domenica 20 giugno 2010

Sarà, sarà quel che sarà

Sarà, sarà, quel che sarà, recitava una canzone di Tiziana Rivale, ora meteora, nel 1983.
Ho deciso di iniziare così questo post, con questa vena poetica e scavando fra i miei ricordi di adolescente, non tanto perché io sia un’accanita fan di Tiziana Rivale, nemmeno mi ricordavo che la canzone l’aveva cantata lei (ho dovuto cercare nel magico mondo di internet), ma semplicemente perché mi sembrava il titolo migliore per una giornata come quella di oggi.
Sarà questo clima autunnale, sarà la pioggia incessante che anche a giugno ti lascia dietro i vetri di una finestra a guardare il mondo fuori che si bagna, sarà la noia di questa lunga giornata in perfetto stile novembrino, saranno gli occhi tristi di Heidi che scruta ogni mio gesto nella speranza di poter andare a correre al parco con i suoi amici, saranno gli ormoni che ormai si devono essere scatenati ai massimi livelli, sarà, sarà quel che sarà, ma di certo oggi sono stata colpita da un evidente e fulminante momento di tristezza, del quale tuo padre è stato spettatore.

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