adesso.
Poi tu ti muovi, proprio come hai fatto ora, dai calcetti e spintarelle e mi vengono in mente le preziose parole di tuo padre stamattina: ora hai qualcosa di concreto a cui pensare, qualcosa di più bello.
Quel qualcosa Tripy sei tu.

sabato 26 giugno 2010

Stress e notti insonni

Sono sveglia dalle 3: prima un campo ad una gamba mi ha buttata giù dal letto, poi tu Tripy hai cominciato ad agitarti come non mai, con sobbalzi, sussulti, calci e spinte.
Inutile cambiare posizione e girarmi sul fianco sinistro, inutile tentare di riaddormentarmi.
Una volta in piedi la giornata è proseguita con le seccature che avevo previsto. Quando io e papino siamo arrivati al laboratorio analisi, c’erano già 36 persone davanti a noi.
Sono rimasta in ospedale fino alle nove passate…
Ho mal di testa e una debolezza addosso che già solo la metà basterebbe.
Mi sento come un “mocio vileda”: strizzato e rammollito.

venerdì 25 giugno 2010

Il momento più bello della giornata

Apro gli occhi e sorrido guardando accanto a me vedo tuo padre che dorme beatamente.
Mi sembra un bambino.
Lui dai miei movimenti percepisce che mi sono svegliata.
Si mette supino e si apre in un abbraccio.
Io mi avvicino e mi accoccolo sulla sua spalla.
Sento il suo tepore, il suo cuore che batte, il suo respiro e il profumo della sua pelle morbida a contatto con la mia.
Mi sento protetta, coccolata, amata.
Sono completamente appagata.
Non mi manca niente, non c’è niente di diverso che vorrei.
Se la felicità è un attimo questo è il mio attimo.
Magicamente mi riaddormento.
Quando mi risveglio poco tempo dopo, è meraviglioso scoprire che non è un sogno e che è tutto vero.
Poi tu ti muovi e mi dai il buongiorno.

giovedì 24 giugno 2010

Seccature all'orizzonte

Potrei iniziare in tanti modi questo post, ma credo che quello che rende meglio l’idea sia: “e che palle!” Sì, hai letto bene Tripy, ho proprio detto e scritto palle! Quando ce vo’ ce vo’! Con calma, ora ti spiego a cosa mi riferisco.
Come tutti i mesi ormai da tempo, da molto prima che tu fossi in arrivo, mi toccano gli esami del sangue. Di solito vado in un laboratorio poco distante da casa, dove se sei fortunata capiti con un tipo bravo (cosa che a me personalmente è toccata solo una volta, giusto per farmi notare la differenza abissale con la sua collega…) e se sei sfigato, come tua madre, capiti con la ragazza che, dire che è negata non rende l’idea, praticamente ogni volta ti scarnifica il braccio, (io ormai credo di avere la cicatrice perenne, non fa in tempo a scomparire che mi ritocca…).
Oggi, come ogni volta prima del prelievo, sono passata dal laboratorio a chiedere in quanti giorni riescono a darmi i risultati, in modo da poter calcolare i tempi con la visita dalla ginecologa. Con mia sorpresa la segretaria all’accettazione mi comunica che loro, essendo un piccolo laboratorio, non possono fare alcuni esami, fra cui la mini-curva glicemica che rientra, naturalmente, fra quelli che mi sono stati prescritti.
Intuisco che non è la solita routine e la cosa comincia a puzzarmi di fregatura così deciso di chiedere chiarimenti e mi viene spiegato che dovrò rimanere circa un’ora in ambulatorio e fare due prelievi a distanza, per verificare la curva glicemica. In ogni caso devo contattare l’ospedale più vicino e sentire da loro se è meglio prenotare e se hanno procedure particolari…
Raccolgo i foglietti rosa con le mie prescrizioni e mi dirigo verso casa, nel frattempo telefono a papino che, naturalmente, ha capito subito di cosa stessi parlando (io certe volte proprio non capisco come diavolo faccia a sapere tutto di tutto!!!).
Una volta a casa telefono all’ospedale e mi faccio passare il laboratorio dove vengo informata che spesso le donne in gravidanza si sentono male facendo la mini-curva glicemica: giramenti di testa, svenimenti, nausea e vomito (non ci facciamo mancare niente…). Poi mi spiegano che loro aprono alle 7 e mezza ma già dalle 7 posso andare e prendere il numero. Una volta lì, devo andare allo sportello 3 o 4 e far presente che “sono quella della mini-curva glicemica”… poi loro vedono se in base al mio numero per le 8, massimo 8 e un quarto non mi hanno ancora chiamata, mi chiamano automaticamente (cosa ci sia di automatico non l’ho capito)… Fanno un primo prelievo e poi devo restare lì, possibilmente a riposo… senza naturalmente mangiare o bere nulla eccetto un fantastico beverone a base di glucosio, che appunto spesso provoca crisi di vomito… (se vomiti ti tocca ricominciare, naturalmente…). Dopo un’ora circa, e dopo aver bevuto l’immondo beverone, fanno il secondo prelievo e poi finalmente puoi andare a fare colazione come Cristo comanda, sempre che a quel punto tu ne abbia ancora voglia.
Nel frattempo si saranno anche fatte almeno le 9, ma proprio se vogliamo essere ottimisti!
Ti stai chiedendo il perché di tutto ‘sto casino?
È semplice, Tripy, perché fra i tuoi antenati ci sono casi di diabete… questa è la ragione perché io mi devo rovinare l’intoccabile rito del sabato mattina, con tanto di colazione al bar con papino…
Direi di concludere con un “che culo!”

Una casa per tutti

Ciao Tripy,
sento che ti muovi e ne deduco che stai bene, lì rinchiusa nel tuo ovetto, in quella che di fatto, ad oggi è la tua casa.
E parlando di case oggi la tua amorevole mammina si è preoccupata di procurare le casine anche alle sue care “amiche” formiche, che avevano pensato bene di impadronirsi di parte della sua cucina.
Così, stufa di questa invasione, quando al supermercato ha visto la magnifica invenzione che sono le casine delle formiche, non ha proprio resistito alla tentazione di comprarle e una volta a casa le ha seminate qua e là.
Tempo fa, quando viveva in un’altra casa aveva comprato le casette per gli scarafaggi, che più che casette erano villone e gli scarafaggi erano talmente grandi che riuscivano solo a fare capolino sulla porta… ma questi sono banali dettagli.
Con le formiche non dovrebbe avere problemi di dimensioni, le porticine sono sufficientemente grandi per far passare le “care bestiole”.
Mi spiace, lo so che da amante degli animali non dovrei uccidere nemmeno le formichine ma… io non vado nelle loro tane a rompergli le scatole e loro non devono invadere la mia di casa. Ti assicuro che non è bello vederle scorazzare libere sul piano della cucina, che entrano ed escono dalle fessure dietro i pensili, quasi come se si prendessero gioco di me… Ho provato a dirglielo con le buone, a cercare di farglielo capire con metodi meno cruenti come quello di spargere il borotalco in giro per casa, ma loro non sembravano capire, scomparivano per due o tre giorni e poi ritornavano più numerose ed agguerrite di prima. Ah, è così, volete la guerra? E allora che guerra sia!

Corpi

Il mio corpo, quello che mi è sempre appartenuto, quello con il quale ho convissuto e sono cresciuta, si sta ribellando alla gravidanza e lo fa a voce alta, con rutti che sembrano l’urlo dell’uomo di Neanderthal che riecheggia nella foresta.
Il tuo corpo, quello che è partito con l’unione di due cellule e che si è rapidamente sviluppato, ora ha sembianze umane e si muove, scalcia e rotola come se volesse imporre fin da subito la sua presenza.
Il suo corpo, come quale? Quello di tuo padre, quello al quale vorrei tu assomigliassi, a partire dall’imbrunire e per tutta la notte è solo ed esclusivamente mio, e non pensare male… nessun immagine a luci rosse.
È mia la sua spalla destra quando siamo sul divano ed io mi appoggio morbidamente abbandonandomi al sonno.
È mia la sua spalla sinistra quando siamo a letto ed io la cerco come unico rifugio, quando non riesco a dormire.
È tutto mio quando entrando sotto le lenzuola sento un brivido che mi attraversa la schiena, sì anche d’estate, ti ricordo che noi dormiamo con una finestra di un metro e venti per 80 spalancata proprio sopra al lettone…
E quando di mattina smette di essere mio, perché tuo padre si alza dal letto per andare a lavorare, sorrido guardando le indiscutibili tracce della mia presenza… La sua spalla con stampata sopra l’immagine del mio orecchio l’accompagnerà ancora per un po’ e servirà a ricordagli una cosa che gli ripeto fin dall’inizio (perchè io sono una persona assolutamente sincera ed onesta): è tutto mio!

mercoledì 23 giugno 2010

AiuTTTo, ho ingoiato una lavatrice

Noto con piacere (nemmeno poi così tanto…) che questa settimana il mio peso ha subito un netto rialzo verso l’alto.
Ehi, tu laggiù, mi ascolti invece di giocare a fare la lavatrice con i miei organi: fegato, milza, reni…
Ti ricordo che sono tua madre e magari ho qualcosa di interessante da dirti!
Dicevamo appunto che il peso comincia a crescere vorticosamente, il mio e forse, spero, anche anzi soprattutto, il tuo.
Del resto dicono che a questo punto della gravidanza sia tutto normale, quindi ci fidiamo degli esperti anche se sono gli stessi che, abbiamo verificato più volte che non hanno la più pallida idea del tuo peso e delle tue dimensioni nelle varie settimane di gestazione.
Ma noi abbiamo deciso di dargli fiducia…
Stamattina, non appena ti metti calmina, usciamo per andare dalla dottoressa a farci prescrivere gli esami di routine. Intanto che ci siamo magari ci facciamo 4 passi, nella speranza che non sia troppo caldo.
Certo, non preoccuparti, prima porto Heidi al parco… anche perché se si stanca un po’ magari si limita a sventrare il suo materasso e lascia incompiuto il murales che sta facendo per le scale…
Anzi, sai che ti dico? Ora andiamo al parco, a dopo piccola lavatrice umana che non sei altro, ti chiamerò “Candy”…

martedì 22 giugno 2010

Siamo tutti un po’ “’nzurruti”

“’nzurruti” parola coniata da tua madre per definire qualcuno arrabbiato.
Il mare può essere “’nzurruto”, ma anche le persone possono essere “’nzurrute”, anzi “’nzurrutissime”.
Oggi in questa casa siamo tutti un po’ “’nzurruti”.
Papino credo perché è in astinenza di ore di sonno, io perché ho scoperto di avere un cane ingrato che ieri, dopo aver passato il pomeriggio e buona parte della serata a casa della sua biondissima amica golden retriever Molly, non voleva ritornare a casa sua… e Heidi perché vorrebbe essere ancora a casa di Molly e guarda l’orizzonte, sperando di vedere arrivare qualcuno che la venga a “salvare” dalla sua famiglia.
E a giudicare dalle testate che mi hai dato appena sveglia, credo che anche tu sia decisamente “’nzurruta”, ma a questo punto mi piacerebbe anche sapere le ragioni del tuo apparentemente inspiegato “’nzurruimento”.

Can you hear me, can you hear me, thro' the dark night far away.

Sì Tripy, anche tu puoi sentirmi nella notte buia lontano, e so che anche tu hai sentito il concerto di Rod Stweart all’Arena di Verona ieri sera. Davvero bello!
Papino ed io vestiti con le maglie dei “Celtic” e papino si è fatto anche notare mentre in piedi sventolava la sciarpa a righe bianche e verdi.
Io mi sono proprio divertita e credo anche tu.
Ora siamo in macchina diretti a casa. Papà guida e io fra pochi secondi penso di addormentarmi. Volevo dargli il cambio alla guida ma secondo me non ce la posso fare.
A domani Tripy, buonanotte.

lunedì 21 giugno 2010

Ancora tempo prima di...

Comodamente seduta sul divano, in totale “polleggio” come direbbero dalle parti di Bologna, vedo e sento la mia pancia che si muove: non sei più timida e discreta, non cerchi di passare inosservata, al contrario, ormai ti muovi sicura e prepotente, senza tentare di confonderti inutilmente con i gorgoglii normali del mio corpo.
Osservo ammirata e stupita questa immagine e penso che lì dentro ci sei tu, e la curiosità di vederti cresce.
Siamo all’inizio del sesto mese e so che manca ancora tempo di conoscerti, prima di poter vedere i tuoi lineamenti, prima di poter sentire il profumo della tua pelle, prima di poterti stringere fra le mie braccia, prima di poterti coccolare e sussurrare paroline dolci.
Il tempo passa, la mia pancia cresce e con lei aumenta la curiosità.

Ormoni, gravidanza e arte culinaria

Se avevo dei dubbi ora ho delle assolute certezze.
Gli ormoni, la gravidanza e l’arte culinaria sono tre elementi che non vanno assolutamente d’accordo.
Lo sospettavo da tempo, almeno da quando, a causa della nausea, mi sono dovuta drasticamente allontanare dai fornelli.
Ora che le cose vanno meglio, la voglia e il piacere di cucinare non sono più tornati quelli di una volta e, come se non bastasse, quando ho dei momenti di estro, il risultato è decisamente deludente: impasti che non lievitano, creme che fanno i grumi, cibi che si bruciano, polpette che si spappolano, sale che copre i sapori, e chi più ne ha, più ne metta.
Ho comprato nuovi libri con ricette facili facili, ma non ho riscontrato miglioramenti.
Che faccio? Rinuncio o continuo in maniera ostinata finché una colica di fegato non ci fa stramazzare al suolo?

Primo giorno di estate?

È arrivata l’estate, almeno secondo il calendario.
Qui continua a diluviare e continua a sembrare una tipica giornata autunnale, almeno secondo me.
Ci siamo svegliati con la pioggia che rimbalzava sulla finestra sul letto e ammetto senza troppe difficoltà che mi piace starmene nel letto caldo, abbracciata a papino, guardando il cielo, mentre fuori piove.
Ora papino è andato a lavorare, Heidi ed io confidiamo in un leggero miglioramento che ci consenta (ci consenta? Mi stride… mi suona male… mi ricorda qualcuno…) facciamo così, che ci permetta se non di andare al parco, almeno di uscire a fare una passeggiata.
Per ora non accenna a migliorare ma noi siamo ottimiste (e che succede?), diciamo che siamo speranzose e attendiamo pazientemente.

domenica 20 giugno 2010

Sarà, sarà quel che sarà

Sarà, sarà, quel che sarà, recitava una canzone di Tiziana Rivale, ora meteora, nel 1983.
Ho deciso di iniziare così questo post, con questa vena poetica e scavando fra i miei ricordi di adolescente, non tanto perché io sia un’accanita fan di Tiziana Rivale, nemmeno mi ricordavo che la canzone l’aveva cantata lei (ho dovuto cercare nel magico mondo di internet), ma semplicemente perché mi sembrava il titolo migliore per una giornata come quella di oggi.
Sarà questo clima autunnale, sarà la pioggia incessante che anche a giugno ti lascia dietro i vetri di una finestra a guardare il mondo fuori che si bagna, sarà la noia di questa lunga giornata in perfetto stile novembrino, saranno gli occhi tristi di Heidi che scruta ogni mio gesto nella speranza di poter andare a correre al parco con i suoi amici, saranno gli ormoni che ormai si devono essere scatenati ai massimi livelli, sarà, sarà quel che sarà, ma di certo oggi sono stata colpita da un evidente e fulminante momento di tristezza, del quale tuo padre è stato spettatore.

Piove, guarda come piove, guarda come viene giù

E piove… ma si può un tempo così uggioso a fine giugno??? Dico non novembre, giugno! Se tanto mi da tanto a novembre ci sarà un metro di neve… E ci sarai anche tu…
Fra un po’ ti andiamo ad ordinare l’armadio, sei contenta? Come sarebbe a dire che non te ne frega niente? E tutti i tuoi micro abitini, le tue tutine, le tue copertine, dove li mettiamo? Eh??? Guarda che anche se per caso dovessi nascere con la camicia, non ti basta solo quella…

sabato 19 giugno 2010

Pochi minuti a mezzanotte

Pochi minuti prima dello scattare del nuovo giorno, trovo il tempo per pensare e scriverti un breve saluto.
Oggi Tripy hai fatto un’esperienza nuova: sei stata ad un matrimonio: si è sposata zia Yle. (Devi sapere che io chiamo zie le amiche più care…)
Mamma era piuttosto stanca e non è rimasta per la cena, ha partecipato solo alla cerimonia in comune.
Yle era, naturalmente emozionata.
Mamma con l’abito lungo si sentiva come un veliero arenato…
Con questo immagine ti lascio e ti auguro una buona notte, sperando che davvero lo sia per tutti.

venerdì 18 giugno 2010

Cibo e brutti sogni

Stanotte ho fatto un brutto sogno.
Stamattina non avevo il coraggio di andare in bagno e, nonostante il mio livello di resistenza a trattenere la pipì fosse ormai al limite, ho continuato a restare a letto.
Ho aspettato l’ultimo secondo per andarci e finalmente ho realizzato che era stato solo un incubo: nessuna emorragia, nessuna perdita, niente di strano, tutto apparentemente tranquillo, come ogni mattina.
Ho tirato un sospiro di sollievo ed ho pensato che forse, per evitare notti agitate, dovrei evitare di mangiare cibi pensanti di sera…
Stamattina, di conseguenza, il mio umore non era dei migliori: la giornata è iniziata presto e si prospetta lunga.
Tu ti muovi e il tuo ondeggiare è una piacevole compagnia.
È bello sentire la tua presenza che a tratti mi ricorda che non sono sola ma che ci sei anche tu.

giovedì 17 giugno 2010

Capolino nel sesto mese

Eccoci qua, a fare capolino nel sesto mese, ad essere sincera, non mi sembra vero. Eppure siamo arrivati qui, certo, non senza difficoltà, non senza paura, non senza problemi, ma ci siamo arrivati, tutti insieme, tu, io, papino e tutti quelli che davvero ci vogliono bene e hanno fatto il tifo per noi.
Ora tu ti muovi tanto e io ti sento benissimo, di giorno e soprattutto di notte: fai le capriole sul mio fegato, bungee jumping sulla la mia vescica e per non farti mancare niente, giochi a palla con i miei reni...
Ma va bene così, significa che sei in forma, che hai tanta energia e che ti senti bene.
Leggo in un sito per mamme in attesa alcune informazioni su questo periodo: “poiché lo spazio è ancora tanto, il feto si gira fa le capriole, ruota la testa, batte le mani sulla parete dell’utero, stira le braccia e le gambe: si muove come noi” (ne avevo il sospetto…).
I soliti assurdi siti dicono che a questo punto dovresti essere lunga dai 20 ai 27 centimetri e pesare dai 350 ai 530 grammi (come se fosse la stessa cosa…).
Io non so con precisione quanto tu sia lunga ma dall’ultima ecografia so che tu dovresti pesare circa 450 grammi: un colosso!
Se tu fossi un maschietto ora i tuoi testicoli dovrebbero iniziare la loro discesa dal ventre ma essendo una femminuccia sappiamo che a questo punto il tuo utero è completamente formato e le tue ovaie sono perfettamente sviluppate.
Ora assomigli a tutti gli effetti ad un neonato (lo abbiamo visto!!!), solo che sei molto più minuta e il tuo tessuto adiposo non è ancora molto sviluppato. In questo mese i tuoi muscoletti però faranno un gran lavoro, arrotondando le tue forme, sederino compreso… (occhio a non farti un culone, che poi te ne penti).
Nonostante tu (ed io…) stia guadagnando costantemente peso, la tua pelle è ancora molto sottile e mantiene un’apparenza raggrinzita (tipo cane sharpei…).
Anche il tuo cervello inizia ora un rapido e fondamentale processo di crescita.
Ora dovresti iniziare ad utilizzare il tuo sistema immunitario con il quale ti puoi proteggere dalle infezioni. I virus ed i batteri raramente riescono a penetrare fino al feto, però esistono delle eccezioni (delle quali ora non vogliamo assolutamente preoccuparci, grazie…).
Questa settimana i tuoi occhi si muovono e ruotano sotto le palpebre, sono completamente formate ciglia e sopracciglia, mentre l’iride, la parte colorata dell’occhio, è ancora priva di pigmentazione.
I tuoi capelli, sempre se li avrai già alla nascita, continuano a crescere.
Le radici dei denti sono formate e possono essere viste subito sotto la linea della gengiva (e noi le abbiamo viste nell’ecografia morfologica, e sembravano pure storte come quelle di mammina tua…).
Anche il sistema sensoriale si sta sviluppando velocemente: il bimbo sta imparando il senso del tatto. Può esplorare la sua faccia facendo movimenti con le mani e comincia a remare con braccia e gambe per sentire e toccare ciò che gli sta intorno (sono i miei organi, non l’hai ancora capito?! Potresti smettere di strizzarli ed utilizzarli come se fossero limoni maturi? E non c’è assolutamente bisogno che tu prenda a calci tutto ciò che è nel tuo raggio di azione, abbiamo capito che ci sei…).
Teoricamente dovresti trascorrere la maggior parte del tempo dormendo, fino a 20 ore su 24, anche se a me non sembra…
Le orecchie interne ed esterne sono perfettamente formate, e tu senti tutto quello che succede intorno a te, nella pancia della mamma, e distingui anche le voci all'esterno (ecco Tripy, se senti delle voci preoccupati, perché non ci sono voci. Siamo quasi sempre sole io, tu ed Heidi. Papino quando è a casa sai che parla poco, quindi non dovresti sentire altre voci se non la mia…).
Potresti essere scossa dal singhiozzo (per ora non è il tuo caso). Niente paura: la tua cassa toracica si "allena" per aiutarti, una volta nata, a rigurgitare il latte che potrebbe andarti "di traverso" durante le poppate.
Ecco qui quello che la scienza sa di te.
Quello che so io è che ti abbiamo “vista” in una foto tridimensionale, che sembravi assomigliarmi molto, ma poiché ho sentito cose terrificanti… vorrei dire a parenti e amici che Tripy assomiglia solo A SE STESSA e non sarà il clone di nessun altro, per sua fortuna!

mercoledì 16 giugno 2010

Tripy come Nathan Falco

Io amo il latte, da sempre, fin da quando ero piccola ne ho bevuto una quantità industriale. Ho sempre imputato al latte le ragioni della mia inesistente “pancia piatta” e non mi riferisco ad ora, naturalmente…
A fine anno ho scoperto una marca e un tipo di latte che come direbbe qualcuno di mia conoscenza “mi manda ai pazzi”. Sarei capace di berne una bottiglia tutta di un sorso, come fosse acqua fresca. Da quando aspetto Tripy, ho sempre bevuto quel latte.
Ma da circa una settimana è successo qualcosa di imprevedibile, di inimmaginabile, paragonabile solo alla marea nera: non riesco più a trovare quel latte!
Forse hanno scoperto che era radioattivo e lo hanno ritirato dal commercio… non so, ma di certo non “ci sta più”…
Sbigottita mi chiedo che fare? Rinunciare al latte e passare a qualche altra bibita meno sana o cambiare semplicemente marca e tipo?
Ovviamente non avrei mai potuto abbandonare il latte, non senza aver nemmeno provato una valida alternativa. E poi il latte in questo periodo mi sta salvando dai fastidiosissimi bruciori di stomaco, che spesso mi tormentano.
Provo altri con altro tipo di latte, è deciso. Ne ho cambiati già tre. Non sono nemmeno lontanamente paragonabili a lui, il mitico… e soprattutto, Tripy non sembra gradire molto il cambiamento e me lo ha fatto notare chiaramente più volte.
Il pensiero corre veloce e mi viene subito in mente “Nathan Falco”. Superfluo spiegare chi è, con un nome così questo bambino è perfettamente riconoscibile senza aggiungere ulteriori dettagli. Lui è stato il primo (e a quanto pare l’unico) a patire della depressione da cambio di latte quando i “cattivoni” della guardia di finanza hanno buttato fuori “veloci veloci” i suoi genitori dallo yacht, provocando uno shock alla sua “povera” mamma che ha così perso il latte…
Il paragone fra te e “Nathan Falco” è stato immediato: Tripy come “Nathan Falco” mi sono detta.
Ecco Tripy, cambia subito atteggiamento perché io detesto “Nathan Falco”!

martedì 15 giugno 2010

Fuori dai soliti schemi

Siamo appena rimaste sole dopo che un’amica da Ravenna ci è venute a trovare.
Questa visita inaspettata, insieme al tempo in stile più autunnale che estivo, hanno reso questa giornata strana, fuori dai soliti schemi.
Ora credo che ci metteremo un po’ sul divano per riposarci un po’.
Tu ogni tanto ti fai sentire, ricordandomi la tua presenza con piacevoli calcetti e spintine.
Io ogni tanto guardo la tua “foto” in 3d e mi chiedo che faccia avrai, provo ad immaginare i tuoi lineamenti, i tuoi colori.
Vorrei davvero che assomigliassi a papà… cerco invano di trovare qualche dettaglio che mi ricordi lui.
Però “t.v.b.” lo stesso. Ma questo tu lo sai già…

lunedì 14 giugno 2010

Mondiali

Li senti questi strani rumori che provengono dal mondo esterno Tripy? Sono i tipici rumori dello stadio, le urla dei tifosi: sono iniziati i mondiali e questa sera gioca l’Italia e per il momento stiamo perdendo.
Papino è qui accanto a me più muto che mai, praticamente dentro la tv. Ha anche posticipato il suo momento di intimità al bagno per non perdere nemmeno un istante…
Io sono sul divano, ma sinceramente faccio un po’ fatica a seguire. Le partite mi piace vederle dal vivo, in tv non mi trasmettono le stesse emozioni.
Tu, dopo una giornata passata a “capriolare” come una trapezista del circo, stasera sembri finalmente esserti tranquillizzata un pochino.
Heidi dorme, ha caldo e come se non bastasse lei detesta quando in tv ci sono le partite. Sobbalza ogni volta che sente urla e schiamazzi. Poverooona, i mondiali sono appena iniziati, l’aspettano serate difficili…

Pessimo umore

Oh oh… mi sono svegliata di pessimo umore… altro che il tuo pippio, il mio oggi è imbattibile…
Normale, starai probabilmente pensando tu, tipico umore da lunedì mattina…
E mi sa che anche questa volta tu abbia colpito nel segno.
È lunedì mattina e davanti ci si prospetta una lunga settimana.
Jacqueline domani parte e così Heidi ed io restiamo sole. Sarà dura resistere fino al 6 luglio, molto dura. Dovremo inventarci qualcosa ma non sarà facile.
Lo so, di solito amo le sfide ma in questo periodo l’energia per lottare non è tanta (e se proprio ci tieni tanto a saperlo, credo che sia anche un po’ colpa tua…) e affrontare una sfida in questa situazione è piuttosto ardua.
Tu come stai? Anche tu mi sembri un pochino “sgonfia” in questi giorni. Che c’è hai mangiato pesante? Inutile chiedertelo, dovrei saperlo da sola…

domenica 13 giugno 2010

Uffa che barba, uffa che noia

Siamo sulla via del ritorno.
Pochi minuti e saremo finalmente a casa.
In macchina sono insofferente.
Non so cosa fare sono stufa e non vedo l’ora di arrivare.
Tu, se ti sei mossa lo hai fatto in maniera impercettibile, secondo me vorresti essere già a casa…
Dai su, ancora un po’ di pazienza e ci siamo, promesso!
A proposito di pazienza: tu come sei messa?

Compleanno di papà

Buongiorno dormigliona!
Vedo che stamattina te la stai prendendo comoda… veramente sarebbe stato papà quello che avrebbe potuto prendersela comoda: perché è il suo compleanno e perché ha lavorato fino a tardi ieri pomeriggio.
Io invece, al contrario di te, essendo andata a dormire presto mi sono anche svegliata presto. Ora stiamo andando a Vicenza dai tuoi nonni paterni, per festeggiare papà che naturalmente, come ogni compleanno, è più orso del solito e non vorrebbe per niente essere festeggiato!
In questo momento siamo fermi a fare carburante e fa molto caldo.
Spero tanto di arrivare presto…

sabato 12 giugno 2010

Ritratto di famiglia

Papà è ritornato a casa distrutto, e ora, dopo aver mangiato un pizza, è crollato guardando la partita in tv.
Heidi è appena andata a fare la sua passeggiata serale con la sua amica quattro zampe Molly, in compagnia dei suoi padroni.
Io sono seduta al fresco, in terrazza sfoglio un giornale e ti scrivo l’ultimo post della giornata.
E tu? Tu ogni tanto ti muovi e ogni tanto ti appisoli, noncurante di ciò che succede e non succede qui fuori.

Un sabato un po' strano

Svegliarsi un sabato mattina senza papino… strano e brutto.
Non ci piace vero Tripy.
Certo abbiamo cercato di coccolarci andando a fare colazione al bar, di fronte al mare, ma senza di lui non è la stessa cosa.
Però tu non fare il pippio (più di quello che già hai naturalmente…), te l’ho detto che torna presto. Ancora poche ore e ce lo “spapuzziamo” tutto, promesso. Sì lo so che lui ha la partita da guardare (ma tu si può sapere da che parte stai???), ma prima della partita lo possiamo viziare e durante lo possiamo tormentare…
Ci mettiamo vicine a lui sul divano e prima di fare “nche nche” (segnale tipico che fa mammina e che precede di pochi istanti il sonno stile letargo…), gli chiediamo di raccontarci una storiella, gli diciamo che vogliamo dialogo, gli chiediamo a cosa pensa, dai su, hai capito, facciamo tutte quelle cose che lui detesta, tanto per mantenere alto lo spirito di un tranquillo sabato sera casalingo…i
Bell’idea, vero?
Speriamo solo che non legga questo post prima di tornare a casa, se no corriamo il rischio che posticipi il viaggio di rientro solo per evitare la nostra calorosa accoglienza…

venerdì 11 giugno 2010

Impressioni impressionanti

Sai Tripy,
ho davvero l’impressione che tu a papà sia piaciuta tantissimo.
Durante l’ecografia tridimensionale dell’altro giorno lui è rimasto molto colpito dall’aver visto un vero cuore che funziona perfettamente, ed io altrettanto colpita dal tuo profilo…
Ho riguardato il video che ci hanno fatto e ci sono davvero immagini impressionanti!
Certo che qui fra impressioni e immagini impressionanti siamo tutti un po’ sconvolti…

... e un po'

Oggi siamo sole: io, Heidi e la “Musetta”.
Papino non vuole che ti chiami “Musina” perché dice che in vicentino vuol dire salvadanaio… (straaani ‘sti vicentini…) Allora “Musetta!
Papà è via per lavoro, torna solo domani pomeriggio… siiigh… ci manca già.
Lo so anche io Tripy/Musetta (sono trooooppo abituata a chiamarti Tripy….), è più bello quando c’è lui, quando sappiamo che la sera torna a casa e dopo aver cenato ci spiaggiamo tutti, ma proprio tutti come dei balenotteri sul divano.
Quella con più vita notturna è senza ombra di dubbio il tuo cane Heidi, che spesso in serata se ne va a fare una passeggiata con la sua amica quattrozampe Molly… Poi dicono vita da cani… Infatti ho aggiunto anche il suo nome sul campanello, tanto suona più spesso per lei che per noi!
Sai che ci sei anche tu? Ma come dove? Allora non mi ascolti, fai come tuo padre… non era in questo che avresti dovuto assomigliargli (grrr…). Sul campanello!!! Non ricordo se te lo avevo già detto, ma un po’ di tempo fa quando ho scritto il nome di Heidi ho aggiunto anche “e un po’” vicino al mio nome, e quell’”un po’” sei proprio tu!
Comunque ti prometto che domani quando torna a casa papino recuperiamo, ci mettiamo tutti sul divano vicini vicini, e se fa troppo caldo accendiamo l’aria condizionata. Nell’ordine da sinistra a destra visti da dietro: papino, io e un po’ e Heidi.
Un bel quadretto di famiglia, non trovi anche tu?

giovedì 10 giugno 2010

La nostra "musina"

Tripy,
io e te dobbiamo fare un bel discorsetto…
Come tu sai oggi abbiamo avuto modo di vederti bene e così ci siamo un pochino tranquillizzati dal punto di vista della salute.
A quanto pare hai fatto un buon lavoro in questi mesi: le tue ossa, il tuo cuoricino e il tuo cervello, tutto sembra funzionare alla perfezione (continuiamo però a tenere le dita incrociatissime…).
Allora perché il discorsetto, ti starai chiedendo tu… e mentre te lo chiedi saltelli nella mia pancia…
Come perché? Tripy… ho passato gli ultimi mesi a ripeterti che volevo la fossetta sul mento come tuo padre, ti ho detto mille volte che avrei voluto tu assomigliassi a lui, che mi sarebbe piaciuto ritrovare in te alcune sue caratteristiche come, la bocca, il mento… e tu cosa hai pensato bene di fare??? Mi hai praticamente clonata e ti sei fatta un “pippio” uguale al mio??? L’hai capito o no che quando fai il broncio dovevi farlo con il labbro di sotto, come fa tuo padre e non con quello di sopra come invece faccio io?
Ma ti sembra giusto che in te devo rivedere me da piccola?
Sei ancora in tempo per darti da fare, almeno cercare di rimediare su qualche dettaglio… quindi impegnati per cortesia… se vuoi ti scannerizzo e ti mando (non so come) una foto di papino, così ti fai un’idea più chiara e hai una traccia da cui poter prendere spunto…
Fammi sapere se ti serve, intanto grazie per la collaborazione…
P.s. Ammetto che sono un po’ indispettita con te… e per questo da oggi non sarai più Tripy ma Musina…

Incredibile ma vero

Sai Tripy,
ho appena realizzato una cosa: dopo aver passato i primi tre mesi a vomitare e a lamentarmi per i più svariati motivi, ora so già che il periodo della gravidanza, questa pancia, e soprattutto i tuoi movimenti mi mancheranno da morire.
Incredibile, vero?

Morfologica

Ciao Tripy,
non ricordo se te lo avevo già detto ma più tardi ti vediamo. Sì, oggi è il giorno della morfologica, ecografia speciale della durata di tre quarti d’ora, in cui vedremo bene le tue ossa, il tuo cuoricino, il tuo cervello e con buona probabilità anche la tua faccia.
Quindi tu preparati e sappi che nel pomeriggio ci sarà qualche incursione dalle tue parti, quindi se senti qualcosa di diverso, una leggera pressione dall’esterno, non preoccuparti, sono mamma e papà che curiosano un po’.
E fatti bella! Mi raccomando, mettiti in posa! A doooopo

mercoledì 9 giugno 2010

... e abbiamo scollinato...

Quota 21 settimana. Siamo nella seconda parte della gravidanza.
Quasi non ci credo che siano passate già venti settimane.
Dicono che in questo periodo la tua veloce crescita sia rimpiazzata dalla fase di rapido aumento del peso (ammetto che un po’ mi preoccupa…).
Mentre il pancione cresce e si vede bene, leggo che tu continui a nuotare nella tua piscina, piena di liquido amniotico. Al termine del secondo trimestre, la maggior parte dei feti si stabilizza in una determinata posizione, si solito con la testa all’ingiù. Alcuni feti si rigirano solo alla fine della gravidanza e circa il 3-4% di loro rimane nella cosiddetta presentazione podalica, con il sederino all’ingiù. In ogni modo tu ora, piccola gigante, misuri quasi 26 centimetri e pesi 300 grammi. (questo dicono…)
Tra gli organi ora cresce e si sta rafforzando specialmente il cuore.
Il fatto interessante è che le tue gambette si sono allungate abbastanza e ora sono quasi proporzionate al corpo e alle braccia. Anche le altre parti del corpo sono sempre più proporzionate.
A questo punto la circolazione sanguigna del bambino sta funzionando abbastanza bene.
Il cordone ombelicale continua a diventare più spesso e più lungo, dato che il sangue viaggia sempre con più vigore attraverso il tuo corpicino.
Durante questo trimestre tu diventerai più grande (che ovvietà) e la placenta al momento è quasi della tua stessa grandezza.
Durante questa settimana il tuo sistema digerente matura e cresce, rilassando e contraendo l’intestino e facendo pratica ingoiando il liquido amniotico.
Molti bimbi a volte iniziano ad avere il singhiozzo, cosa abbastanza divertente perché la mamma sentirà dei piccoli movimenti ripetitivi nell’addome 8anche io li voglio sentire!!!).
Le sopracciglia e le palpebre sono completamente sviluppate e le unghie coprono completamente le dita.
Il bimbo a questo punto sente le vostre conversazioni e può ascoltarvi mentre parlate, leggete o cantate (allora è decisamente meglio che io eviti di cantare…).
Dicono che da ora sia possibile comunicare con il feto e sviluppare un legame con lui/lei in questo periodo… e chi lo fa da sempre???

martedì 8 giugno 2010

Eppur si muove...

È appena successo.
Ero qui, come spesso la sera, distesa sul letto, con le mani appoggiate sul ventre per percepire meglio i tuoi movimenti.
Ero qui, tranquilla e rilassata quando, per la prima volta, ho visto la mia pancia muoversi in maniera autonoma e sussultare solo da una parte.
Un paio di sobbalzi, non di più, ma evidenti, chiari, perfettamente visibili ad occhio nudo.
Ho capito subito che eri tu!
Ho chiamato tuo padre che è riuscito a vedere qualcosa ma molto meno di quello che ho potuto vedere io qualche istante prima, perché tu, nel frattempo, ti eri messa più calma.
Che incredibile sensazione: si può riassumere in una sola parola: impressionante!
Una richiesta: la prossima volta puoi farlo anche in presenza di papino?
Sai, non vorrei che mi prendesse per una visionaria… Grazie!

Il grande freddo

È successo tutto in un secondo, non potevo prevederlo e per questo non ero preparata.
Ero a far la spesa ieri pomeriggio, dovevano essere da poco passate le tre, quando improvvisamente ho sentito un odore forte, pungente, che in un instante mi è arrivato direttamente al cervello.
Non ho capito più niente, mi sono sentita mancare l’aria.
Mi è bastato poco per capire che era ammoniaca: ad una signora si era rovesciata una bottiglia, credo, sinceramente non sono tornata indietro per capire cosa fosse successo.
Ho pensato solo ad allontanarmi di lì, subito.
Ho pensato a te, che sicuramente stavi respirando quell’odore.
Ho pensato che poteva essere pericoloso che poteva farti male.
Ho avuto paura, tanta, e il grande freddo mi ha assalita.
Mi sono ripresa quasi subito e sono tornata a casa.
Ho tentato di pensare positivo o addirittura di non pensare.
Sono andata al parco con Heidi cercando di respirare aria pura.
Ma tu hai smesso di muoverti.
E io me ne sono accorta ma ho continuato a pensare che fosse solo una coincidenza.
Non ho detto niente a nessuno, nemmeno a Jacqueline che era al parco con me, nemmeno a zia Teresa che ho visto poco dopo, nemmeno a tuo padre che ho sentito per telefono…
Ho continuato a tenere le mani sul ventre e a chiederti di muoverti, per favore… ma tu niente…
Ho avuto paura di perderti.
Sono passate le ore e tuo padre è rientrato a casa, teso per il lavoro, ma ignaro di quello che ci era accaduto.
L’ho lasciato parlare e poi, con calma gli ho detto che avevo respirato ammoniaca e che non ti avevo più sentita muovere.
È rimasto paralizzato, con la forchetta in mano, zitto, immobile, con lo sguardo perso nel vuoto. Attimi di silenzio lunghi come un’eternità.
Poi si è alzato, è uscito fuori al balcone sempre senza dire nulla.
È ritornato dentro e si è seduto a tavola, ma sempre senza iniziare a mangiare.
Anche lui ha avuto paura di perderti.
Il grande freddo ha assalito anche lui.
Io ho tentato di tranquillizzarlo e mentre parlavo a lui, parlavo anche a me.
Poi tu ti sei mossa… un lieve fremito, ma sufficiente a farmi capire che eri viva.
Ho guardato tuo padre negli occhi è con un’improvvisa serenità ritrovata, gli ho detto: si è mossa, proprio ora.
Ma lui non mi ha creduta.
Ho preso la sua mano, titubante, e l’ho messa sul mio ventre sperando che tu ti muovessi ancora una volta.
E tu ti sei mossa: l’hai fatto per lui, lo so.
Grazie Tripy, e grazie per esserti mossa come non mai oggi: dopo il grande freddo, per scaldarci, di questo avevamo bisogno!

lunedì 7 giugno 2010

Lo so, lo so, lo so…

Lo so, lo so, lo so… non mi dire niente e non fare quella faccia imbronciata che anche se non la vedo, so perfettamente che la stai facendo…
Non ti conviene, poi ti rimane la rughetta in mezzo alla fronte come alla tua mamma!
È vero, non posso negarlo, questo week end ho trascurato il blog… che dire a mia discolpa: che comunque ti ho pensata, che mi sono presa cura di te e ti ho coccolata quindi non dovresti lamentarti.
Come hai sicuramente letto da quelle poche righe che ti ho scritto, è stato un fine settimana molto piacevole, anche se ci sono state delle difficoltà, degli imprevisti e dei tentativi di sabotaggio.
Quali? Beh, intanto per cominciare diciamo che non era iniziato nel migliore dei modi… Tuo padre venerdì sera è tornato a casa dal lavoro nero, nero, nero, come poche volte l’ho visto, e di quelle poche, troppe sono negli ultimi mesi… Poi però è stato bravo, e si è davvero impegnato cercando di staccare la spina ed ha fatto il possibile per rilassarsi.
Sabato mattina, come sai, sono stata a Ravenna, dal mio punto di vista è stata una mattinata normale, ma ho scoperto solo ieri che, dal punto di vista dei tuoi nonni, è stata invece una mattinata assolutamente deludente, oltre ad essere l’ennesima dimostrazione del fatto che non gli voglio bene… Come perché? Pensa che io ho addirittura avuto il coraggio di sprecare un paio d’ore per andarmene in centro, invece di stare a casa con loro, magari seduta sul divano ad aspettare che mio padre sollevasse gli occhi dal giornale e decidesse di proferire qualche parola… che non fosse però il solito, incoraggiante, “che culo grosso che hai fatto…” Poteva bastare così, invece no, ho anche cercato di stare vicino, seppur da lontano, ad una cara amica ritrovata che purtroppo sta attraversando un momento difficile.
E non è mai facile vedere soffrire qualcuno a cui vuoi bene…
Queste però sono solo le difficoltà, gli imprevisti e i tentativi di sabotaggio, ma in questi due giorni c’è stato molto altro, molto di più e i momenti belli sono stati decisamente superiori in quantità e qualità a quelli meno belli.
Non mi resta che sperare che ci siano altri giorni come quelli appena trascorsi e altri momenti in cui la complicità fra tuo padre e me sia quella che ho vissuto in queste ultime ore.
Sono certa che a questo punto comprenderai le ragioni che mi hanno spinta a trascurare il blog, anche perché, il benessere di questo week end ha sicuramente giovate anche te. E poi non dimenticare mai che TVTB!

domenica 6 giugno 2010

Domenica non è sempre domenica

Eccoci qui, giunti alla fine di quella che è stata una bella domenica, fatta di cose normali, le stesse che incredibilmente riescono a trasformarla in una giornata speciale, una di quelle che ti scaldano l’anima e ti restano scolpite nel cuore.
Mattinata al parco con Heidi, Jacky e naturalmente, Chicco mentre Ricky era in giro in bicicletta. Dopo un pranzo casalingo in cui non ci siamo fatti mancare niente, (sì, è vero, non c’era il melone ma lo abbiamo degnamente sostituito con un’abbondante dose di “limetta”…), primo pomeriggio a ronfare sul divano in mezzo a tuo padre e ad Heidi (non potrei volere di meglio). Poi, quando il caldo non era più così terrificante siamo andati a passare un paio d’orette in spiaggia, accarezzati da una piacevolissima brezza marina. Al rientro, seconda gita al parco con Heidi & co. ed infine pizza per cena.
Tranquilla, serena, in ottima compagnia, ho trascorso una giornata 10 e lode, e tu con me… A domani piccoletta.

sabato 5 giugno 2010

Solo un saluto

Ciao Tripy,
solo un rapido saluto a conclusione di quella che è stata, senza ombra di dubbio, una giornata molto piacevole e rilassante.
Gita a Ravenna in mattinata, con passeggiata in centro e con annesso momento di shopping. Pranzo con i tuoi nonni materni per festeggiare il prossimo compleanno di tuo nonno. Pomeriggio spesa, poi parco ed infine cinemino, il tutto senza fretta e senza affanno. Che dire se non che è stato davvero un bel sabato, uno di quelli dove anche le parole sono superflue!

venerdì 4 giugno 2010

Melone

Ok, va bene, lo ammetto: se nascerai con i capelli rossi, non sarà per le lentiggini di tuo padre ma per la quantità industriale di melone che sto ingurgitando…
Melone: me lo sogno anche la notte,potrei mangiarlo anche a colazione e va bene in tutti i modi, anche sotto forma di gelato, purché sia a base di melone!
Non ho mai mangiato tanto melone come durante questa estate…
Ho cominciato a desiderarlo appena ho visto i primi, forse era ancora marzo, e avevano un colore decisamente molto improbabile… Ecco, io già anelavo il momento in cui avrei assaporato il dolciastro sapore.
Certo, senza prosciutto crudo, naturalmente… ma è comunque ottimo!
Ieri sera mi è venuto in mente che ce n’era sicuramente uno in frigorifero, perché l’altro giorno, in preda ad un attacco preventivo di timore di crisi di astinenza, per via del 2 giugno, ho pensato bene di comprarne due.
Uno lo abbiamo mangiato la sera stessa e il secondo… giace ancora lì.
Ecco da quando mi è venuto in mente, non sono più riuscita a pensare ad altro cibo.
Oggi a pranzo penso che mangerò solo quello, anzi, sai che ti dico, lo vado a preparare…

Pigrona o golosastra?

Ehi piccoletta,
tu che ieri ti sei agitata come una trottola impazzita, stamattina ti sei abbandonata alle braccia di Morfeo e ti sei svegliata più tardi del solito…
C’è voluta la mano di papino per destarti dal tuo sonno ristoratore.
Salvo poi ballare la tarantella mentre facevo colazione a base di latte e biscotti…
Non mi è ancora ben chiaro se tu sia più pigra o golosa ma credo la seconda…
Io invece stamattina ho la testa che gira come se fossi dentro un frullatore, acceso naturalmente!
Meglio la testa che qualche altro particolare anatomico, si potrebbe giustamente pensare e dire a questo punto. Sì, certo, meglio ma comunque fastidioso. Questa sensazione di “ommioddio sto per svenire e fare un capitombolo” ti assicuro che non è assolutamente piacevole e poi se cado sappi che sono anche cavoli tuoi.
Vero è che tu sei ben protetta dentro il tuo copertone da camion… Come a cosa mi riferisco? Ma lo sai o no che la tua 8e anche un po’ mia) placenta è spessa almeno 3 centimetri e dopo la 20esima settimana può arrivare anche a 4 o 5? Io sono rimasta sconvolta da questa informazione, pensavo che fosse sì e no di 2 o 3 millimetri…
Ma tu lo sapevi? Vuoi dire che ero l’unica ignorante a non saperlo?
Siiigh che mamma disinformata che hai, e dire che da mesi ogni settimana mi metto a cercare in internet cosa succede a te, a me… ma questa informazione mi era proprio sfuggita…

giovedì 3 giugno 2010

Tu dentro di me

Ciao Tripy,
stanotte ti ho sognata, di nuovo.
Questa volta però non eri un’adolescente in piena crisi esistenziale, eri piccola, tenera, fragile e totalmente indifesa. Eri bella ma soprattutto buona, anzi, buonissima. Credo che tu fossi proprio come ti vorrei, come a volte ti immagino.
Ed io nel sogno ero una brava madre, tranquilla e serena, proprio il tipo di madre che vorrei riuscire ad essere.
È strano, sai, quasi irreale sognarti, riuscire a sognare qualcuno che per ora esiste sì, ma solo dentro di te: nel tuo corpo e nella tua mente.

Ninna nanna

Ciao Tripy,
è da un paio di giorni che volevo chiederti una cosa ma mi dimentico sempre: ti piace la ninna nanna che Mamy ha scelto per te?
Si tratta dell’Opera 49, N°4 composta da Johannes Brahams nel 1868 per pianoforte e solista e intitolata “Wiegenlied: Guten Abend, gute Nacht”.
Io sinceramente ehmm… non sapevo che fosse una fra le più famose del mondo, ma fra le musiche che c’erano sul tuo carillon questa era quella che mi piaceva di più…
Si può dire che non ho cultura musicale ma istinto musicale sì…
Tuo padre in compenso appena ha sentito 3 note stonate canticchiate da me, l’ha riconosciuta… Ma, del resto,che tuo padre abbia gusto, istinto e cultura musicale non è certo una novità.
Vabbè però l’ha scelta mamma… e ora te la fa sentire un pochino tutti i giorni così che tu ti possa abituare a questa melodia, sperando che anche dopo che sarai nata, serva a rilassarti. Per ora quella che viene colpita da un sonno istantaneo sono io, che in verità non ne avrei nemmeno troppo bisogno… Sono uno scandalo, appena tocco il divano e soprattutto, la spalla di tuo padre, crollo come una pera cotta…
Questo è il pensiero che ho pensato e scritto stamattina proprio riferito a questa cosa e dedicato a tuo padre:
“Amo addormentarmi sul divano appoggiata a te, e risvegliarmi solo un po’ per riuscire ad andare a letto e riaddormentarmi sulla tua spalla.
Amo svegliarmi nel cuore della notte con te accanto, cercarti nella penombra e accoccolarmi serena protetta dal tuo abbraccio.
Amo sentire il contatto della tua pelle sulla mia e accarezzarti mentre sento il tuo profumo vicino a me.”

mercoledì 2 giugno 2010

Qualcosa che sfugge

Ho la netta sensazione che mi stia sfuggendo qualcosa e quel che è peggio è che ho l’impressione che sia qualcosa di importante e fondamentale, ma per quanto mi sforzi, non riesco a capire cosa sia...
Tu lo sai Tripy, puoi aiutarmi? Secondo me tu lo sai e come sempre taci… Certo che non sei molto collaborativa…
Ma passiamo a noi, siamo a metà viaggio lo sapevi? Te lo ricordavi?
Quattro mesi e mezzo, 20 settimane ovvero 140 giorni esatti dal presunto inizio della gravidanza. Sarebbe a dire che siamo in cima alla vetta e che se i calcoli fossero perfetti (non lo sono quasi mai) i giorni che ho passato da donna incinta saranno uguali a quelli che passerò ancora incinta.
A volte il tempo mi sembra volato, altre mi sembra rallentato.
Comunque sia ammetto che fa impressione pensare che è davvero iniziato il conto alla rovescia…
Vabbè dai, evitiamo di impressionarci con inutili conti, cosa che oltretutto non si addice alla mia natura più letteraria e vediamo di scoprire piuttosto, di cosa ti occupi ti in questa 20esima settimana.
Leggo e riporto da un primo sito:
Adesso il feto misura circa 25 centimetri e pesa circa 300 grammi. (Fammi capire, dalla settimana scorsa ti sei allungata di 5 centimetri ma pesi sempre uguale??? Posso dire che mi sembra l’ennesima caz…volata?)
Oltre ai capelli, hanno iniziato a crescergli anche le sopracciglia e le ciglia. Il corpo intero, anche il viso, è ancora coperto da una peluria soffice, detta lanugine, che nel maggior numero dei casi, cade già prima della nascita. (Speriamo, mica sei uno scimmiotto…).
Alle femminucce inizia a svilupparsi l’utero e poi sarà il turno del canale vaginale.
Il feto reagisce al tatto (davvero? Non me ne sono mai accorta….) e anche tu probabilmente riesci regolarmente ad avvertire i suoi movimenti (questo sì!). Goditi questi teneri movimenti perché tra qualche settimana diventeranno dei calci, degni di un buon calciatore (posso optare per il morbido fruscio ed evitare i calcetti? Grazie…).
Forse puoi già seguire i ritmi del feto, riconoscere se il bambino è sveglio o se sta dormendo (sì, è vero).
L’interessante è che il feto di solito è più vivace quando stai riposando, di solito la sera (anche questo è vero!).
Un altro sito dice:
E’ il momento in cui il suo sistema nervoso comincia ad essere meglio funzionante. Gli organi di senso e le cellule nervose hanno bisogno di essere collegati tra loro. Si completano così le connessioni nervose: i fasci nervosi ( i futuri plessi nervosi e nervi ). Il cervello può iniziare a lavorare in piena armonia.
Da questo momento “sente”, “vede”, “prova emozioni”; partecipa attivamente alla vita della mamma, ne condivide le emozioni, le “sfrutta” per tutte le sue necessità e come premio i suoi movimenti sono ancora più decisi: dà chiari segni di vitalità, la mamma lo sente muoversi.
Il bimbo non boccheggia più, come faceva all’inizio del quarto mese quando iniziava a deglutire, ma muove armonicamente il diaframma e apre volontariamente la bocca , respira, cioè porta nelle vie aeree il liquido amniotico e poi lo fa subito uscire: si sta allenando per vivere all’aria aperta (brava, allenati!).
Tutti gli organi e le strutture del corpo del bambino sono quasi formati e pertanto il piccolo sta entrando in un periodo di semplice crescita.
Alla 20^ settimana è lungo 20 cm e pesa 200 grammi (sì, sta a vedere che sta regredendo… Esperti, che dite??? Ci vogliamo almeno mettere d’accordo???).

martedì 1 giugno 2010

Intuizioni

Ehi tu laggiù, che ti sei abusivamente appropriata della mia pancia, senza chiedermi se ero d’accordo, che ci vivi dentro, che cresci e ti nutri con il mio cibo, gentilmente, mi spieghi perché quando eravamo in vacanza ti muovevi di più?
Che c’è l’aria di casa ti rilassa o semplicemente ami viaggiare?
Mi piacerebbe saperlo, magari mi aiuterebbe a capire la tua personalità. Visto che non ti sbottoni sull’aspetto fisico, potresti almeno farlo su quello caratteriale…
No eh? Non sono stata convincente… ingrata! E io che ti nutro, ti riscaldo, ti proteggo, ti porto in giro cullandoti ad ogni passo… ma non ti faccio pèena?
Niente… non sono riuscita a scucirti nemmeno un piccolo segnale di assenso… sei di poche parole, proprio come tuo padre… questo almeno sono riuscita ad intuirlo!