Ciao piccoletta,
lo so, per te è stata una giornata stressante anche oggi, una brutta arrabbiatura, niente riposino pomeridiano, su e giù per le scale più volte in un giorno… a parte che mi dispiace, che ti posso dire?
Vorrei dirti domani andrà meglio, ma domani chissà, come ti ho scritto anche ieri… ci sono imprevisti dietro ad ogni angolo e seccature in agguato che sembrano non aspettare nient’altro che un attimo di distrazione.
È per questo che non ti fai sentire? Sei arrabbiata con la tua mamma e per punirla hai deciso di fare la preziosa e di farti desiderare? Ma io ti voglio bene… dai su…
venerdì 30 aprile 2010
Arrabbiature e cattiverie
Stamattina è iniziata male ma non per colpa tua.
Ho dovuto subire lo sfogo di una anziana del parco che evidentemente non aveva nessun altro con cui farlo e così, ha deciso di ricoprirmi di cattiverie mentre io me ne stavo tranquillamente seduta su una panchina a guardare Heidi giocare…
Ovviamente la cosa mi ha creato uno stato di tensione e stress… ovviamente tu lo sai già… Ufff, qualcuno ti ha spiegato che esiste anche la privacy? C’è qualcosa che io possa fare senza che tu ficcanasi nelle mie cose? Non ti basta esserti impossessata della mia pancia???
Dai su, non fare quella faccia, non hai capito che ti stavo prendendo un po’ in giro?
Era da tanto che non lo facevo… Hai una mamma anche burlona quando ci si mette…
Oggi purtroppo niente riposino pomeridiano, stiamo aspettando che vengano a portare via (finalmente) il motorino che la tua mamma non userà questa estate e pensa che non userà più per i prossimi anni. Sai com’è, con una bimba nella pancia non è il caso di andare in scooter, e poi anche quando sarai nata la vedo difficile usare il motorino, anche perché non credo esista un casco della tua taglia… eheheheh
Ho dovuto subire lo sfogo di una anziana del parco che evidentemente non aveva nessun altro con cui farlo e così, ha deciso di ricoprirmi di cattiverie mentre io me ne stavo tranquillamente seduta su una panchina a guardare Heidi giocare…
Ovviamente la cosa mi ha creato uno stato di tensione e stress… ovviamente tu lo sai già… Ufff, qualcuno ti ha spiegato che esiste anche la privacy? C’è qualcosa che io possa fare senza che tu ficcanasi nelle mie cose? Non ti basta esserti impossessata della mia pancia???
Dai su, non fare quella faccia, non hai capito che ti stavo prendendo un po’ in giro?
Era da tanto che non lo facevo… Hai una mamma anche burlona quando ci si mette…
Oggi purtroppo niente riposino pomeridiano, stiamo aspettando che vengano a portare via (finalmente) il motorino che la tua mamma non userà questa estate e pensa che non userà più per i prossimi anni. Sai com’è, con una bimba nella pancia non è il caso di andare in scooter, e poi anche quando sarai nata la vedo difficile usare il motorino, anche perché non credo esista un casco della tua taglia… eheheheh
giovedì 29 aprile 2010
Ieri, oggi, domani, chissà...
A novembre la nostra vita, mia e di tuo padre, è stata investita da un mare in tempesta. Io non ho reagito, non ho opposto alcuna resistenza e mi sono fatta trasportare dalla corrente, travolgere dalla burrasca e cullare dalle onde.
Tuo padre ha cercato disperatamente di tenermi a galla, lottando con una forza e una determinazione che non credevo fossero umanamente possibili.
Per mesi abbiamo navigato senza meta, uniti in un solo abbraccio, attraverso mari sconosciuti, abbiamo superato il tempo e lo spazio, senza avere il tempo di respirare e senza quasi nemmeno rendercene conto.
Più volte ho creduto di non farcela, mentre tuo padre, al contrario, non ne ha mai dubitato.
Mi ha sostenuta e incoraggiata durante tutto il viaggio. Mi ha rasserenata durante i momenti peggiori e accanto a me si è goduto i momenti di quiete che seguono ogni tempesta.
Ora siamo giunti qui, siamo approdati su quest’isola a noi ignota e davanti ad i nostri occhi si aprono panorami che io non conosco e non riconosco. Dopo tanto tempo passato a combattere la furia del mare, ora eravamo ansiosi di toccare la terraferma, ma non avevamo fatto i conti con la stanchezza fisica e mentale.
Io non so come muovermi, non so dove andare, mi guardo attorno, spaesata e cerco di capire che strada prendere, tento invano di intuire quale sia la direzione giusta.
Guardo tuo padre e mi sembra che anche lui sia incredibilmente stanco, dopo aver lottato senza sosta per tutti questi mesi. Lo vedo camminare ma il suo passo è timoroso e a volte fragile.
Io ho paura, non so cosa c’è sull’isola, cosa ci aspetta ancora. Mi guardo indietro e ripenso a tutto quello che abbiamo passato, ma il coraggio e la forza che abbiamo avuto non mi aiutano a pensare che ce la faremo.
Vorrei essere certa che il peggio è passato e che la nostra vita sull’isola ci farà ritrovare la perduta serenità. Ma oggi, ora, non ho certezze, ho solo paura, tanta paura.
Tuo padre ha cercato disperatamente di tenermi a galla, lottando con una forza e una determinazione che non credevo fossero umanamente possibili.
Per mesi abbiamo navigato senza meta, uniti in un solo abbraccio, attraverso mari sconosciuti, abbiamo superato il tempo e lo spazio, senza avere il tempo di respirare e senza quasi nemmeno rendercene conto.
Più volte ho creduto di non farcela, mentre tuo padre, al contrario, non ne ha mai dubitato.
Mi ha sostenuta e incoraggiata durante tutto il viaggio. Mi ha rasserenata durante i momenti peggiori e accanto a me si è goduto i momenti di quiete che seguono ogni tempesta.
Ora siamo giunti qui, siamo approdati su quest’isola a noi ignota e davanti ad i nostri occhi si aprono panorami che io non conosco e non riconosco. Dopo tanto tempo passato a combattere la furia del mare, ora eravamo ansiosi di toccare la terraferma, ma non avevamo fatto i conti con la stanchezza fisica e mentale.
Io non so come muovermi, non so dove andare, mi guardo attorno, spaesata e cerco di capire che strada prendere, tento invano di intuire quale sia la direzione giusta.
Guardo tuo padre e mi sembra che anche lui sia incredibilmente stanco, dopo aver lottato senza sosta per tutti questi mesi. Lo vedo camminare ma il suo passo è timoroso e a volte fragile.
Io ho paura, non so cosa c’è sull’isola, cosa ci aspetta ancora. Mi guardo indietro e ripenso a tutto quello che abbiamo passato, ma il coraggio e la forza che abbiamo avuto non mi aiutano a pensare che ce la faremo.
Vorrei essere certa che il peggio è passato e che la nostra vita sull’isola ci farà ritrovare la perduta serenità. Ma oggi, ora, non ho certezze, ho solo paura, tanta paura.
mercoledì 28 aprile 2010
Fine della 15esima settimana
Stamattina come ogni mercoledì mi sono pesata e ho scoperto di aver perso altro peso… Certo, è poco, ma poco importa la quantità, dato che avrei già dovuto iniziare ad ingrassare.
Non mi sembra un bel sintomo e naturalmente, sono molto preoccupata. Ora per reazione mi mangerei un’intera torta a nuziale da 12 piani, salvo poi sentirmi male e sicuramente vomitare anche la cena di ieri.
È stata una lunga e tormentata notte e stamattina mi sono svegliata col mal di testa, anche se sarebbe più giusto dire mi sono alzata con il mal di testa… dato che lo stesso, non mi ha lasciata praticamente dormire. Colta dalla disperazione ho deciso di prendere la Tachipirina, uno dei pochi farmaci consentiti in gravidanza, ma dato che ultimamente come ti ho già detto, sono piuttosto sbadata, stavo erroneamente per ingurgitare l’antidolorifico di Heidi… e non credo ci avrebbe fatto molto bene…
In questa lunga notte almeno qualcosa di positivo è successo: papino ti ha sognata mentre facevi il bagno… che invidia, anche io voglio sognarti!!!
Oggi è il 28 aprile e finiamo la 15esima settimana.
Tiriamoci su il morale guardando un po’ di cosa ti stai occupando tu in questi giorni…
Allora, ormai dovresti avere le dimensioni di una mela, essere lunga circa 10 centimetri e pesare più o meno 50 grammi.
Le tre piccole ossa a metà dell’orecchio (sono tre?) iniziano a diventare più dure e in questa settimana inizi a percepire i suoni che giungono fino a te tramite il liquido amniotico, quindi se io ascolto musica o se ti parlo tu mi senti!!!
Anche se le tue palpebre sono ancora fuse insieme e così rimarranno fino al terzo trimestre, per proteggere i tuoi occhi mentre si formano, tu sei perfettamente in grado di avvertire la luce, infatti, leggo che se avvicinassi una fonte di luce alla pancia istintivamente tu sentiresti la necessità di allontanarti, povera piccola… non preoccuparti, mammina ti lascia in penombra (o al buio?).
La tua pelle rossiccia (rossiccia?) e rugosa (ruuugooosa?) lascia vedere chiaramente i vasi sanguigni sottostanti e si ricopre di una folta peluria molto sottile chiamata lanugine. Questa lanugine permette al bambino di mantenere una temperatura corporea costante e sparisce (si spera…) prima che il bambino nasca.
Se hai il gene per i capelli scuri, le cellule pigmentarie dei follicoli piliferi cominciano a questo stadio a produrre il pigmento scuro. La domanda sorge spontanea: e se hai il gene dei capelli brizzolati? Eheheheh… (In ogni caso, se è vera la teoria che in gravidanza si soffre di acidità di stomaco in maniera direttamente proporzionale alla quantità di capelli del nascituro, tu nascerai con la treccia e dovremo chiamarti Giulietta…)
In questo periodo si formano le sopracciglia e le unghie, sia dei piedi che delle mani.
Hai già le papille gustative che a questo punto sono uguali a quelle di un adulto ed a volte puoi avere il singhiozzo (teeenera!). Riesci a succhiarti il pollice e anche a grattarti il cordone ombelicale e i tuoi gli organi sessuali sono giunti a completa maturazione.
Alcuni organi come il cuore ed i reni continuano a svilupparsi, mentre tu aspiri il liquido amniotico tramite il tuo naso e le vie aeree superiori, cosa che ti aiuterà a sviluppare le primitive sacche d’aria che si trovano nei tuoi polmoni.
Le tua ossa continuano a formarsi e pertanto necessitano di molto calcio, le tue gambe sono cresciute più lunghe delle braccia e ora il tuo corpo è lungo come la testa.
In ogni caso gli esperti dicono che ogni bambino si sviluppa in maniera diversa… (io lo dico da sempre e non sono un’esperta…)!
Teoricamente a questo punto io potrei cominciare a percepire i tuoi movimenti ma per ora, purtroppo non è così, siiigh.
Non mi sembra un bel sintomo e naturalmente, sono molto preoccupata. Ora per reazione mi mangerei un’intera torta a nuziale da 12 piani, salvo poi sentirmi male e sicuramente vomitare anche la cena di ieri.
È stata una lunga e tormentata notte e stamattina mi sono svegliata col mal di testa, anche se sarebbe più giusto dire mi sono alzata con il mal di testa… dato che lo stesso, non mi ha lasciata praticamente dormire. Colta dalla disperazione ho deciso di prendere la Tachipirina, uno dei pochi farmaci consentiti in gravidanza, ma dato che ultimamente come ti ho già detto, sono piuttosto sbadata, stavo erroneamente per ingurgitare l’antidolorifico di Heidi… e non credo ci avrebbe fatto molto bene…
In questa lunga notte almeno qualcosa di positivo è successo: papino ti ha sognata mentre facevi il bagno… che invidia, anche io voglio sognarti!!!
Oggi è il 28 aprile e finiamo la 15esima settimana.
Tiriamoci su il morale guardando un po’ di cosa ti stai occupando tu in questi giorni…
Allora, ormai dovresti avere le dimensioni di una mela, essere lunga circa 10 centimetri e pesare più o meno 50 grammi.
Le tre piccole ossa a metà dell’orecchio (sono tre?) iniziano a diventare più dure e in questa settimana inizi a percepire i suoni che giungono fino a te tramite il liquido amniotico, quindi se io ascolto musica o se ti parlo tu mi senti!!!
Anche se le tue palpebre sono ancora fuse insieme e così rimarranno fino al terzo trimestre, per proteggere i tuoi occhi mentre si formano, tu sei perfettamente in grado di avvertire la luce, infatti, leggo che se avvicinassi una fonte di luce alla pancia istintivamente tu sentiresti la necessità di allontanarti, povera piccola… non preoccuparti, mammina ti lascia in penombra (o al buio?).
La tua pelle rossiccia (rossiccia?) e rugosa (ruuugooosa?) lascia vedere chiaramente i vasi sanguigni sottostanti e si ricopre di una folta peluria molto sottile chiamata lanugine. Questa lanugine permette al bambino di mantenere una temperatura corporea costante e sparisce (si spera…) prima che il bambino nasca.
Se hai il gene per i capelli scuri, le cellule pigmentarie dei follicoli piliferi cominciano a questo stadio a produrre il pigmento scuro. La domanda sorge spontanea: e se hai il gene dei capelli brizzolati? Eheheheh… (In ogni caso, se è vera la teoria che in gravidanza si soffre di acidità di stomaco in maniera direttamente proporzionale alla quantità di capelli del nascituro, tu nascerai con la treccia e dovremo chiamarti Giulietta…)
In questo periodo si formano le sopracciglia e le unghie, sia dei piedi che delle mani.
Hai già le papille gustative che a questo punto sono uguali a quelle di un adulto ed a volte puoi avere il singhiozzo (teeenera!). Riesci a succhiarti il pollice e anche a grattarti il cordone ombelicale e i tuoi gli organi sessuali sono giunti a completa maturazione.
Alcuni organi come il cuore ed i reni continuano a svilupparsi, mentre tu aspiri il liquido amniotico tramite il tuo naso e le vie aeree superiori, cosa che ti aiuterà a sviluppare le primitive sacche d’aria che si trovano nei tuoi polmoni.
Le tua ossa continuano a formarsi e pertanto necessitano di molto calcio, le tue gambe sono cresciute più lunghe delle braccia e ora il tuo corpo è lungo come la testa.
In ogni caso gli esperti dicono che ogni bambino si sviluppa in maniera diversa… (io lo dico da sempre e non sono un’esperta…)!
Teoricamente a questo punto io potrei cominciare a percepire i tuoi movimenti ma per ora, purtroppo non è così, siiigh.
martedì 27 aprile 2010
Una mamma ansiosa
Tripy, c’è una cosa che devo dirti, è giusto che tu lo sappia: sono una persona ansiosa.
Stamattina ho portato Heidi dal Veterinario perché continuava a zoppicare. Le hanno fatto le lastre e per potergliele fare prima l’hanno dovuta sedare e poi le hanno dovuto fare l’anestesia totale…
Lei è una fifona e ha fatto un rodeo nello studio del veterinario, credo che gli abbia anche rotto un dito.
Io mentre aspettavo ero stressantissima: risultato mi è scoppiato un mal di testa fotonico e di questo tu probabilmente te ne sei già accorta.
Mal di testa talmente insopportabile che penso di chiudere qui questo post. Ciao Tripy.
Stamattina ho portato Heidi dal Veterinario perché continuava a zoppicare. Le hanno fatto le lastre e per potergliele fare prima l’hanno dovuta sedare e poi le hanno dovuto fare l’anestesia totale…
Lei è una fifona e ha fatto un rodeo nello studio del veterinario, credo che gli abbia anche rotto un dito.
Io mentre aspettavo ero stressantissima: risultato mi è scoppiato un mal di testa fotonico e di questo tu probabilmente te ne sei già accorta.
Mal di testa talmente insopportabile che penso di chiudere qui questo post. Ciao Tripy.
lunedì 26 aprile 2010
Pensieri e paure che ritornano
Il 4 giugno 2009 ho scritto queste righe e oggi, rileggendole, le ho trovate attuali anche a distanza di oltre un anno, per questo ho pensato di scriverle in questo blog dedicato a te:
…e mi domando che madre sarò…
se riuscirò a proteggerti senza impaurirti,
a darti fiducia, sicurezza e coraggio,
se riuscirò ad amarti,
non per come ti immagino
ma così come sarai,
… così come forse,
…già sei.
Pensavo oggi di avere più paura di ieri, ma ho scoperto che forse ho solo più consapevolezza, ma la paura è rimasta la stessa di sempre.
Mi sento tanto cambiata, tanto diversa da quella che ero, eppure in queste parole mi riscopro più simile rispetto a quello che pensavo.
…e mi domando che madre sarò…
se riuscirò a proteggerti senza impaurirti,
a darti fiducia, sicurezza e coraggio,
se riuscirò ad amarti,
non per come ti immagino
ma così come sarai,
… così come forse,
…già sei.
Pensavo oggi di avere più paura di ieri, ma ho scoperto che forse ho solo più consapevolezza, ma la paura è rimasta la stessa di sempre.
Mi sento tanto cambiata, tanto diversa da quella che ero, eppure in queste parole mi riscopro più simile rispetto a quello che pensavo.
Nessun giudizio, solo paura
A te figlia, vorrei riuscire a dire tante cose…
Vorrei poter essere l’occhio vigile, che ti protegge saggiamente, senza tarparti le ali e soffocarti pericolosamente.
Vorrei darti coraggio senza che tu imparassi a sfidare la vita.
Vorrei che tu potessi insegnarmi ad essere madre, senza lasciarmi la possibilità di fare troppi errori.
Vorrei avere solo certezze da trasmetterti e non dubbi da sottoporti.
Vorrei che le mie paure di oggi fossero il lasciapassare, per sapere domani cosa è più giusto fare.
A te figlia, vorrei dire semplicemente che non so che madre sarò, e anche se continuo a raccontarmela, comprando tutine e calzini rosa, non posso avere nessuna certezza sul fatto che diventerò sicuramente madre.
Oggi ancora non riesco ad immaginarmi, io ,madre per tutta la vita.
A te, che come me ti trovi a navigare a vista nel difficile limbo che precede l’essere genitori, ho tante cose che vorrei riuscire a dire, ma spesso le parole hanno un senso e un peso diverso per chi le dice e per chi le ascolta.
Così come non so che madre sarò io, non posso sapere, oggi, che padre sarai tu domani.
Sinceramente credo che sarai un buon padre, l’ho sempre pensato, fin da quando le nostre strade si sono incontrate.
Probabilmente sarai più equilibrato e più sano di quanto sarò io come madre.
Forse sarai più spontaneo e istintivo, di certo con meno esperienza di me in fatto di bambini, ma non per questo meno bravo.
Confesso che spesso invidio il tuo non essere apprensivo e vorrei fare un po’ mia questa tua caratteristica, ma se c’è una cosa che ho imparato è che tu ed io siamo molto diversi e che abbiamo due modi diversi di affrontare le situazioni della vita.
A te, che come me stai per diventare genitore, vorrei dire che quando ti faccio certe domande, non c’è giudizio, ma solo una paura senza fondo di sbagliare, di avere già sbagliato e di continuare a farlo.
Vorrei poter essere l’occhio vigile, che ti protegge saggiamente, senza tarparti le ali e soffocarti pericolosamente.
Vorrei darti coraggio senza che tu imparassi a sfidare la vita.
Vorrei che tu potessi insegnarmi ad essere madre, senza lasciarmi la possibilità di fare troppi errori.
Vorrei avere solo certezze da trasmetterti e non dubbi da sottoporti.
Vorrei che le mie paure di oggi fossero il lasciapassare, per sapere domani cosa è più giusto fare.
A te figlia, vorrei dire semplicemente che non so che madre sarò, e anche se continuo a raccontarmela, comprando tutine e calzini rosa, non posso avere nessuna certezza sul fatto che diventerò sicuramente madre.
Oggi ancora non riesco ad immaginarmi, io ,madre per tutta la vita.
A te, che come me ti trovi a navigare a vista nel difficile limbo che precede l’essere genitori, ho tante cose che vorrei riuscire a dire, ma spesso le parole hanno un senso e un peso diverso per chi le dice e per chi le ascolta.
Così come non so che madre sarò io, non posso sapere, oggi, che padre sarai tu domani.
Sinceramente credo che sarai un buon padre, l’ho sempre pensato, fin da quando le nostre strade si sono incontrate.
Probabilmente sarai più equilibrato e più sano di quanto sarò io come madre.
Forse sarai più spontaneo e istintivo, di certo con meno esperienza di me in fatto di bambini, ma non per questo meno bravo.
Confesso che spesso invidio il tuo non essere apprensivo e vorrei fare un po’ mia questa tua caratteristica, ma se c’è una cosa che ho imparato è che tu ed io siamo molto diversi e che abbiamo due modi diversi di affrontare le situazioni della vita.
A te, che come me stai per diventare genitore, vorrei dire che quando ti faccio certe domande, non c’è giudizio, ma solo una paura senza fondo di sbagliare, di avere già sbagliato e di continuare a farlo.
domenica 25 aprile 2010
Stranezze
Strano risveglio quello di oggi…
Strana domenica quella di oggi…
Forse mi sento semplicemente strana io…
Dopo una notte in cui ho dormito moltissime ore e in cui ho fatto innumerevoli sogni e nessuno tranquillo e normale, forse un risveglio un po’ anomalo era da aspettarsi.
Tu come stai?
Ti fai sentire?
Dai su, fatti sentire…
Macchè… dici che è ancora presto?
Uffa… Altro che dolce attesa… eterna attesa!
Sono talmente strana oggi che mi sa che ti saluto qui…
Strana domenica quella di oggi…
Forse mi sento semplicemente strana io…
Dopo una notte in cui ho dormito moltissime ore e in cui ho fatto innumerevoli sogni e nessuno tranquillo e normale, forse un risveglio un po’ anomalo era da aspettarsi.
Tu come stai?
Ti fai sentire?
Dai su, fatti sentire…
Macchè… dici che è ancora presto?
Uffa… Altro che dolce attesa… eterna attesa!
Sono talmente strana oggi che mi sa che ti saluto qui…
sabato 24 aprile 2010
Vicenza-Padova
Ciao Tripy,
oggi come tu già sai ho iniziato la giornata vomitando…
Poi con papino siamo andati a fare colazione al bar, prima di metterci in macchina per andare a Vicenza, a trovare i tuoi nonni paterni e a vedere il derby Vicenza-Padova.
Durante il viaggio ci siamo fermati in un negozio che vende articoli per bimbi e papà ti ha comprato (con il mio aiuto…) la sua prima tutina. Sono certa che ti piacerà.
Fra un’oretta dovremmo arrivare, tu oggi cerca di fare la brava, per piacere… a presto.
oggi come tu già sai ho iniziato la giornata vomitando…
Poi con papino siamo andati a fare colazione al bar, prima di metterci in macchina per andare a Vicenza, a trovare i tuoi nonni paterni e a vedere il derby Vicenza-Padova.
Durante il viaggio ci siamo fermati in un negozio che vende articoli per bimbi e papà ti ha comprato (con il mio aiuto…) la sua prima tutina. Sono certa che ti piacerà.
Fra un’oretta dovremmo arrivare, tu oggi cerca di fare la brava, per piacere… a presto.
venerdì 23 aprile 2010
Incredibile stanchezza!
Ho fatto una lavatrice senza aggiungere la pallina con il detersivo e quel che è anche peggio è che ho steso i panni, raccolti e rimessi a posto nei cassetti senza accorgermi di nulla. Solo oggi, dopo un paio di giorni, vedendo la pallina ancora piena di detersivo appoggiata sulla lavatrice, ho realizzato cosa avevo fatto…
Oggi ho portato a far tagliare dal falegname i pensili della cucina e ho sbagliato le misure: ora avremo i mobili di diverse altezze, tanto per non annoiare la vista…
Credo di essere piuttosto stanca…
Stamattina ho passato in macchina, guidando, oltre un’ora e un quarto, per fare 40 kilometri…Quando mi trovo in queste situazioni capisco perché adoro vivere in un piccolo centro.
Prima ero stata dal veterinario perché Heidi continua a zoppicare e a questo punto martedì prossimo verrà anestetizzata per farle tutte le lastre… Ci mancava solo questa preoccupazione!!!
Anche per oggi non ci siamo fatti mancare assolutamente niente…
Io vorrei poter stare una settimana tranquilla, senza dover andare a Bologna, senza gite dal veterinario, senza fare avanti e indietro da Ravenna. Non ne posso davvero più.
Sono certa di essere incredibilmente stanca!
Oggi ho portato a far tagliare dal falegname i pensili della cucina e ho sbagliato le misure: ora avremo i mobili di diverse altezze, tanto per non annoiare la vista…
Credo di essere piuttosto stanca…
Stamattina ho passato in macchina, guidando, oltre un’ora e un quarto, per fare 40 kilometri…Quando mi trovo in queste situazioni capisco perché adoro vivere in un piccolo centro.
Prima ero stata dal veterinario perché Heidi continua a zoppicare e a questo punto martedì prossimo verrà anestetizzata per farle tutte le lastre… Ci mancava solo questa preoccupazione!!!
Anche per oggi non ci siamo fatti mancare assolutamente niente…
Io vorrei poter stare una settimana tranquilla, senza dover andare a Bologna, senza gite dal veterinario, senza fare avanti e indietro da Ravenna. Non ne posso davvero più.
Sono certa di essere incredibilmente stanca!
Chi mi capisce è bravissimo!
Lo confesso, in cuor mio ho sempre sperato che tu fossi una femmina, fin da quando ho scoperto di essere incinta.
Non so spiegarti le ragioni, ma mi sentivo più portata a diventare madre di una bambina. I maschi li ho sempre visti più dinamici, ed io, la pigrizia fatta donna, difficilmente riuscirei ad adattarmi a lotte sul divano, guerre con le spade ed estenuanti gare di salti sul letto… Lo so questi sono luoghi comuni e potrebbe essere che tu sia la bambina più scatenata che io abbia mai visto (l’immagine che ho visto più volte, di Yuri Chechi in erba, che si allena nella mia pancia in effetti, non mi lascia molto tranquilla…).
Almeno ideologicamente sono stata accontentata, penserai tu, a questo punto.
Da quando ho saputo che sei una femmina mi sono dedicata ad acquisti specifici e cercando mini abitini e calzamaglie taglia zero, rosa, l’occhio è inevitabilmente caduto sullo scaffale vicino, rigorosamente celeste. Pantaloncini con i tasconi, camicine sportive più simili a mini sahariane, scarpine da ginnastica piccole e tecnicissime… e una pioggia di azzurro che sembrava di essere stati avvolti dal cielo e dal mare contemporaneamente!
Poi ho cominciato a notare le mamme orgogliose, con i loro pargoletti celesti in braccio, felici del loro piccolo principino, impettite e fiere del maschio che avevano prodotto.
Improvvisamente le femminucce piagnucolose e timorose mi sono cominciate a sembrare una noia mortale, e contemporaneamente i maschietti coraggiosi e forti mi sono apparsi come un piacevole stimolo.
Ho iniziato a pensare a come sarebbe stato avere un maschietto e…, e… è successo l’inimmaginabile: ora mi dispiace di non avere un maschio!!!
Non fraintendermi, non è che io non voglia una femmina, ma ho rinunciato ad un maschietto e questo, anche se non avrei mai pensato di pensarlo (scusa il gioco di parola), mi dispiace davvero molto.
Non preoccuparti Tripy del mio repentino cambio di marcia, penso, temo e spero che sia davvero imputabile agli ormoni…
Nel frattempo ieri è arrivata la conferma scritta della villocentesi e tu sei inequivocabilmente un “cariotipo 46XX”, quindi femmina.
Che dire: W le donne!
Non so spiegarti le ragioni, ma mi sentivo più portata a diventare madre di una bambina. I maschi li ho sempre visti più dinamici, ed io, la pigrizia fatta donna, difficilmente riuscirei ad adattarmi a lotte sul divano, guerre con le spade ed estenuanti gare di salti sul letto… Lo so questi sono luoghi comuni e potrebbe essere che tu sia la bambina più scatenata che io abbia mai visto (l’immagine che ho visto più volte, di Yuri Chechi in erba, che si allena nella mia pancia in effetti, non mi lascia molto tranquilla…).
Almeno ideologicamente sono stata accontentata, penserai tu, a questo punto.
Da quando ho saputo che sei una femmina mi sono dedicata ad acquisti specifici e cercando mini abitini e calzamaglie taglia zero, rosa, l’occhio è inevitabilmente caduto sullo scaffale vicino, rigorosamente celeste. Pantaloncini con i tasconi, camicine sportive più simili a mini sahariane, scarpine da ginnastica piccole e tecnicissime… e una pioggia di azzurro che sembrava di essere stati avvolti dal cielo e dal mare contemporaneamente!
Poi ho cominciato a notare le mamme orgogliose, con i loro pargoletti celesti in braccio, felici del loro piccolo principino, impettite e fiere del maschio che avevano prodotto.
Improvvisamente le femminucce piagnucolose e timorose mi sono cominciate a sembrare una noia mortale, e contemporaneamente i maschietti coraggiosi e forti mi sono apparsi come un piacevole stimolo.
Ho iniziato a pensare a come sarebbe stato avere un maschietto e…, e… è successo l’inimmaginabile: ora mi dispiace di non avere un maschio!!!
Non fraintendermi, non è che io non voglia una femmina, ma ho rinunciato ad un maschietto e questo, anche se non avrei mai pensato di pensarlo (scusa il gioco di parola), mi dispiace davvero molto.
Non preoccuparti Tripy del mio repentino cambio di marcia, penso, temo e spero che sia davvero imputabile agli ormoni…
Nel frattempo ieri è arrivata la conferma scritta della villocentesi e tu sei inequivocabilmente un “cariotipo 46XX”, quindi femmina.
Che dire: W le donne!
Numeri, parole e molto di più...
NUMERI:
14 + 2 i conti delle settimane di gravidanza;
100 i giorni passati assieme tu ed io;
4 il numero del mese in cui siamo entrate;
20.10.2010 la data prevista per il parto;
9 la tua lunghezza in centimetri;
1 la misura dei tuoi piedi;
127 il numero di questo post
54.698 il numero di parole di questo blog contate da word (mica sono pazza…).
PAROLE:
tante e senza freni quelle che ti scrive la tua futura mamma;
bilanciate e centellinate quelle che ti scrive il tuo futuro papà.
MOLTO DI PIÚ:
… ma lui ha molto di più…
Ha un sistema di comunicazione con te unico ed esclusivo, che ammetto mi riempie di emozione ogni volta e a tratti anche un po’ di invidia.
2 il numero del cd che ha preparato per te;
18 le canzoni che sono nel tuo secondo cd.
Il primo era una raccolta di canzoni tutte sulla nanna e sul sonno, il secondo è una raccolta di canzoni dedicate ai figli.
La musica, il vostro canale di comunicazione personale e privato.
Con la musica lui ti dice quello che io ti scrivo, tramite la musica riesce ad esprimere quello che non ti dice ed a trasmetterti ciò che pensa, ciò che prova.
È geniale in questo, e spero vivamente che erediterai da lui questa meravigliosa caratteristica.
Trova sempre la giusta colonna sonora per ogni momento della vita…
E la compilation che ti ha dedicato ieri è commovente, o struggente come direi più probabilmente io…
Ascoltala Tripy, sentila più volte, assaporala e falla tua. Poi mi saprai dire…
14 + 2 i conti delle settimane di gravidanza;
100 i giorni passati assieme tu ed io;
4 il numero del mese in cui siamo entrate;
20.10.2010 la data prevista per il parto;
9 la tua lunghezza in centimetri;
1 la misura dei tuoi piedi;
127 il numero di questo post
54.698 il numero di parole di questo blog contate da word (mica sono pazza…).
PAROLE:
tante e senza freni quelle che ti scrive la tua futura mamma;
bilanciate e centellinate quelle che ti scrive il tuo futuro papà.
MOLTO DI PIÚ:
… ma lui ha molto di più…
Ha un sistema di comunicazione con te unico ed esclusivo, che ammetto mi riempie di emozione ogni volta e a tratti anche un po’ di invidia.
2 il numero del cd che ha preparato per te;
18 le canzoni che sono nel tuo secondo cd.
Il primo era una raccolta di canzoni tutte sulla nanna e sul sonno, il secondo è una raccolta di canzoni dedicate ai figli.
La musica, il vostro canale di comunicazione personale e privato.
Con la musica lui ti dice quello che io ti scrivo, tramite la musica riesce ad esprimere quello che non ti dice ed a trasmetterti ciò che pensa, ciò che prova.
È geniale in questo, e spero vivamente che erediterai da lui questa meravigliosa caratteristica.
Trova sempre la giusta colonna sonora per ogni momento della vita…
E la compilation che ti ha dedicato ieri è commovente, o struggente come direi più probabilmente io…
Ascoltala Tripy, sentila più volte, assaporala e falla tua. Poi mi saprai dire…
giovedì 22 aprile 2010
Stanchezza
Sono davvero stanchissima.
Oggi è stata una giornata molto impegnativa.
Sono stata a Bologna, dal dentista, l’altra sera mangiando la mia prima pizza con glutine dopo 3 mesi, sono anche riuscita a spaccarmi un dente… uno dei pochi ancora sani, naturalmente… A dimostrazione che il glutine fa male!!!
Oggi il dentista ha sentenziato: brutta rottura… ma non si può fare niente, almeno non fino a quando sarai nata. Per il momento niente lastre e niente anestesia quindi si cerca di salvare il salvabile con otturazioni provvisorie…
Il trapano oggi mi ha fatto scoppiare un mal di testa atroce e l’otturazione provvisoria con il suo terrificante sapore da disinfettante, mi ha fatto venire il peggior bruciore di stomaco della mia vita. Bello vero?
Risultato della gita a Bologna: sono esausta, davvero priva di energie e forze e non sono nemmeno riuscita a cenare, ma questo tu lo sai già…
Quello che non sai è che stasera a casa siamo solo noi donne, tu, io e Heidi. Papino è a una cena di lavoro, Heidi è fuori che lo aspetta come una disperata… che salama! E che ingrata!!! Io davvero non conto niente… sarà così anche per te? Diventerò io la donna/mamma accessorio? Mi sa di sì, ma se questo è il mio destino inutile opporsi, tanto vale adeguarsi.
Rassegnata all’idea della mia totale e assoluta inutilità, eccetto la mia attuale funzione di incubatrice umana, vado a chiamare in casa il tuo cane e a mettermi comoda sul divano.
Oggi è stata una giornata molto impegnativa.
Sono stata a Bologna, dal dentista, l’altra sera mangiando la mia prima pizza con glutine dopo 3 mesi, sono anche riuscita a spaccarmi un dente… uno dei pochi ancora sani, naturalmente… A dimostrazione che il glutine fa male!!!
Oggi il dentista ha sentenziato: brutta rottura… ma non si può fare niente, almeno non fino a quando sarai nata. Per il momento niente lastre e niente anestesia quindi si cerca di salvare il salvabile con otturazioni provvisorie…
Il trapano oggi mi ha fatto scoppiare un mal di testa atroce e l’otturazione provvisoria con il suo terrificante sapore da disinfettante, mi ha fatto venire il peggior bruciore di stomaco della mia vita. Bello vero?
Risultato della gita a Bologna: sono esausta, davvero priva di energie e forze e non sono nemmeno riuscita a cenare, ma questo tu lo sai già…
Quello che non sai è che stasera a casa siamo solo noi donne, tu, io e Heidi. Papino è a una cena di lavoro, Heidi è fuori che lo aspetta come una disperata… che salama! E che ingrata!!! Io davvero non conto niente… sarà così anche per te? Diventerò io la donna/mamma accessorio? Mi sa di sì, ma se questo è il mio destino inutile opporsi, tanto vale adeguarsi.
Rassegnata all’idea della mia totale e assoluta inutilità, eccetto la mia attuale funzione di incubatrice umana, vado a chiamare in casa il tuo cane e a mettermi comoda sul divano.
Spegnere il cervello
Ciao Tripy, sai, oggi vorrei spegnere il cervello e smettere di pensare.
Questi ultimi sei mesi, ancora prima del tuo arrivo, perciò non solo a causa tua, sono stati molto pesanti e faticosi. Mi sono sembrati quasi più lunghi e ritornando indietro con la mente, mi sembra che siano passati molto più di sei mesi.
Sono successe e cambiate tante cose e tu Tripy, sai bene quanto la tua mamma faccia fatica ad abituarsi ai cambiamenti.
Per me è ancora difficile credere che tu veramente ci sei, che io diventerò davvero mamma: anche questi sono cambiamenti, sebbene desiderati e cercati, e anche questi stentano ad entrarmi in testa.
Forse è per questo che ho voluto sapere se eri maschio o femmina, che ti ho comprato tutine e magliette, per renderti più reale, per materializzarti.
Io vedo la mia panciotta rotonda, ma non mi sembra molto più grande da quella che avevo prima di rimanere incinta, forse è diversa come forma ma le dimensioni non sono poi così diverse. Non ti sento muovere, del resto è ancora piuttosto presto, ma stento ad immaginare che nel mio corpo ora, oltre al mio cuore ce n’è un altro che batte.
Forse sono solo frastornata e confusa dall’alternarsi di notizie brutte e belle, dall’altalena di emozioni e sentimenti che hanno caratterizzato questo ultimo lungo periodo della vita di tuo padre e mia.
Ecco Tripy, io sono proprio in mezzo a questo caos, a volte felice e altre triste, a volte preoccupata e altre tranquilla, a volte convinta e altre incredula e in tutto ciò proprio non riesco a smettere di pensare, non riesco a spegnere il cervello.
Ora che ci penso, forse nel mio non c’è il tasto “off”!
Tripy, tu che sei ancora in tempo, mi raccomando, nel tuo non dimenticare di inserire il tasto “off”, credimi che in alcuni momenti si rivela un dettaglio davvero fondamentale!!!
Questi ultimi sei mesi, ancora prima del tuo arrivo, perciò non solo a causa tua, sono stati molto pesanti e faticosi. Mi sono sembrati quasi più lunghi e ritornando indietro con la mente, mi sembra che siano passati molto più di sei mesi.
Sono successe e cambiate tante cose e tu Tripy, sai bene quanto la tua mamma faccia fatica ad abituarsi ai cambiamenti.
Per me è ancora difficile credere che tu veramente ci sei, che io diventerò davvero mamma: anche questi sono cambiamenti, sebbene desiderati e cercati, e anche questi stentano ad entrarmi in testa.
Forse è per questo che ho voluto sapere se eri maschio o femmina, che ti ho comprato tutine e magliette, per renderti più reale, per materializzarti.
Io vedo la mia panciotta rotonda, ma non mi sembra molto più grande da quella che avevo prima di rimanere incinta, forse è diversa come forma ma le dimensioni non sono poi così diverse. Non ti sento muovere, del resto è ancora piuttosto presto, ma stento ad immaginare che nel mio corpo ora, oltre al mio cuore ce n’è un altro che batte.
Forse sono solo frastornata e confusa dall’alternarsi di notizie brutte e belle, dall’altalena di emozioni e sentimenti che hanno caratterizzato questo ultimo lungo periodo della vita di tuo padre e mia.
Ecco Tripy, io sono proprio in mezzo a questo caos, a volte felice e altre triste, a volte preoccupata e altre tranquilla, a volte convinta e altre incredula e in tutto ciò proprio non riesco a smettere di pensare, non riesco a spegnere il cervello.
Ora che ci penso, forse nel mio non c’è il tasto “off”!
Tripy, tu che sei ancora in tempo, mi raccomando, nel tuo non dimenticare di inserire il tasto “off”, credimi che in alcuni momenti si rivela un dettaglio davvero fondamentale!!!
mercoledì 21 aprile 2010
Pensieri e ripensamenti
Sono nata con l’istinto materno, ho sempre amato giocare con le bambole e fare la mammina delle bimbe più piccine di me.
Durante gli anni della mia adolescenza, nelle vacanze estive ho sempre fatto la baby sitter, più per divertimento che per lavoro.
Ho sempre desiderato essere madre.
Avrei potuto esserlo molti anni fa ma… non mi sono mai voluta accontentare di un padre che non fosse l’uomo che sentivo di amare per sempre, non ho mai pensato di fare un figlio solo per appagare il mio innato istinto di maternità.
Questo pensiero non mi ha mai sfiorata.
Infatti ci sono stati anni in cui, vista la mia instabilità affettiva o inesistente vita di coppia, pensavo che madre non sarei mai diventata e avevo rinunciato a questa idea, chiudendo a malincuore, il mio sogno in un cassetto.
Un figlio per me poteva solo essere il frutto di un grande amore di due persone.
Questo era ed è il solo e l’unico modo in cui riuscivo a contemplarlo.
Sono un’inguaribile romantica? Una sognatrice? Una pia illusa? Forse sì, sono tutto questo contemporaneamente, ma va bene così.
Io volevo la favola, il sogno completo, senza cedere a compromessi.
L’uomo che amavo, e che mi ricambiava, un nido dove crescere i nostri figli, magari un cane a completare il quadretto della happy family.
Oggi ho accanto l’uomo che, senza ombra di dubbio, amo, l’uomo che ha dimostrato in più occasioni di amarmi,l’uomo che, come ti ho già detto Tripy, ho sempre desiderato che fosse il padre dei miei figli, fin dal primo giorno. Abbiamo una casa in un bel posto dove mi piacerebbe poter crescere insieme i nostri figli. Abbiamo anche un magnifico cane ed ora sei in arrivo tu, nostra figlia, tanto attesa, tanto voluta … e il quadretto è completo.
Ma il tuo arrivo, è un cambiamento e come tale porta alti e bassi, momenti di crisi e di paura, momenti di forte tensione ma anche di grande emozione.
Non so se dipenda dagli ormoni, non credo che dipenda dagli ormoni e sinceramente non mi interessa accertare se davvero dipende dai miei stramaledetti ormoni!
Quello che davvero mi interessa è che duo padre si definisca “scherzando” un uomo accessorio, quello che mi preoccupa è che lui lo pensi davvero.
In questa storia, nella mia favola, nel mio sogno non ci sono accessori, men che meno c’è un uomo, un padre accessorio.
Tutto ricopre un ruolo fondamentale e indispensabile e tuo padre, insieme a me, è un elemento assolutamente indispensabile per la realizzazione del quadro.
Se non ci fosse tuo padre, non ci saresti tu Tripy, tutto questo ha senso e ha valore solo se siamo in due a spingere la carrozzina, se camminiamo insieme lungo i sentieri del parco di fronte a casa, guardando Heidi che insegue la sua palla.
Durante gli anni della mia adolescenza, nelle vacanze estive ho sempre fatto la baby sitter, più per divertimento che per lavoro.
Ho sempre desiderato essere madre.
Avrei potuto esserlo molti anni fa ma… non mi sono mai voluta accontentare di un padre che non fosse l’uomo che sentivo di amare per sempre, non ho mai pensato di fare un figlio solo per appagare il mio innato istinto di maternità.
Questo pensiero non mi ha mai sfiorata.
Infatti ci sono stati anni in cui, vista la mia instabilità affettiva o inesistente vita di coppia, pensavo che madre non sarei mai diventata e avevo rinunciato a questa idea, chiudendo a malincuore, il mio sogno in un cassetto.
Un figlio per me poteva solo essere il frutto di un grande amore di due persone.
Questo era ed è il solo e l’unico modo in cui riuscivo a contemplarlo.
Sono un’inguaribile romantica? Una sognatrice? Una pia illusa? Forse sì, sono tutto questo contemporaneamente, ma va bene così.
Io volevo la favola, il sogno completo, senza cedere a compromessi.
L’uomo che amavo, e che mi ricambiava, un nido dove crescere i nostri figli, magari un cane a completare il quadretto della happy family.
Oggi ho accanto l’uomo che, senza ombra di dubbio, amo, l’uomo che ha dimostrato in più occasioni di amarmi,l’uomo che, come ti ho già detto Tripy, ho sempre desiderato che fosse il padre dei miei figli, fin dal primo giorno. Abbiamo una casa in un bel posto dove mi piacerebbe poter crescere insieme i nostri figli. Abbiamo anche un magnifico cane ed ora sei in arrivo tu, nostra figlia, tanto attesa, tanto voluta … e il quadretto è completo.
Ma il tuo arrivo, è un cambiamento e come tale porta alti e bassi, momenti di crisi e di paura, momenti di forte tensione ma anche di grande emozione.
Non so se dipenda dagli ormoni, non credo che dipenda dagli ormoni e sinceramente non mi interessa accertare se davvero dipende dai miei stramaledetti ormoni!
Quello che davvero mi interessa è che duo padre si definisca “scherzando” un uomo accessorio, quello che mi preoccupa è che lui lo pensi davvero.
In questa storia, nella mia favola, nel mio sogno non ci sono accessori, men che meno c’è un uomo, un padre accessorio.
Tutto ricopre un ruolo fondamentale e indispensabile e tuo padre, insieme a me, è un elemento assolutamente indispensabile per la realizzazione del quadro.
Se non ci fosse tuo padre, non ci saresti tu Tripy, tutto questo ha senso e ha valore solo se siamo in due a spingere la carrozzina, se camminiamo insieme lungo i sentieri del parco di fronte a casa, guardando Heidi che insegue la sua palla.
14 settimane
Ciao Tripy,
un altro giorno e soprattutto una nuova settimana è cominciata.
Tu lì dentro ti stai dando da fare e stai facendo le rifiniture al tuo piccolo delicato corpicino.
Ora siamo all’inizio del secondo trimestre della gravidanza. Tu sei completamente sviluppata, hai tutti gli organi essenziali al loro posto, e la placenta sta lavorando efficientemente, fornendoti tutto il nutrimento di cui hai bisogno.
Ciò significa che tutto quello che bevo o mangia arriva direttamente a te.
Il liquido amniotico è fondamentale e si rigenera ogni 3 ore.
Da ora continuerai a crescere in peso e lunghezza fino al momento del parto ma io non riuscirò a percepirlo. Teoricamente ogni momento è buono per cominciare a sentire i tuoi movimenti e sinceramente, non vedo l’ora!
I tuoi organi stanno imparando a funzionare da soli ed il tuo cuore batte ad un ritmo doppio del mio. L’apparato digerente si esercita a far passare il cibo, quello urinario e produrre e eliminare l’urina. Il tuo fegato inizia a produrre la bile, mentre la milza inizia a produrre globuli rossi. Inoltre continui a respirare il liquido amniotico dentro e fuori i polmoni. Il sangue inizia a formarsi nel midollo osseo e i vasi sanguigni si diramano in tutte le parti del corpo. I muscoli e le articolazioni ti consentono di muoversi anche se sono ancora presenti movimenti di riflesso. Le tue braccia continuano a svilupparsi, e il movimento delle dita e lo stringere i pugni sono abbastanza visibili tramite le ecografie.
Cominciano a formarsi delle unghie sottili e morbide sia sulle dita delle mani che su quelle dei piedi.
Ora hai le sopracciglia e un po’ di peluria fa la sua apparizione sul cranio.
Ormai sei lunga circa 8,5 cm ed il tuo peso è attorno ai 30 g.
Parlando di pesi sappi che io continuo a dimagrire e tuo padre pure… ciò significa che, con buona probabilità, avrai un padre in splendida forma e una madre splendidamente sformata!
Buona 14esima settimana Tripy…
un altro giorno e soprattutto una nuova settimana è cominciata.
Tu lì dentro ti stai dando da fare e stai facendo le rifiniture al tuo piccolo delicato corpicino.
Ora siamo all’inizio del secondo trimestre della gravidanza. Tu sei completamente sviluppata, hai tutti gli organi essenziali al loro posto, e la placenta sta lavorando efficientemente, fornendoti tutto il nutrimento di cui hai bisogno.
Ciò significa che tutto quello che bevo o mangia arriva direttamente a te.
Il liquido amniotico è fondamentale e si rigenera ogni 3 ore.
Da ora continuerai a crescere in peso e lunghezza fino al momento del parto ma io non riuscirò a percepirlo. Teoricamente ogni momento è buono per cominciare a sentire i tuoi movimenti e sinceramente, non vedo l’ora!
I tuoi organi stanno imparando a funzionare da soli ed il tuo cuore batte ad un ritmo doppio del mio. L’apparato digerente si esercita a far passare il cibo, quello urinario e produrre e eliminare l’urina. Il tuo fegato inizia a produrre la bile, mentre la milza inizia a produrre globuli rossi. Inoltre continui a respirare il liquido amniotico dentro e fuori i polmoni. Il sangue inizia a formarsi nel midollo osseo e i vasi sanguigni si diramano in tutte le parti del corpo. I muscoli e le articolazioni ti consentono di muoversi anche se sono ancora presenti movimenti di riflesso. Le tue braccia continuano a svilupparsi, e il movimento delle dita e lo stringere i pugni sono abbastanza visibili tramite le ecografie.
Cominciano a formarsi delle unghie sottili e morbide sia sulle dita delle mani che su quelle dei piedi.
Ora hai le sopracciglia e un po’ di peluria fa la sua apparizione sul cranio.
Ormai sei lunga circa 8,5 cm ed il tuo peso è attorno ai 30 g.
Parlando di pesi sappi che io continuo a dimagrire e tuo padre pure… ciò significa che, con buona probabilità, avrai un padre in splendida forma e una madre splendidamente sformata!
Buona 14esima settimana Tripy…
martedì 20 aprile 2010
La mia piccola donna di 9 centimetri
Ti abbiamo vista, più grande, più tenera e decisamente con un profilo più simile al primo piano di una formica gigante.
Al’inizio dormivi beatamente, con le manine sotto la testa, poi hai aperto la bocca, ti sei accarezzata la faccia e ci hai fatto vedere i tuoi fantastici piedini lunghi un centimetro!!!
Tu, i miei nove centimetri di piccola donna, eri come sempre bella e come ogni volta sei riuscita ad ammaliarmi.
Mi chiedo come si possa essere perdutamente innamorati di un esserino che per quanto piccolo e apparentemente invisibile, riesce comunque a creare un sacco di malesseri.
Eppure sì, lo confesso, ho perso la testa per te, e quando ti ho vista dormire beatamente adagiata alla tua placenta, con le manine che facevano da cuscino alla tua testa, ho capito che sono irrimediabilmente tua.
Questa volta durante l’ecografia sono riuscita a non piangere e ho lasciato libero e totale sfogo alla gioia. Ho osservato attentamente ogni momento in cui vedevo la tua immagine muoversi sul monitor, ho assaporato ogni singolo fotogramma, per portarlo nel mio cuore fino alla prossima ecografia.
Ti amo tesoro, e so che tutto può succedere ma io ora voglio pensare solo che ci saranno per noi cose meravigliose, voglio immaginarti con una delle tante tutine rigorosamente rosa che ti ho comprato, voglio pensarti morbidamente accoccolata in una bella copertina calda, voglio, per una volta nella vita, pensare positivo, perché so che fa bene a me ma soprattutto, fa bene a te.
Al’inizio dormivi beatamente, con le manine sotto la testa, poi hai aperto la bocca, ti sei accarezzata la faccia e ci hai fatto vedere i tuoi fantastici piedini lunghi un centimetro!!!
Tu, i miei nove centimetri di piccola donna, eri come sempre bella e come ogni volta sei riuscita ad ammaliarmi.
Mi chiedo come si possa essere perdutamente innamorati di un esserino che per quanto piccolo e apparentemente invisibile, riesce comunque a creare un sacco di malesseri.
Eppure sì, lo confesso, ho perso la testa per te, e quando ti ho vista dormire beatamente adagiata alla tua placenta, con le manine che facevano da cuscino alla tua testa, ho capito che sono irrimediabilmente tua.
Questa volta durante l’ecografia sono riuscita a non piangere e ho lasciato libero e totale sfogo alla gioia. Ho osservato attentamente ogni momento in cui vedevo la tua immagine muoversi sul monitor, ho assaporato ogni singolo fotogramma, per portarlo nel mio cuore fino alla prossima ecografia.
Ti amo tesoro, e so che tutto può succedere ma io ora voglio pensare solo che ci saranno per noi cose meravigliose, voglio immaginarti con una delle tante tutine rigorosamente rosa che ti ho comprato, voglio pensarti morbidamente accoccolata in una bella copertina calda, voglio, per una volta nella vita, pensare positivo, perché so che fa bene a me ma soprattutto, fa bene a te.
Dietro front
Serataccia, nottataccia e risvegliaccio…
Erano giorni che non stavo così male. Ho passato la serata di ieri a e-ruttare come il vulcano islandese, la notte a rigirarmi nel letto con enormi bolle d’aria che tentavano disperatamente di risalire in superficie e mi sono alzata vomitando i succhi gastrici, cosa che ormai non capitava da oltre una settimana.
Il tutto causato principalmente da un semplice, banale, piatto di lattuga…
Scommetto che la pizza “der culo” di stasera non avrà lo stesso effetto devastante su di me e soprattutto sul mio stomaco (quanto meno lo spero…).
In ogni caso diciamo che la giornata non è iniziata nel migliore dei modi, aggiungici un po’ di tensione per oggi, tanti malsani pensieri “et voilà, les jeux sont faits”!
Come ti ho già detto da ieri il mio umore è drasticamente precipitato, ho cominciato a pensare che sono una stupida, che passo il tempo a comprare tutine e cucire copertine e che in realtà non ho nessuna certezza… e mi sono sentita una vera, grandissima idiota!
Ho paura che il sogno svanisca e di fare un repentino e drammatico ritorno ad una realtà che non credo potrei sopportare.
Vabbè dai… poche ore e i dubbi saranno fugati, in un senso o nell’altro.
Una volta ho letto che ciò che logora di più l’essere umano è l’incertezza: meglio una certezza negativa piuttosto che un’illusione e, tutto sommato, credo che sia vero.
Erano giorni che non stavo così male. Ho passato la serata di ieri a e-ruttare come il vulcano islandese, la notte a rigirarmi nel letto con enormi bolle d’aria che tentavano disperatamente di risalire in superficie e mi sono alzata vomitando i succhi gastrici, cosa che ormai non capitava da oltre una settimana.
Il tutto causato principalmente da un semplice, banale, piatto di lattuga…
Scommetto che la pizza “der culo” di stasera non avrà lo stesso effetto devastante su di me e soprattutto sul mio stomaco (quanto meno lo spero…).
In ogni caso diciamo che la giornata non è iniziata nel migliore dei modi, aggiungici un po’ di tensione per oggi, tanti malsani pensieri “et voilà, les jeux sont faits”!
Come ti ho già detto da ieri il mio umore è drasticamente precipitato, ho cominciato a pensare che sono una stupida, che passo il tempo a comprare tutine e cucire copertine e che in realtà non ho nessuna certezza… e mi sono sentita una vera, grandissima idiota!
Ho paura che il sogno svanisca e di fare un repentino e drammatico ritorno ad una realtà che non credo potrei sopportare.
Vabbè dai… poche ore e i dubbi saranno fugati, in un senso o nell’altro.
Una volta ho letto che ciò che logora di più l’essere umano è l’incertezza: meglio una certezza negativa piuttosto che un’illusione e, tutto sommato, credo che sia vero.
lunedì 19 aprile 2010
Momento di pessimismo
Ecco, ci mancava solo un momento totale e profondo di pessimismo… a poche ore dall’ecografia di domani naturalmente!
No, non ho avuto contrazioni né perdite ma ho cominciato a pensare negativo, del tipo che se le nausee sono quasi finite forse non è un buon segno… (certo, lo so, è normale che diminuiscano dopo la fine del terzo mese…).
Poi ho pensato che avere “emazie” nell’urina è una certamente una cosa brutta… di qui a finire nel vortice del pessimismo cosmico il passo è stato breve.
Fino adesso avevo retto bene, anzi ero quella più ottimista della famiglia, lo sai, papà preferisce stare con i piedi ben piantati a terra, io direi cementati, e per questo nessuna illusione, nessuna certezza. Continua a dire che ci crede al 50%... volevo chiedergli se pensava di chiedere anche l’aiuto da casa, come nel quiz di Gerry Scotti, ma poi visto come entrambi siamo piuttosto suscettibili sull’argomento, ho preferito evitare.
E ora mi ritrovo qui… ben avvolta nelle mie paranoie… temendo il peggio ed immaginando gli scenari più drammatici…
Un bel modo per affrontare la giornata di domani…
No, non ho avuto contrazioni né perdite ma ho cominciato a pensare negativo, del tipo che se le nausee sono quasi finite forse non è un buon segno… (certo, lo so, è normale che diminuiscano dopo la fine del terzo mese…).
Poi ho pensato che avere “emazie” nell’urina è una certamente una cosa brutta… di qui a finire nel vortice del pessimismo cosmico il passo è stato breve.
Fino adesso avevo retto bene, anzi ero quella più ottimista della famiglia, lo sai, papà preferisce stare con i piedi ben piantati a terra, io direi cementati, e per questo nessuna illusione, nessuna certezza. Continua a dire che ci crede al 50%... volevo chiedergli se pensava di chiedere anche l’aiuto da casa, come nel quiz di Gerry Scotti, ma poi visto come entrambi siamo piuttosto suscettibili sull’argomento, ho preferito evitare.
E ora mi ritrovo qui… ben avvolta nelle mie paranoie… temendo il peggio ed immaginando gli scenari più drammatici…
Un bel modo per affrontare la giornata di domani…
Un lunedì bello carico
Ciao bella piccolina,
oggi è un lunedì piuttosto incasinato di cose da fare, ma non mi lamento, preferisco che sia così.
Tante priorità, forse qualcuna verrà inevitabilmente rimandata a domani.
Vuoi sapere com’è il mio umore oggi?
Direi variabile, come il tempo.
Fra poco esco, ho diversi giri da fare e la “mission” di oggi è: trovare una maglietta rosa!
Non so se avrò tempo per scriverti dopo.
Lo so, ti ho un po’ trascurata in questi giorni ma sappi che sto lavorando per te…
oggi è un lunedì piuttosto incasinato di cose da fare, ma non mi lamento, preferisco che sia così.
Tante priorità, forse qualcuna verrà inevitabilmente rimandata a domani.
Vuoi sapere com’è il mio umore oggi?
Direi variabile, come il tempo.
Fra poco esco, ho diversi giri da fare e la “mission” di oggi è: trovare una maglietta rosa!
Non so se avrò tempo per scriverti dopo.
Lo so, ti ho un po’ trascurata in questi giorni ma sappi che sto lavorando per te…
domenica 18 aprile 2010
E finalmente...
E finalmente una domenica di relax, una giornata di sana normalità, come quelle che mi sono sempre piaciute tanto e che mi sono sempre servite per ricaricare le batterie.
E finalmente anche lo stomaco mi ha dato tregua e i piccoli accenni di glutine hanno gratificato il corpo e la mia mente.
E finalmente comincio a pensare a te con un po’ meno ansia, con un po’ meno preoccupazione. Caaalma… ho detto un po’…
E finalmente riesco a vedere il futuro un po’ meno cupo e decisamente meno spaventoso.
E finalmente qualsiasi siano i calcoli siamo di sicuro nel 4˚ mese, e abbiamo superato il periodo più critico.
E finalmente martedì ti rivediamo… e potrò di nuovo innamorarmi perdutamente di te, come ogni volta…
E finalmente anche lo stomaco mi ha dato tregua e i piccoli accenni di glutine hanno gratificato il corpo e la mia mente.
E finalmente comincio a pensare a te con un po’ meno ansia, con un po’ meno preoccupazione. Caaalma… ho detto un po’…
E finalmente riesco a vedere il futuro un po’ meno cupo e decisamente meno spaventoso.
E finalmente qualsiasi siano i calcoli siamo di sicuro nel 4˚ mese, e abbiamo superato il periodo più critico.
E finalmente martedì ti rivediamo… e potrò di nuovo innamorarmi perdutamente di te, come ogni volta…
sabato 17 aprile 2010
Sbalzi di umore
Stare accanto ad una donna in gravidanza non è un compito facile.
Non ci vuole un mago per capire che il mio umore in questo periodo è estremamente variabile: un giorno mi sveglio felice e contenta e il giorno dopo di pessimo umore.
E una ragione non c’è.
Credo siano gli ormoni, ma io per prima stento a riconoscermi.
Mi è sempre capitato, a volte, di svegliarmi con il “culo dritto” come dice papà, ma in passato non era mai casuale e scavando una motivazione più o meno giusta e giustificata c’era sempre.
Ora no.
Gli sbalzi di umore si susseguono rapidi ma non indolore, né per me, né per chi mi sta vicino.
Spero che passino in fretta o che almeno non facciano troppi danni.
Non ci vuole un mago per capire che il mio umore in questo periodo è estremamente variabile: un giorno mi sveglio felice e contenta e il giorno dopo di pessimo umore.
E una ragione non c’è.
Credo siano gli ormoni, ma io per prima stento a riconoscermi.
Mi è sempre capitato, a volte, di svegliarmi con il “culo dritto” come dice papà, ma in passato non era mai casuale e scavando una motivazione più o meno giusta e giustificata c’era sempre.
Ora no.
Gli sbalzi di umore si susseguono rapidi ma non indolore, né per me, né per chi mi sta vicino.
Spero che passino in fretta o che almeno non facciano troppi danni.
venerdì 16 aprile 2010
Un tuffo nel 4˚ mese
Siamo nel 4˚ mese… credo.
Siamo nel 4˚ mese e ho già realizzato che tuo padre si innamorerà di te perdutamente… più di quanto già non lo sia.
Ieri, dopo essere stato via due giorni per lavoro, mi ha detto che per ora gli manco di più io, sottolineando bene il per ora… Ed ha addirittura comprato una bottiglia di Dom perignon per festeggiarti appena nascerai… ti rendi conto??? Per me non lo ha mai comprato e tu non gli hai nemmeno fatto 7 telefonate!!!
Cioè, fatemi capire bene, io sto crescendo nel mio ventre e amando la “piccola donna” che poi sarà l’unico vero grande amore di tuo padre??? Devo essere masochista…
La domanda a questo punto sorge spontanea: e Cicette quando avrà le tette svuotate, il culo cadente, la pancia arricciata, che fine farà?
Almeno tu continuerai a volere bene alla tua mamma vero topolina mia?
Anche se ti stresserà di rosa e di orsetti, anche se ti stordirà di parole e coccole, tu non perderai la testa per quel brizzolone stra-figo di tuo padre… esattamente come io, poco meno di 40 anni fa ho fatto con il mio , veeero???
Il tuo silenzio non mi convince… secondo me siete già innamorati persi… e io sono solo un’incubatrice umana…
Siiigh, è dura la vita. Vorrei dire che mi resta Heidi ma anche lei, ingrata, quando vede papino tuo, scodinzola come una pazza… Io non conto niente…
Come direbbe Paperon de paperoni: me misera, me tapina, me infame…
Una volta almeno potevo dire di essere l’oggetto del desiderio, ora invece nemmeno più quello. Eppure ho due tette da fare invidia ad una maggiorata!
Capisco che riuscire a prendere il momento buono evitando le nausee, schivando i vomitini e non disturbando il sonno, sia un compito che non è arduo, direi piuttosto impossibile. Capisco anche che la mia biancheria intima in questi ultimi 3 mesi si possa definire in molti modi, ma di certo non sexi… (per ragioni che, per un minimo di pudore, evito di spiegare, ti dirò che sto usando i boxer di tuo padre…)… però sono pur sempre una donna! Una donna un po’ panciuta ma in ogni caso donna. Non te l’ho detto che da un paio di giorni mi sembra che la panciotta si cominci a vedere? Siii, davvero, te lo giuro. Io il sospetto lo avevo avuto l’altra sera e poi anche ieri, guardandoci bene secondo me si vede. Cioè non è che uno che mi vede pensa che sia incinta, però se l’occhio cade sulla pancia si nota una strana forma che denota e rivela la tua presenza.
Bella di mamma! … sì, certo, anche bella di papà…
Siamo nel 4˚ mese e ho già realizzato che tuo padre si innamorerà di te perdutamente… più di quanto già non lo sia.
Ieri, dopo essere stato via due giorni per lavoro, mi ha detto che per ora gli manco di più io, sottolineando bene il per ora… Ed ha addirittura comprato una bottiglia di Dom perignon per festeggiarti appena nascerai… ti rendi conto??? Per me non lo ha mai comprato e tu non gli hai nemmeno fatto 7 telefonate!!!
Cioè, fatemi capire bene, io sto crescendo nel mio ventre e amando la “piccola donna” che poi sarà l’unico vero grande amore di tuo padre??? Devo essere masochista…
La domanda a questo punto sorge spontanea: e Cicette quando avrà le tette svuotate, il culo cadente, la pancia arricciata, che fine farà?
Almeno tu continuerai a volere bene alla tua mamma vero topolina mia?
Anche se ti stresserà di rosa e di orsetti, anche se ti stordirà di parole e coccole, tu non perderai la testa per quel brizzolone stra-figo di tuo padre… esattamente come io, poco meno di 40 anni fa ho fatto con il mio , veeero???
Il tuo silenzio non mi convince… secondo me siete già innamorati persi… e io sono solo un’incubatrice umana…
Siiigh, è dura la vita. Vorrei dire che mi resta Heidi ma anche lei, ingrata, quando vede papino tuo, scodinzola come una pazza… Io non conto niente…
Come direbbe Paperon de paperoni: me misera, me tapina, me infame…
Una volta almeno potevo dire di essere l’oggetto del desiderio, ora invece nemmeno più quello. Eppure ho due tette da fare invidia ad una maggiorata!
Capisco che riuscire a prendere il momento buono evitando le nausee, schivando i vomitini e non disturbando il sonno, sia un compito che non è arduo, direi piuttosto impossibile. Capisco anche che la mia biancheria intima in questi ultimi 3 mesi si possa definire in molti modi, ma di certo non sexi… (per ragioni che, per un minimo di pudore, evito di spiegare, ti dirò che sto usando i boxer di tuo padre…)… però sono pur sempre una donna! Una donna un po’ panciuta ma in ogni caso donna. Non te l’ho detto che da un paio di giorni mi sembra che la panciotta si cominci a vedere? Siii, davvero, te lo giuro. Io il sospetto lo avevo avuto l’altra sera e poi anche ieri, guardandoci bene secondo me si vede. Cioè non è che uno che mi vede pensa che sia incinta, però se l’occhio cade sulla pancia si nota una strana forma che denota e rivela la tua presenza.
Bella di mamma! … sì, certo, anche bella di papà…
giovedì 15 aprile 2010
C’è aria rosa intorno a me
Da quando un paio di giorni fa ho saputo che sei una femmina, vedo il mondo dipinto di rosa: tutto ciò che è di questo colore mi attrae terribilmente e non riesco proprio a resistere all’irrefrenabile tentazione di comprarlo. Risultato: anche gli stracci per la polvere e il sapone per le mani ora in questa casa sono rosa…
Quindi eccomi piacevolmente contornata da tutine, copertine, guantini, scarpine, bavaglini, tutto formato mignon e tutto rigorosamente rosa!
Mi sembra di essere ritornata bambina, vedo questi micro vestiti e riaffiora chiaro in me il ricordo di quando ero bimba e mi divertivo a giocare con le bambole, a lavarle, pettinarle, a vestirle e svestirle.
Guardo i cassetti che si stanno a poco a poco riempiendo delle tue piccole cose e mi rendo conto che, finalmente, si respira aria di neonato, aria di bimbo in arrivo, anzi di bimba in arrivo!
Mi sembra impossibile che tu fra pochi mesi sarai fuori dalla mia pancia ma poi guardo tutte queste cose e penso che sì, il sogno sta per diventare realtà.
Quindi eccomi piacevolmente contornata da tutine, copertine, guantini, scarpine, bavaglini, tutto formato mignon e tutto rigorosamente rosa!
Mi sembra di essere ritornata bambina, vedo questi micro vestiti e riaffiora chiaro in me il ricordo di quando ero bimba e mi divertivo a giocare con le bambole, a lavarle, pettinarle, a vestirle e svestirle.
Guardo i cassetti che si stanno a poco a poco riempiendo delle tue piccole cose e mi rendo conto che, finalmente, si respira aria di neonato, aria di bimbo in arrivo, anzi di bimba in arrivo!
Mi sembra impossibile che tu fra pochi mesi sarai fuori dalla mia pancia ma poi guardo tutte queste cose e penso che sì, il sogno sta per diventare realtà.
mercoledì 14 aprile 2010
13esima settimana?
Non sono certa che oggi si entri nella tredicesima settimana. Le tue misure, infatti, lombrichina mia, sono piuttosto altalenanti. (ora come hai notato uso il femminile ).
In ogni caso se non è ogi, sarà domani o dopodomani, quindi informiamoci un po’ su quello che sta succedendo lì dentro.
Lunghezza stimata 6,5/8 centimetri e peso circa 8-14 grammi.
Alla fine di questa settimana avrai le sembianze di una neonata in miniatura, l’unico elemento sproporzionato sarà la testa, che si armonizzerà con il tuo corpo nel corso dei prossimi mesi. Nel frattempo il collo si è fatto più grande e la tua testa è perfettamente in grado di muoversi.
Gli occhi si stanno avvicinando ed anche le orecchie stanno lentamente migrando verso la loro posizione definitiva.
Leggo che questa settimana ci sono un sacco di novità…
Innanzi tutto a quanto pare riesci addirittura a sorridere e le tue corde vocali si stanno sviluppando.
Poi tutti e venti denti da latte sono ormai formati e rimangono in attesa di spuntare al momento giusto, protetti sotto le gengive.
Pian piano sul tuo visino stanno spuntando anche le prime rudimentali ciglia e sopracciglia e cominci a deglutire il liquido amniotico.
Il tuo piccolo pancreas ha cominciato a produrre insulina, il fegato la bile, mentre il tuo intestino sta iniziando a spostarsi dal cordone ombelicale dentro alla tua pancia e comincia a rilasciare il suo primo liquido di scarto, chiamato “meconio”, una sostanza marrone-verdastra di consistenza viscosa.
La placenta è ormai completamente funzionante e ti fornisce ossigeno, vitamine, minerali, grassi e proteine. Rimuove anche l’anidride carbonica ed i materiali di scarto, filtrandoli attraverso i suoi tessuti.
Sei protetta dal liquido amniotico che ti mantiene a una temperatura costante che ti consente di muoverti liberamente, di girarti e di stirarti (infatti abbiamo visto… per cosa credi di essere stata soprannominata Yuri Chechi…). Io però non riesco ancora a percepie i tuoi folli movimenti per via della tua piccola dimensione rispetto al grembo.
Il tuo sistema scheletrico si sta irrobustendo e non è più flessibile come fino a pochi giorni fa.
Si stanno formando i villi intestinali che aiuteranno la digestione (purtroppo solo la tua e non la mia…EGOISTA)
I vasi sanguigni miei e tuoi, anche se sono separati, rimangono incredibilmente vicini.
(chi ha scritto queste ultime due righe si stupisce della vicinanza dei nostri vasi sanguigni… ma ha capito che sei dentro di me e non in vacanza ai caraibi???
In ogni caso se non è ogi, sarà domani o dopodomani, quindi informiamoci un po’ su quello che sta succedendo lì dentro.
Lunghezza stimata 6,5/8 centimetri e peso circa 8-14 grammi.
Alla fine di questa settimana avrai le sembianze di una neonata in miniatura, l’unico elemento sproporzionato sarà la testa, che si armonizzerà con il tuo corpo nel corso dei prossimi mesi. Nel frattempo il collo si è fatto più grande e la tua testa è perfettamente in grado di muoversi.
Gli occhi si stanno avvicinando ed anche le orecchie stanno lentamente migrando verso la loro posizione definitiva.
Leggo che questa settimana ci sono un sacco di novità…
Innanzi tutto a quanto pare riesci addirittura a sorridere e le tue corde vocali si stanno sviluppando.
Poi tutti e venti denti da latte sono ormai formati e rimangono in attesa di spuntare al momento giusto, protetti sotto le gengive.
Pian piano sul tuo visino stanno spuntando anche le prime rudimentali ciglia e sopracciglia e cominci a deglutire il liquido amniotico.
Il tuo piccolo pancreas ha cominciato a produrre insulina, il fegato la bile, mentre il tuo intestino sta iniziando a spostarsi dal cordone ombelicale dentro alla tua pancia e comincia a rilasciare il suo primo liquido di scarto, chiamato “meconio”, una sostanza marrone-verdastra di consistenza viscosa.
La placenta è ormai completamente funzionante e ti fornisce ossigeno, vitamine, minerali, grassi e proteine. Rimuove anche l’anidride carbonica ed i materiali di scarto, filtrandoli attraverso i suoi tessuti.
Sei protetta dal liquido amniotico che ti mantiene a una temperatura costante che ti consente di muoverti liberamente, di girarti e di stirarti (infatti abbiamo visto… per cosa credi di essere stata soprannominata Yuri Chechi…). Io però non riesco ancora a percepie i tuoi folli movimenti per via della tua piccola dimensione rispetto al grembo.
Il tuo sistema scheletrico si sta irrobustendo e non è più flessibile come fino a pochi giorni fa.
Si stanno formando i villi intestinali che aiuteranno la digestione (purtroppo solo la tua e non la mia…EGOISTA)
I vasi sanguigni miei e tuoi, anche se sono separati, rimangono incredibilmente vicini.
(chi ha scritto queste ultime due righe si stupisce della vicinanza dei nostri vasi sanguigni… ma ha capito che sei dentro di me e non in vacanza ai caraibi???
martedì 13 aprile 2010
Ora so chi sei!
Ciao piccola,
ora so con certezza che aspettiamo una femmina e che quel gamberetto impazzito che fa ginnastica come Yuri Chechi è una bimba…
Aveva ragione tuo padre… mannaggia a lui!
Lui e le sue assurde e infondate ma sempre azzeccate certezze!
Secondo me ha un sesto senso del quale non mi ha messo al corrente, perché davvero con la razionalità non è spiegabile… sono mesi che dice “mia figlia”…
Quindi ora anche io posso finalmente rivolgermi a te usando il femminile, posso immaginarti, e soprattutto, posso preparare un magnifico corredo rosa!!!
Pensa a papà che sarà beato fra le donne, io, tu, Heidi: nemmeno il cane è maschio in questa casa.
I tuoi nonni, tutti e quattro, sono stra-felici e come noi non stanno nella pelle!
Sinceramente i genitori di Riccardo li capisco, dopo aver visto e cresciuto 8 maschi, 4 figli e 4 nipoti, senza mai un intermezzo femminile… I miei in realtà hanno appagato sia il desiderio del maschio che quello della femmina ma immaginavo che una bambina li avrebbe fatti andare in visibilio…
Non sai quanto sono felice, sapere che sei una bimba, e ancora di più che stai bene mi riempie di gioia… ed alleggerisce un po’ quel peso che mi rallenta il respiro e mi toglie il sonno.
Quindi bambina mia, continua a crescere e preparati perché noi ti stiamo aspettando a braccia aperte e questo sarà il tuo paese delle meraviglie!
ora so con certezza che aspettiamo una femmina e che quel gamberetto impazzito che fa ginnastica come Yuri Chechi è una bimba…
Aveva ragione tuo padre… mannaggia a lui!
Lui e le sue assurde e infondate ma sempre azzeccate certezze!
Secondo me ha un sesto senso del quale non mi ha messo al corrente, perché davvero con la razionalità non è spiegabile… sono mesi che dice “mia figlia”…
Quindi ora anche io posso finalmente rivolgermi a te usando il femminile, posso immaginarti, e soprattutto, posso preparare un magnifico corredo rosa!!!
Pensa a papà che sarà beato fra le donne, io, tu, Heidi: nemmeno il cane è maschio in questa casa.
I tuoi nonni, tutti e quattro, sono stra-felici e come noi non stanno nella pelle!
Sinceramente i genitori di Riccardo li capisco, dopo aver visto e cresciuto 8 maschi, 4 figli e 4 nipoti, senza mai un intermezzo femminile… I miei in realtà hanno appagato sia il desiderio del maschio che quello della femmina ma immaginavo che una bambina li avrebbe fatti andare in visibilio…
Non sai quanto sono felice, sapere che sei una bimba, e ancora di più che stai bene mi riempie di gioia… ed alleggerisce un po’ quel peso che mi rallenta il respiro e mi toglie il sonno.
Quindi bambina mia, continua a crescere e preparati perché noi ti stiamo aspettando a braccia aperte e questo sarà il tuo paese delle meraviglie!
Tutto può succedere
Ci sono giorni che stentano a decollare.
Non so se dipenda dal bioritmo, dal tempo, dallo stress… o da cosa però è un dato di fatto. Oggi credo che sia uno di quei giorni.
“Non hai vomitato”, starai pensando tu piccolo prepotente abitante del mio ventre.
“Sì, certo” ti rispondo io, ma ho dovuto mangiare una merendina alle 4 e tre quarti della mattina e poi ci ho messo un’oretta a digerirla, quindi mi sono riaddormentata solo verso le 6… Non so cosa sia peggio, se girarmi nel letto nel cuore della notte con lo stomaco che rumoreggia come una cisterna che si svuota o alzarmi ed avere come prima immagine della giornata, una visione frontale e dall’alto del wc…
Mentre ero sveglia mi è venuta in mente una specie di poesia che avevo scritto qualche giorno fa che parla di te, di me, di tuo padre… e ho avuto voglia di scrivertela.
La poesia ha lo stesso titolo di questo post “tutto può succedere” e racconta un po’ quella che è stata la nostra storia prima di arrivare a te.
Tutto può succedere
Un giorno, improvvisamente, ti svegli, e realizzi
di essere innamorata,
e pensi che sia un amore sbagliato.
Un giorno, improvvisamente, ti svegli, e ti accorgi
di essere ricambiata,
e pensi che sia un sogno meraviglioso.
Un giorno, improvvisamente, ti svegli, e ti senti
immensamente felice,
e ti sembra incredibile esserlo così tanto.
Un giorno, improvvisamente, ti svegli, e guardi
la tua vita,
così come sempre l’avevi sognata.
Un giorno, improvvisamente, ti svegli, e capisci
che ti manca qualcosa,
e senti forte il desiderio di maternità.
Un giorno, improvvisamente, ti svegli, e scopri
di essere incinta,
e la tua gioia è immensamente grande.
Un giorno, improvvisamente, ti svegli, e pensi
che è solo un incubo,
perché ormai sai che quel bimbo, non c’è più…
Un giorno, improvvisamente, ti svegli, e ti stupisci
nello scoprire,
che un altro figlio sta crescendo dentro di te.
Un giorno, improvvisamente, ti svegli,
e guardando indietro,
capisci che nella vita, tutto può succedere…
Non so se dipenda dal bioritmo, dal tempo, dallo stress… o da cosa però è un dato di fatto. Oggi credo che sia uno di quei giorni.
“Non hai vomitato”, starai pensando tu piccolo prepotente abitante del mio ventre.
“Sì, certo” ti rispondo io, ma ho dovuto mangiare una merendina alle 4 e tre quarti della mattina e poi ci ho messo un’oretta a digerirla, quindi mi sono riaddormentata solo verso le 6… Non so cosa sia peggio, se girarmi nel letto nel cuore della notte con lo stomaco che rumoreggia come una cisterna che si svuota o alzarmi ed avere come prima immagine della giornata, una visione frontale e dall’alto del wc…
Mentre ero sveglia mi è venuta in mente una specie di poesia che avevo scritto qualche giorno fa che parla di te, di me, di tuo padre… e ho avuto voglia di scrivertela.
La poesia ha lo stesso titolo di questo post “tutto può succedere” e racconta un po’ quella che è stata la nostra storia prima di arrivare a te.
Tutto può succedere
Un giorno, improvvisamente, ti svegli, e realizzi
di essere innamorata,
e pensi che sia un amore sbagliato.
Un giorno, improvvisamente, ti svegli, e ti accorgi
di essere ricambiata,
e pensi che sia un sogno meraviglioso.
Un giorno, improvvisamente, ti svegli, e ti senti
immensamente felice,
e ti sembra incredibile esserlo così tanto.
Un giorno, improvvisamente, ti svegli, e guardi
la tua vita,
così come sempre l’avevi sognata.
Un giorno, improvvisamente, ti svegli, e capisci
che ti manca qualcosa,
e senti forte il desiderio di maternità.
Un giorno, improvvisamente, ti svegli, e scopri
di essere incinta,
e la tua gioia è immensamente grande.
Un giorno, improvvisamente, ti svegli, e pensi
che è solo un incubo,
perché ormai sai che quel bimbo, non c’è più…
Un giorno, improvvisamente, ti svegli, e ti stupisci
nello scoprire,
che un altro figlio sta crescendo dentro di te.
Un giorno, improvvisamente, ti svegli,
e guardando indietro,
capisci che nella vita, tutto può succedere…
lunedì 12 aprile 2010
Può solo migliorare
Ore una e trenta della notte: stavo ancora leggendo senza la minima traccia di sonno.
Ore sei: ero già con gli occhi pallati e lo stomaco in subbuglio.
Ore sei e trenta: terzo giorno di seguito che ho una prospettiva frontale e dall’alto del wc… naturalmente senza avere niente da vomitare.
Ore sette: in fila al laboratorio analisi, ci sono già 5 vecchietti davanti a me… senso di vuoto e di nausea terribili.
Ore sette e trenta: sempre in fila, ora le persone davanti a me sono diventate 6… è arrivato un bimbo che naturalmente ha la precedenza…
Ore sette e quarantacinque: sempre in attesa, devo spiegare ad una signora che le donne incinta non hanno la precedenza sugli altri, e in ogni caso non credo che la precedenza non si misurerebbe in base alla dimensione della pancia…
Ore otto: ancora in fila… lo stomaco è ormai devastato, come il bimbo che è dentro per il prelievo al quale non trovano la vena…
Ore otto e trenta: sono a casa, prelievo massacrante, la dottoressa che c’era oggi non era negata solo con i bambini, anche con gli adulti. Stomaco, spaccato in due. Nausea, presente. Vomito, in agguato.
Quasi quasi torno a letto e provo a ricominciare…
È solo lunedì.
Ore sei: ero già con gli occhi pallati e lo stomaco in subbuglio.
Ore sei e trenta: terzo giorno di seguito che ho una prospettiva frontale e dall’alto del wc… naturalmente senza avere niente da vomitare.
Ore sette: in fila al laboratorio analisi, ci sono già 5 vecchietti davanti a me… senso di vuoto e di nausea terribili.
Ore sette e trenta: sempre in fila, ora le persone davanti a me sono diventate 6… è arrivato un bimbo che naturalmente ha la precedenza…
Ore sette e quarantacinque: sempre in attesa, devo spiegare ad una signora che le donne incinta non hanno la precedenza sugli altri, e in ogni caso non credo che la precedenza non si misurerebbe in base alla dimensione della pancia…
Ore otto: ancora in fila… lo stomaco è ormai devastato, come il bimbo che è dentro per il prelievo al quale non trovano la vena…
Ore otto e trenta: sono a casa, prelievo massacrante, la dottoressa che c’era oggi non era negata solo con i bambini, anche con gli adulti. Stomaco, spaccato in due. Nausea, presente. Vomito, in agguato.
Quasi quasi torno a letto e provo a ricominciare…
È solo lunedì.
domenica 11 aprile 2010
Contenitore mefitico
Questo sono: un contenitore vomitoso, nauseabondo, ruttoso e mefitico.
Sembro una pentola in perenne ebollizione che borbotta in continuazione.
Praticamente, uno schifo.
Naturalmente ho già battezzato anche la domenica vomitando… di solito vomito a giorni alterni, ma non potevo perdere l’occasione di santificare il sabato e la domenica…
Speriamo solo che il reintegro del glutine aiuti un po’ il mio stomaco a riprendersi…
Ah, non te l’ho ancora detto?
Beh mammina tua ha deciso che dal 21 si reintegra il glutine, con o senza l’approvazione di amici, parenti,medici e anche papino.
In fondo se abbiamo fatto la villocentesi facendoti correre un rischio di uno a 200, peraltro, non ancora scongiurato… possiamo anche correre il rischio di mangiare un pezzo di pane e di farti venire il singhiozzo, tu che dici? Mi dai ragione, lo sapevo!
Lo so che tu lì dentro hai una fame assurda… credi che non l’abbia capito? Con tutto il movimento che fai hai bisogno di carburante, ovvio. Non preoccuparti tesoro, ora ci pensa mammina tua… e vedrai che presto potrai godere anche dei piaceri del gusto!
Ma, a proposito di movimento… da chi hai preso? Io sono pigrissima… se fossi in te mi farei una “pennica” lunga nove mesi….
E a proposito di somiglianze, da chi hai preso la totale assenza di pazienza??? Da me no di certo, io sono la pazienza fatta donna…. (eh eh eh)…
Boh, misteri della genetica…
Sembro una pentola in perenne ebollizione che borbotta in continuazione.
Praticamente, uno schifo.
Naturalmente ho già battezzato anche la domenica vomitando… di solito vomito a giorni alterni, ma non potevo perdere l’occasione di santificare il sabato e la domenica…
Speriamo solo che il reintegro del glutine aiuti un po’ il mio stomaco a riprendersi…
Ah, non te l’ho ancora detto?
Beh mammina tua ha deciso che dal 21 si reintegra il glutine, con o senza l’approvazione di amici, parenti,medici e anche papino.
In fondo se abbiamo fatto la villocentesi facendoti correre un rischio di uno a 200, peraltro, non ancora scongiurato… possiamo anche correre il rischio di mangiare un pezzo di pane e di farti venire il singhiozzo, tu che dici? Mi dai ragione, lo sapevo!
Lo so che tu lì dentro hai una fame assurda… credi che non l’abbia capito? Con tutto il movimento che fai hai bisogno di carburante, ovvio. Non preoccuparti tesoro, ora ci pensa mammina tua… e vedrai che presto potrai godere anche dei piaceri del gusto!
Ma, a proposito di movimento… da chi hai preso? Io sono pigrissima… se fossi in te mi farei una “pennica” lunga nove mesi….
E a proposito di somiglianze, da chi hai preso la totale assenza di pazienza??? Da me no di certo, io sono la pazienza fatta donna…. (eh eh eh)…
Boh, misteri della genetica…
sabato 10 aprile 2010
Ravenna...
Sabato.
Dopo la solita vomitata mattutina, sono a Ravenna, sono venuta a trovare i miei genitori, mentre il tuo papà è a lavorare.
Qui è decisamente una noia mortale… Non so come abbia potuto vivere in questi luoghi per la maggior parte della mia vita! Ora li sento estranei a me.
Sono anche andata a fare una passeggiata ma il tempo non passa mai.
Forse anche perché i due giorni che hanno preceduto questo sabato sono stati decisamente pesanti e noiosi…
Ancora 10 giorni di attesa, ancora 10 giorni e poi si gira pagina!
Basta con questa paura, basta con questa angoscia.
Voglio cominciare a godere la mia gravidanza, voglio assaporare la tua presenza e rendere finalmente dolce questa attesa!!!
Dopo la solita vomitata mattutina, sono a Ravenna, sono venuta a trovare i miei genitori, mentre il tuo papà è a lavorare.
Qui è decisamente una noia mortale… Non so come abbia potuto vivere in questi luoghi per la maggior parte della mia vita! Ora li sento estranei a me.
Sono anche andata a fare una passeggiata ma il tempo non passa mai.
Forse anche perché i due giorni che hanno preceduto questo sabato sono stati decisamente pesanti e noiosi…
Ancora 10 giorni di attesa, ancora 10 giorni e poi si gira pagina!
Basta con questa paura, basta con questa angoscia.
Voglio cominciare a godere la mia gravidanza, voglio assaporare la tua presenza e rendere finalmente dolce questa attesa!!!
venerdì 9 aprile 2010
Eccoci qua!
Buongiorno,
oggi è iniziata presto, prima del solito, papà è in viaggio per Torino e io avevo già gli occhi aperti da un pezzo quando è suonata la sveglia.
Ma questo tu lo sai già.
Abbiamo un bel po’ di ore davanti e riempirle non sarà un compito facile.
Tu in qualcosa puoi aiutarmi. Tipo… non farmi venire il mal di stomaco, per esempio. Sarebbe già un grosso aiuto.
Per adesso non ho vomitato ma non ci metterei ancora la mano sul fuoco. Sento strani movimenti poco rasserenanti.
Il resto va… fra momenti di tensione, stress, paure, dubbi, timori ma anche gioie ed emozioni. Insomma un pourpourrì di sensazioni che caratterizzano questo periodo.
Hmmm, guardo l’orologio e mi rendo conto che è davvero troppo presto per telefonare a qualcuno e fare 2 chiacchiere… mica tutti hanno un “nano gambalunga” che fa ginnastica dentro la pancia…
oggi è iniziata presto, prima del solito, papà è in viaggio per Torino e io avevo già gli occhi aperti da un pezzo quando è suonata la sveglia.
Ma questo tu lo sai già.
Abbiamo un bel po’ di ore davanti e riempirle non sarà un compito facile.
Tu in qualcosa puoi aiutarmi. Tipo… non farmi venire il mal di stomaco, per esempio. Sarebbe già un grosso aiuto.
Per adesso non ho vomitato ma non ci metterei ancora la mano sul fuoco. Sento strani movimenti poco rasserenanti.
Il resto va… fra momenti di tensione, stress, paure, dubbi, timori ma anche gioie ed emozioni. Insomma un pourpourrì di sensazioni che caratterizzano questo periodo.
Hmmm, guardo l’orologio e mi rendo conto che è davvero troppo presto per telefonare a qualcuno e fare 2 chiacchiere… mica tutti hanno un “nano gambalunga” che fa ginnastica dentro la pancia…
giovedì 8 aprile 2010
Il mio "nano gambalunga"
Oggi è stata dura.
Ho iniziato vomitando, ho continuato con la nausea e ho finito aggiungendo anche il mal di stomaco e la digestione non lenta direi letteralmente paralizzata.
Aggiungi una noia mortale, Heidi ha avuto più vita sociale di me, io bloccata in casa, sul divano, come una bambolina di cera, troppo delicata e fragile…
Sempre sola, con le uniche parole scambiate al telefono… (non oso immaginare la bolletta di questo mese ma era necessaria sopravvivenza mentale…)
Se non fosse stato per la gioia di averti visto, ieri, non so se sarei riuscita a resistere ad una giornata così pesante.
Lo stomaco non mi ha dato un attimo di tregua, sono state oltre 12 ore di tormento.
In certi momenti mi sembrava e mi sembra davvero di non farcela più e ti confesso che penso di crollare.
Poi mi vieni in mente tu il “nano gambalunga” che sembra Yuri Chechi mentre si allena e… mi ritrovo incredibilmente e stupidamente a sorridere…
Riguardo quei fotogrammi che sono dentro la tua cartellina e che sono l’unica cosa che per ora ho di te e… non dico che tutto passa, ma tutto sembra più sopportabile.
Forse per questo per me è così importante vederti, perché mi dà la forza per resistere, perché mi aiuta ad andare avanti e mi stimola a non arrendermi.
Perché quando ti vedo trovo improvvisamente le risposte alle domande e ai dubbi che mi faccio costantemente.
Forse per questo ogni volta che ti vedo è un’emozione troppo grande, e non posso e non voglio trattenere le lacrime.
Sai cosa penso? Che tu sia un nano gambalunga con poteri magici e che mi abbia stregata… Ammettilo!
Ho iniziato vomitando, ho continuato con la nausea e ho finito aggiungendo anche il mal di stomaco e la digestione non lenta direi letteralmente paralizzata.
Aggiungi una noia mortale, Heidi ha avuto più vita sociale di me, io bloccata in casa, sul divano, come una bambolina di cera, troppo delicata e fragile…
Sempre sola, con le uniche parole scambiate al telefono… (non oso immaginare la bolletta di questo mese ma era necessaria sopravvivenza mentale…)
Se non fosse stato per la gioia di averti visto, ieri, non so se sarei riuscita a resistere ad una giornata così pesante.
Lo stomaco non mi ha dato un attimo di tregua, sono state oltre 12 ore di tormento.
In certi momenti mi sembrava e mi sembra davvero di non farcela più e ti confesso che penso di crollare.
Poi mi vieni in mente tu il “nano gambalunga” che sembra Yuri Chechi mentre si allena e… mi ritrovo incredibilmente e stupidamente a sorridere…
Riguardo quei fotogrammi che sono dentro la tua cartellina e che sono l’unica cosa che per ora ho di te e… non dico che tutto passa, ma tutto sembra più sopportabile.
Forse per questo per me è così importante vederti, perché mi dà la forza per resistere, perché mi aiuta ad andare avanti e mi stimola a non arrendermi.
Perché quando ti vedo trovo improvvisamente le risposte alle domande e ai dubbi che mi faccio costantemente.
Forse per questo ogni volta che ti vedo è un’emozione troppo grande, e non posso e non voglio trattenere le lacrime.
Sai cosa penso? Che tu sia un nano gambalunga con poteri magici e che mi abbia stregata… Ammettilo!
Postumi di una sbornia
Non riesco a dormire, e penso a te.
Non ho fame, e penso a te.
Faccio dei giri con la mente, ma continuo sempre a pensare a te e non riesco a smettere, sembro una drogata. Sono vittima di uno stato di agitazione che da ieri non mi ha più lasciata.
Vederti mi mette in subbuglio, mi dà una scarica di adrenalina e mi fa sentire come se avessi i postumi di una sbornia.
Oggi sono ancora in questo stato.
Aggiungi il solito vomito mattutino, la nausea continua e costante, l’inappetenza, i soliti problemi di digestione, qualche crampetto, dolori alle gambe… e hai il quadro completo di questo 8 aprile.
Mi sento esausta ma sono felice, inebriata da quei fotogrammi che continuano a girare nella mia mente.
Sembro una quindicenne alla sua prima cotta e forse lo sono.
Ma tu ti rendi conto di quanto meraviglioso sia il tuo profilo?
E hai notato la bellezza delle tue gambe affusolate e agilissime?
Secondo me non ti rendi conto… io non credo di aver mai visto niente di simile… e non sono ubriaca, ti assicuro che non tocco alcool da almeno tre mesi. E per tua informazione non mi sono mai ubriacata nella mia vita…
Non ho fame, e penso a te.
Faccio dei giri con la mente, ma continuo sempre a pensare a te e non riesco a smettere, sembro una drogata. Sono vittima di uno stato di agitazione che da ieri non mi ha più lasciata.
Vederti mi mette in subbuglio, mi dà una scarica di adrenalina e mi fa sentire come se avessi i postumi di una sbornia.
Oggi sono ancora in questo stato.
Aggiungi il solito vomito mattutino, la nausea continua e costante, l’inappetenza, i soliti problemi di digestione, qualche crampetto, dolori alle gambe… e hai il quadro completo di questo 8 aprile.
Mi sento esausta ma sono felice, inebriata da quei fotogrammi che continuano a girare nella mia mente.
Sembro una quindicenne alla sua prima cotta e forse lo sono.
Ma tu ti rendi conto di quanto meraviglioso sia il tuo profilo?
E hai notato la bellezza delle tue gambe affusolate e agilissime?
Secondo me non ti rendi conto… io non credo di aver mai visto niente di simile… e non sono ubriaca, ti assicuro che non tocco alcool da almeno tre mesi. E per tua informazione non mi sono mai ubriacata nella mia vita…
Ritorno alle origini
E ritorno col pensiero a quel tre di febbraio che ora sembra lontanissimo, a quando la tua presenza era solo un pallido sospetto per la mia ginecologa e una timida speranza per me e tuo padre.
E ricordo la mia incredulità di fronte a quel risultato positivo del test fatto, quasi solo per non alimentare la speranza, il pomeriggio dell’8 di febbraio… senza davvero crederci, e ripetuto la mattina successiva, per crederci un po’ di più.
E ripenso al 23 di febbraio… a quando quella prima ecografia, ci ha dato la certezza che una vita stava crescendo dentro di me…
E poi ancora, il 18 marzo, una nuova ecografia, una nuova conferma… un “pupazzetto di neve” che si agitava e si muoveva con una vitalità insperata.
E infine ieri… 7 aprile, la tua gambetta lunga… le tue giravolte…i tuoi stiramenti…
Sono passati quasi tre mesi… e ancora stento a crederci che quel “pazzerello” sia davvero dentro la mia pancia e non chiuso nel monitor dell’ecografo.
Anche se so che è vero, non mi sembra possibile…
Te l’ho già detto che ti trovo indiscutibilmente bello?
Come dici? Ogni scarafone è bello a mamma sua?
Ma va là! Tu sei oggettivamente fighissimo…
E ricordo la mia incredulità di fronte a quel risultato positivo del test fatto, quasi solo per non alimentare la speranza, il pomeriggio dell’8 di febbraio… senza davvero crederci, e ripetuto la mattina successiva, per crederci un po’ di più.
E ripenso al 23 di febbraio… a quando quella prima ecografia, ci ha dato la certezza che una vita stava crescendo dentro di me…
E poi ancora, il 18 marzo, una nuova ecografia, una nuova conferma… un “pupazzetto di neve” che si agitava e si muoveva con una vitalità insperata.
E infine ieri… 7 aprile, la tua gambetta lunga… le tue giravolte…i tuoi stiramenti…
Sono passati quasi tre mesi… e ancora stento a crederci che quel “pazzerello” sia davvero dentro la mia pancia e non chiuso nel monitor dell’ecografo.
Anche se so che è vero, non mi sembra possibile…
Te l’ho già detto che ti trovo indiscutibilmente bello?
Come dici? Ogni scarafone è bello a mamma sua?
Ma va là! Tu sei oggettivamente fighissimo…
mercoledì 7 aprile 2010
E non mi basti mai...
E non mi basti mai…
Ogni volta che ti vedo, la sofferenza più grande è sapere che durerà troppo poco.
Cerco di memorizzare ogni fotogramma di ciò che vedo… e ti trovo incredibilmente bello e mi innamoro sempre più di te.
Ora sono stesa sul letto e se ripenso a quella gambetta lunga che scalciava come una pazza mi ritrovo a sorridere da sola e la pazza sembro io.
Non stai fermo un attimo: fai capriole e volteggi tutto l tempo: certo che ne hai di energie amore mio!
Che dire di più, oggi vederti mi ha dato una piccola certezza e anche se i dubbi e le paure restano, mi voglio godere questo attimo di inebriante felicità.
Ogni volta che ti vedo, la sofferenza più grande è sapere che durerà troppo poco.
Cerco di memorizzare ogni fotogramma di ciò che vedo… e ti trovo incredibilmente bello e mi innamoro sempre più di te.
Ora sono stesa sul letto e se ripenso a quella gambetta lunga che scalciava come una pazza mi ritrovo a sorridere da sola e la pazza sembro io.
Non stai fermo un attimo: fai capriole e volteggi tutto l tempo: certo che ne hai di energie amore mio!
Che dire di più, oggi vederti mi ha dato una piccola certezza e anche se i dubbi e le paure restano, mi voglio godere questo attimo di inebriante felicità.
Un giorno importante
Ciao Tripy,
prima di cominciare davvero questa giornata un po’ speciale che per ora è rimasta in stand-by, avevo voglia di farti una saluto.
Oggi, anche se tu ancora non lo sai, è un giorno molto importante, soprattutto per te ma anche per noi tutti.
Non sto a spiegarti le ragioni sarebbe inutile creare anche a te inutili tensioni.
Vorrei solo che tu sapessi che ogni cosa che tuo padre ed io decidiamo per te, lo facciamo con la speranza di non sbagliare.
Credo di aver finalmente capito che la gravidanza si chiama anche “attesa” perché di fatto è questo, una continua attesa. C’è sempre qualcosa da attendere: la prima ecografia, il battito cardiaco, la fine del terzo mese… c’è sempre una nuova tappa, c’è sempre un nuovo pericolo, ci sono sempre dannate decisioni da prendere.
E le certezze sono poche e brevi.
Io spero solo di non sbagliare e di non dovermi pentire mai di una decisione presa, perché non credo che riuscirei a perdonarmelo.
Anche se hai reso queste ultime settimane un vero incubo, anche se a volte ti detesto per quanto male mi fai stare, sappi che ti voglio bene, e ricorda che le nostre vite sono annodate insieme e nessuno le può slegare.
La tua mamma.
prima di cominciare davvero questa giornata un po’ speciale che per ora è rimasta in stand-by, avevo voglia di farti una saluto.
Oggi, anche se tu ancora non lo sai, è un giorno molto importante, soprattutto per te ma anche per noi tutti.
Non sto a spiegarti le ragioni sarebbe inutile creare anche a te inutili tensioni.
Vorrei solo che tu sapessi che ogni cosa che tuo padre ed io decidiamo per te, lo facciamo con la speranza di non sbagliare.
Credo di aver finalmente capito che la gravidanza si chiama anche “attesa” perché di fatto è questo, una continua attesa. C’è sempre qualcosa da attendere: la prima ecografia, il battito cardiaco, la fine del terzo mese… c’è sempre una nuova tappa, c’è sempre un nuovo pericolo, ci sono sempre dannate decisioni da prendere.
E le certezze sono poche e brevi.
Io spero solo di non sbagliare e di non dovermi pentire mai di una decisione presa, perché non credo che riuscirei a perdonarmelo.
Anche se hai reso queste ultime settimane un vero incubo, anche se a volte ti detesto per quanto male mi fai stare, sappi che ti voglio bene, e ricorda che le nostre vite sono annodate insieme e nessuno le può slegare.
La tua mamma.
I miracoli della gravidanza
Ciao Tripy,
ecco cosa leggo di te alla dodicesima settimana, ovvero ad oggi:
“Le cellule del gusto sono mature. Il nervo olfattivo, che governa l'odorato, è completamente sviluppato. I polmoni cominciano a espandersi e a contrarsi regolarmente. Pollice e indice possono essere contrapposti l'uno all'altro. Tutti i principali sistemi sono formati. Il nascituro può scalciare, muovere i piedi e serrare le dita, aggrottare la fronte e contrarre le labbra. Se le labbra vengono toccate, egli risponde succhiando. Con la 12a settimana, i bambini cominciano a mostrare le proprie caratteristiche individuali, particolarmente per le espressioni facciali. Il sesso del nascituro ora si individua grazie ai genitali esterni. Ormai è lungo 7,5 centimetri e pesa 14 grammi ed è anche molto reattivo: anche se non potrai sentirlo, toccandoti l’utero lui o lei risponderà muovendosi a più non posso.”
Che meraviglia! Ammetto che stavo per commuovermi di fronte a tutte le cose che sei già in grado di fare! Mi sembra impossibile…
I miracoli della gravidanza… Ho trascorso l’ultimo mese e mezzo vomitando, ho la nausea perenne, non riesco a mangiare, da qualche giorno ho anche problemi a stare seduta… e per discrezione non specifico ulteriormente qual è la causa… ma quando ho letto queste poche righe ho avuto il coraggio di pensare sono passati GIÀ (… ho proprio pensato già, non solo…) quasi 3 mesi… Cioè ho avuto anche il coraggio di dimenticarmi i disagi che evidenti che sto sopportando… Il tutto solo perché leggo che tu ora sei in grado di sentire i sapori e gli odori, che hai l’istinto e la capacità di succhiare, che puoi aggrottare la fronte (come la tua mamma!) e che hai delle tue proprie caratteristiche che manifesti con le faccine… Ti adoro piccolo “nano” molesto! (Non preoccuparti nano non è in senso offensivo o dispregiativo, è il modo in cui tuo padre chiama tutti i bambini al di sotto del metro…).
ecco cosa leggo di te alla dodicesima settimana, ovvero ad oggi:
“Le cellule del gusto sono mature. Il nervo olfattivo, che governa l'odorato, è completamente sviluppato. I polmoni cominciano a espandersi e a contrarsi regolarmente. Pollice e indice possono essere contrapposti l'uno all'altro. Tutti i principali sistemi sono formati. Il nascituro può scalciare, muovere i piedi e serrare le dita, aggrottare la fronte e contrarre le labbra. Se le labbra vengono toccate, egli risponde succhiando. Con la 12a settimana, i bambini cominciano a mostrare le proprie caratteristiche individuali, particolarmente per le espressioni facciali. Il sesso del nascituro ora si individua grazie ai genitali esterni. Ormai è lungo 7,5 centimetri e pesa 14 grammi ed è anche molto reattivo: anche se non potrai sentirlo, toccandoti l’utero lui o lei risponderà muovendosi a più non posso.”
Che meraviglia! Ammetto che stavo per commuovermi di fronte a tutte le cose che sei già in grado di fare! Mi sembra impossibile…
I miracoli della gravidanza… Ho trascorso l’ultimo mese e mezzo vomitando, ho la nausea perenne, non riesco a mangiare, da qualche giorno ho anche problemi a stare seduta… e per discrezione non specifico ulteriormente qual è la causa… ma quando ho letto queste poche righe ho avuto il coraggio di pensare sono passati GIÀ (… ho proprio pensato già, non solo…) quasi 3 mesi… Cioè ho avuto anche il coraggio di dimenticarmi i disagi che evidenti che sto sopportando… Il tutto solo perché leggo che tu ora sei in grado di sentire i sapori e gli odori, che hai l’istinto e la capacità di succhiare, che puoi aggrottare la fronte (come la tua mamma!) e che hai delle tue proprie caratteristiche che manifesti con le faccine… Ti adoro piccolo “nano” molesto! (Non preoccuparti nano non è in senso offensivo o dispregiativo, è il modo in cui tuo padre chiama tutti i bambini al di sotto del metro…).
martedì 6 aprile 2010
Una parola è poca e due sono troppe...
L’arte di farsi gli affari propri appartiene a poche, squisite persone.
Poi ci sono tutti quelli che non vedono l’ora di tuffarsi nella vita altrui, forse perché insoddisfatti e annoiati dalla propria, per ficcanasare e imporre consigli non richiesti e soprattutto, non desiderati.
Questa caratteristica del genere umano spesso presente, è destinata a peggiorare rapidamente nel caso di un neonato in arrivo.
Questa è una cosa che avevo già notato e che sapevo da tempo, ma soltanto ora, a quasi un terzo della mia gravidanza, me ne sento infastidita, al punto di decidere di smettere di soccombere e di cominciare a reagire pesantemente.
La gravidanza ti cambia, non solo fisicamente ma anche caratterialmente.
Io sono diventata senza dubbio più cattiva, meno tollerante di prima, che lo ero già poco, e decisamente molto meno paziente.
Quindi il mio motto è tolleranza zero!
Non vi va bene? La porta è aperta, potete girare i tacchi e andarvene, io non trattengo nessuno e non sentirò la vostra mancanza.
Non sono disposta a subire nemmeno un minuto dei piagnistei di chi non sopporta l’attesa, qualora dovessimo scegliere di non sapere prima della tua nascita, se sarai maschio o femmina.
E meno ancora sono disposta ad accettare chi si impone dicendo “io voglio un maschio” o “io voglio una femmina”. Tu, perfetto estraneo, non vuoi un bel niente. Tu ti accontenti di ciò che viene. Perché io, per prima che sono sua madre e che ho qualche diritto più di te, voglio un figlio sano, che sia maschio o femmina interessa relativamente poco a me e a suo padre, non vedo perché debba preoccupare te che lo vedrai 3 volte in croce.
Stessa cosa riguardo al nome: se decideremo di chiamarti Genoveffa o Asdrubale, sarà solo e soltanto una scelta nostra, mia e di tuo padre, e non accetto che nessuno si permetta di dire che schifo o che peggio incominci ad elencare una serie di nomi peraltro già passati in rassegna. Del resto io, di fronte ai nomi dei figli dei miei amici non mi sono mai sentita autorizzata a proferire consigli o ad emettere giudizi. Ho accettato i nomi dei pargoli come un dato di fatto: l’Italia si chiama Italia, Rimini si chiama Rimini e un neonato si chiama “Maicol” scritto proprio “Maicol”… Che a me piaccia o no, fa poca differenza, non è mio figlio e sono giustamente i suoi genitori ad avere il diritto della scelta del nome.
Stessa cosa per la scelta dell’arredamento della tua cameretta. Se tuo padre ed io decidiamo che vogliamo farla tutta blu, oppure a pois neri su sfondo rosso, come il guscio di una coccinella, sono semplicemente affari nostri ed eventualmente, quando nascerai e crescerai, anche un pochino tuoi.
Ma tutte queste cose che dovrebbero essere non solo la base dell’educazione di un qualsiasi individuo, ma anche ovvie e scontate, evidentemente non lo sono, dato che già da tempo c’è chi si permette certi atteggiamenti abbastanza invadenti.
Purtroppo per loro però, i miei ormoni sono già in circolo, e a giudicare dalla mia nausea, direi anche parecchio in circolo… e hanno già fatto il loro lavoro.
Questo per dire che si fino a ieri la “chiarina” ha ascoltato in silenzio, mordendosi le labbra, le perle di saggezza che le venivano regalate da piccoli grandi geni, spesso senza figli… da oggi non è più disposta a mordersi le labbra e se proprio deve mordere si rivolgerà all’invadente di turno.
Quindi cari amici vicini e lontani e cari parenti, tenetevi i vostri preziosi consigli per quando madre natura farà anche a voi l’incredibile regalo di diventare genitori. In quel momento, potrete sentirvi liberi di sapere il sesso di vostro figlio e potrete finalmente esibirvi nella scelta del nome e dell’arredamento. Ma fino ad allora, vi suggerisco di rivolgere le vostre perle di saggezza altrove, perché qui non sono né gradite, né tantomeno, tollerate.
Poi ci sono tutti quelli che non vedono l’ora di tuffarsi nella vita altrui, forse perché insoddisfatti e annoiati dalla propria, per ficcanasare e imporre consigli non richiesti e soprattutto, non desiderati.
Questa caratteristica del genere umano spesso presente, è destinata a peggiorare rapidamente nel caso di un neonato in arrivo.
Questa è una cosa che avevo già notato e che sapevo da tempo, ma soltanto ora, a quasi un terzo della mia gravidanza, me ne sento infastidita, al punto di decidere di smettere di soccombere e di cominciare a reagire pesantemente.
La gravidanza ti cambia, non solo fisicamente ma anche caratterialmente.
Io sono diventata senza dubbio più cattiva, meno tollerante di prima, che lo ero già poco, e decisamente molto meno paziente.
Quindi il mio motto è tolleranza zero!
Non vi va bene? La porta è aperta, potete girare i tacchi e andarvene, io non trattengo nessuno e non sentirò la vostra mancanza.
Non sono disposta a subire nemmeno un minuto dei piagnistei di chi non sopporta l’attesa, qualora dovessimo scegliere di non sapere prima della tua nascita, se sarai maschio o femmina.
E meno ancora sono disposta ad accettare chi si impone dicendo “io voglio un maschio” o “io voglio una femmina”. Tu, perfetto estraneo, non vuoi un bel niente. Tu ti accontenti di ciò che viene. Perché io, per prima che sono sua madre e che ho qualche diritto più di te, voglio un figlio sano, che sia maschio o femmina interessa relativamente poco a me e a suo padre, non vedo perché debba preoccupare te che lo vedrai 3 volte in croce.
Stessa cosa riguardo al nome: se decideremo di chiamarti Genoveffa o Asdrubale, sarà solo e soltanto una scelta nostra, mia e di tuo padre, e non accetto che nessuno si permetta di dire che schifo o che peggio incominci ad elencare una serie di nomi peraltro già passati in rassegna. Del resto io, di fronte ai nomi dei figli dei miei amici non mi sono mai sentita autorizzata a proferire consigli o ad emettere giudizi. Ho accettato i nomi dei pargoli come un dato di fatto: l’Italia si chiama Italia, Rimini si chiama Rimini e un neonato si chiama “Maicol” scritto proprio “Maicol”… Che a me piaccia o no, fa poca differenza, non è mio figlio e sono giustamente i suoi genitori ad avere il diritto della scelta del nome.
Stessa cosa per la scelta dell’arredamento della tua cameretta. Se tuo padre ed io decidiamo che vogliamo farla tutta blu, oppure a pois neri su sfondo rosso, come il guscio di una coccinella, sono semplicemente affari nostri ed eventualmente, quando nascerai e crescerai, anche un pochino tuoi.
Ma tutte queste cose che dovrebbero essere non solo la base dell’educazione di un qualsiasi individuo, ma anche ovvie e scontate, evidentemente non lo sono, dato che già da tempo c’è chi si permette certi atteggiamenti abbastanza invadenti.
Purtroppo per loro però, i miei ormoni sono già in circolo, e a giudicare dalla mia nausea, direi anche parecchio in circolo… e hanno già fatto il loro lavoro.
Questo per dire che si fino a ieri la “chiarina” ha ascoltato in silenzio, mordendosi le labbra, le perle di saggezza che le venivano regalate da piccoli grandi geni, spesso senza figli… da oggi non è più disposta a mordersi le labbra e se proprio deve mordere si rivolgerà all’invadente di turno.
Quindi cari amici vicini e lontani e cari parenti, tenetevi i vostri preziosi consigli per quando madre natura farà anche a voi l’incredibile regalo di diventare genitori. In quel momento, potrete sentirvi liberi di sapere il sesso di vostro figlio e potrete finalmente esibirvi nella scelta del nome e dell’arredamento. Ma fino ad allora, vi suggerisco di rivolgere le vostre perle di saggezza altrove, perché qui non sono né gradite, né tantomeno, tollerate.
Ti spiego
Ciao Tripy,
Lo so che non ci stai capendo più niente… proverò a spiegarti.
Diciamo che questo è un periodo in cui per me e tuo padre è molto più facile discutere che parlare (ovviamente non solo a causa sua ma lui in questa frase leggerà le sue colpe e vedrà i miei meriti) e basta un nonnulla per far scoppiare “la bomba”, e siccome spesso i miei post ottengono il risultato opposto a quello che vorrei, vengono fraintesi, sono causa di malumori e provocano pesanti tensioni, per evitare ulteriori problemi, avevo valutato che fosse meglio chiudere il blog.
Ma dopo il suo commento (ne fa pochi ma sono centrati), una volta che sono riuscita a smettere di annegare la tastiera con i goccioloni… ho pensato di rispondergli e di ritentare.
In fondo ve lo meritate e poi entrambi avete ancora bisogno di me…
E poi non potevo certo interrompere a 1/3 del cammino questo nostro dialogo quotidiano…
E non dirmi che lo avresti preferito, dai su, ammettilo, certe volte ti faccio divertire. Lo so, non sempre e ultimamente il tono dei miei post è stato tutt’altro che divertente, lo riconosco. Ma tu devi riconoscere che non mi stai rendendo la vita facile…
Vabbè dai non recriminiamo… piuttosto dimmi, come stai? No, non importa come sto io, ora dimmi come stai tu!
Sono preoccupata per te. Ho paura che qualcosa non vada bene.
Sono ormai 3 settimane che non ho certezze. Stamattina mi sono pesata e ho perso 1 kilo e 300 grammi… mi ripeto che è normale vista la situazione… ma mi angoscio pensando a te, lì dentro, così piccolo e indifeso, che dipendi completamente da me.
Ogni volta che vomito e che sento il mio corpo scosso e spaccato a metà dai conati… ti immagino a sobbalzare come un pesciolino in un sacchetto di plastica pieno d’acqua… portato in giro da un bambino un po’ monello, che salta e corre.
Mercoledì ti vedremo… speriamo che vada tutto bene.
Mercoledì è dopodomani… a volte mi sembra vicinissimo, altre mi sembra infinitamente lontano.
Spero che tu stia bene, perché non riesco davvero a pensare all’ipotesi contraria.
Lo so che non ci stai capendo più niente… proverò a spiegarti.
Diciamo che questo è un periodo in cui per me e tuo padre è molto più facile discutere che parlare (ovviamente non solo a causa sua ma lui in questa frase leggerà le sue colpe e vedrà i miei meriti) e basta un nonnulla per far scoppiare “la bomba”, e siccome spesso i miei post ottengono il risultato opposto a quello che vorrei, vengono fraintesi, sono causa di malumori e provocano pesanti tensioni, per evitare ulteriori problemi, avevo valutato che fosse meglio chiudere il blog.
Ma dopo il suo commento (ne fa pochi ma sono centrati), una volta che sono riuscita a smettere di annegare la tastiera con i goccioloni… ho pensato di rispondergli e di ritentare.
In fondo ve lo meritate e poi entrambi avete ancora bisogno di me…
E poi non potevo certo interrompere a 1/3 del cammino questo nostro dialogo quotidiano…
E non dirmi che lo avresti preferito, dai su, ammettilo, certe volte ti faccio divertire. Lo so, non sempre e ultimamente il tono dei miei post è stato tutt’altro che divertente, lo riconosco. Ma tu devi riconoscere che non mi stai rendendo la vita facile…
Vabbè dai non recriminiamo… piuttosto dimmi, come stai? No, non importa come sto io, ora dimmi come stai tu!
Sono preoccupata per te. Ho paura che qualcosa non vada bene.
Sono ormai 3 settimane che non ho certezze. Stamattina mi sono pesata e ho perso 1 kilo e 300 grammi… mi ripeto che è normale vista la situazione… ma mi angoscio pensando a te, lì dentro, così piccolo e indifeso, che dipendi completamente da me.
Ogni volta che vomito e che sento il mio corpo scosso e spaccato a metà dai conati… ti immagino a sobbalzare come un pesciolino in un sacchetto di plastica pieno d’acqua… portato in giro da un bambino un po’ monello, che salta e corre.
Mercoledì ti vedremo… speriamo che vada tutto bene.
Mercoledì è dopodomani… a volte mi sembra vicinissimo, altre mi sembra infinitamente lontano.
Spero che tu stia bene, perché non riesco davvero a pensare all’ipotesi contraria.
lunedì 5 aprile 2010
Ti presento tuo padre....
Ecco Tripy,
questo è tuo padre.
L’uomo che ogni tanto decide di prendere a sassate e far traballare anche il tavolino più stabile, per poi fargli una colata di cemento armato tutto intorno, per essere sicuro che resti stabile anche in mezzo ad un uragano.
L’uomo che fa bilanci, tabelle Pivot, file di Excel e parla inglese, ma poi confonde carta e plastica e li mescola all’umido, complicando inutilmente e vanificando i miei tentativi di fare la raccolta differenziata per farti trovare un mondo migliore.
L’uomo che legge accuse e vede colpe là dove non ci sono e che non ha ancora capito che non mi do nessun merito e non cerco colpevoli ma solo e soltanto soluzioni.
L’uomo che si sente devastato dal senso di impotenza e sta male se non può fare qualcosa di tangibile per alleviare i dolori e le sofferenze delle persone a cui vuole bene.
L’uomo che non riesce proprio a rendersi conto che la sua presenza è già di per sè un fondamentale ed indispensabile supporto per chi sta male e gli vuole bene e pertanto, il suo senso di inutilità è assolutamente infondato.
L’uomo capace di totali, assoluti, prolungati e inspiegabili silenzi, con lo sguardo perso nel vuoto, tanto che a volte sembra quasi di vedere materializzarsi sopra la sua testa la nuvoletta con scritto dentro “mumble mumble” e pare di sentire il rumore dei suoi pensieri, ma poi si stupisce e innervosisce se chi gli sta di fronte gli chiede ogni 3, 5, 7 secondi a cosa “diavolo” sta pensando.
L’uomo che riesce a farmi sgranare gli occhi, corrugare la fronte e incurvare le spalle il tutto contemporaneamente e in un solo secondo… per poi un attimo dopo dirmi “cieeeo” con la voce di paperino e farmi scoppiare a ridere.
L’uomo che ha saputo essere la mia luce e la mia ombra, in uno dei momenti più difficili della nostra vita, mettendo il mio dolore e la mia sofferenza al di sopra del suo.
Questo è tuo padre!
L’uomo che riesce a stupirmi ogni volta e riesce incredibilmente a lasciarmi senza parole, cosa che, ti assicuro, scoprirai, che non è affatto facile.
È l’uomo dalle mille certezze, la maggior parte delle quali fondate sul nulla, ma spesso vere… come quella totalmente ingiustificata che tu sia una femmina!
questo è tuo padre.
L’uomo che ogni tanto decide di prendere a sassate e far traballare anche il tavolino più stabile, per poi fargli una colata di cemento armato tutto intorno, per essere sicuro che resti stabile anche in mezzo ad un uragano.
L’uomo che fa bilanci, tabelle Pivot, file di Excel e parla inglese, ma poi confonde carta e plastica e li mescola all’umido, complicando inutilmente e vanificando i miei tentativi di fare la raccolta differenziata per farti trovare un mondo migliore.
L’uomo che legge accuse e vede colpe là dove non ci sono e che non ha ancora capito che non mi do nessun merito e non cerco colpevoli ma solo e soltanto soluzioni.
L’uomo che si sente devastato dal senso di impotenza e sta male se non può fare qualcosa di tangibile per alleviare i dolori e le sofferenze delle persone a cui vuole bene.
L’uomo che non riesce proprio a rendersi conto che la sua presenza è già di per sè un fondamentale ed indispensabile supporto per chi sta male e gli vuole bene e pertanto, il suo senso di inutilità è assolutamente infondato.
L’uomo capace di totali, assoluti, prolungati e inspiegabili silenzi, con lo sguardo perso nel vuoto, tanto che a volte sembra quasi di vedere materializzarsi sopra la sua testa la nuvoletta con scritto dentro “mumble mumble” e pare di sentire il rumore dei suoi pensieri, ma poi si stupisce e innervosisce se chi gli sta di fronte gli chiede ogni 3, 5, 7 secondi a cosa “diavolo” sta pensando.
L’uomo che riesce a farmi sgranare gli occhi, corrugare la fronte e incurvare le spalle il tutto contemporaneamente e in un solo secondo… per poi un attimo dopo dirmi “cieeeo” con la voce di paperino e farmi scoppiare a ridere.
L’uomo che ha saputo essere la mia luce e la mia ombra, in uno dei momenti più difficili della nostra vita, mettendo il mio dolore e la mia sofferenza al di sopra del suo.
Questo è tuo padre!
L’uomo che riesce a stupirmi ogni volta e riesce incredibilmente a lasciarmi senza parole, cosa che, ti assicuro, scoprirai, che non è affatto facile.
È l’uomo dalle mille certezze, la maggior parte delle quali fondate sul nulla, ma spesso vere… come quella totalmente ingiustificata che tu sia una femmina!
domenica 4 aprile 2010
A presto...
Mentre penso a questo post è notte ed io non riesco a dormire, ma questa volta non è colpa tua.
Ho alcune cose importanti da dirti e non tutte credo ti faranno piacere. Ma è bene che lo impari subito, la vita è fatta di alti e bassi, di momenti belli e di momenti difficili… nella vita tutto può succedere.
Prima di tutto i convenevoli: Buona Pasqua, eh sì perché è già Pasqua.
Poi ti chiedo scusa per tutti i problemi che il mio carattere, il mio nervosismo e la mia totale incapacità a rassegnarmi e ad adattarmi a questo malessere fisico e a questa dieta “sglutinata”, ti stanno inevitabilmente creando.
Mi dispiace davvero tanto, credimi. Forse ti meritavi una madre migliore e di sicuro più forte di questa che invece, ti è toccata in sorte.
Ed infine i saluti. Sì, i saluti perché ho deciso che questo è l’ultimo post che ti scrivo. Dopo quasi due mesi passati insieme, dopo quasi 100 post… è arrivato il momento di mettere la parola fine. Sono tante le ragioni che mi hanno portata a questa decisione e dopo averci attentamente pensato, credo che sia meglio così.
Tu scoprirai le cose che ti riguardano, le cose importanti, come tutti, quando verrai al mondo. Non hai certo bisogno di essere preparato prima ad affrontare le cose della vita, ci penserai quando sarà il momento.
Ora hai altre cose a cui dedicarti, ben più importanti, che stare qui a sopportare e subire i monologhi di tua madre.
Ma non devi avere paura e non hai nessun motivo per cui preoccuparti, non sarai solo, io sarò sempre con te, ormai le nostre vite sono intrecciate, non dimenticarlo mai.
L’unica cosa che ti verrà a mancare è questo appuntamento quotidiano, ma sono certa che potrai farne a meno e che non lascerà un grande vuoto.
Nella speranza e con l’augurio di avere la possibilità di conoscerci di persona, ti saluto e ti abbraccio forte.
A presto.
La tua mamma.
Ho alcune cose importanti da dirti e non tutte credo ti faranno piacere. Ma è bene che lo impari subito, la vita è fatta di alti e bassi, di momenti belli e di momenti difficili… nella vita tutto può succedere.
Prima di tutto i convenevoli: Buona Pasqua, eh sì perché è già Pasqua.
Poi ti chiedo scusa per tutti i problemi che il mio carattere, il mio nervosismo e la mia totale incapacità a rassegnarmi e ad adattarmi a questo malessere fisico e a questa dieta “sglutinata”, ti stanno inevitabilmente creando.
Mi dispiace davvero tanto, credimi. Forse ti meritavi una madre migliore e di sicuro più forte di questa che invece, ti è toccata in sorte.
Ed infine i saluti. Sì, i saluti perché ho deciso che questo è l’ultimo post che ti scrivo. Dopo quasi due mesi passati insieme, dopo quasi 100 post… è arrivato il momento di mettere la parola fine. Sono tante le ragioni che mi hanno portata a questa decisione e dopo averci attentamente pensato, credo che sia meglio così.
Tu scoprirai le cose che ti riguardano, le cose importanti, come tutti, quando verrai al mondo. Non hai certo bisogno di essere preparato prima ad affrontare le cose della vita, ci penserai quando sarà il momento.
Ora hai altre cose a cui dedicarti, ben più importanti, che stare qui a sopportare e subire i monologhi di tua madre.
Ma non devi avere paura e non hai nessun motivo per cui preoccuparti, non sarai solo, io sarò sempre con te, ormai le nostre vite sono intrecciate, non dimenticarlo mai.
L’unica cosa che ti verrà a mancare è questo appuntamento quotidiano, ma sono certa che potrai farne a meno e che non lascerà un grande vuoto.
Nella speranza e con l’augurio di avere la possibilità di conoscerci di persona, ti saluto e ti abbraccio forte.
A presto.
La tua mamma.
sabato 3 aprile 2010
Un altro sabato...
Buongiorno, buon sabato, buon week end, buona Pasqua, buon tutto Tripy.
Dopo un venerdì sera passato al cinema, cercando di svagarsi un po’ e tentando, almeno per un paio d’ore, di non pensare a questa maledetta nausea, ecco arrivato un altro fine settimana, cominciato con un’altra vomitata…
Che dire, le parole ormai sono finite.
…e siamo a 11+3, ormai agli sgoccioli di questo fatidico terzo mese che dovrebbe essere un po’ il punto di svolta.
Oggi è anche il sabato prima di pasqua e domani spero di riuscire a partecipare al pranzo di Pasqua con i tuoi nonni di Vicenza. Dipende da te , sai?
Quindi vedi tu se vuoi cominciare come il grande assente delle feste comandate…
Libero di scegliere ciò che vuoi fare.
I programmi di oggi ancora non li conosco. Per ora tuo padre è ancora al lavoro, eh sì, il parco è aperto ed è cominciata la rumba…
Io mi sto preparando qualcosa da mangiare, onde evitare di arrivare a tavola con il vuoto di stomaco e di vomitare immediatamente dopo, quel poco che riuscirò faticosamente a buttare giù.
Che dire allora… per il momento buon appetito mi sembra la conclusione ideale…
Come dici, mi trovi “moscia”?
Hmm, sì penso tu abbia centrato nel segno… sono arci-stufa di stare così e sono decisamente “sgonfia”, ma non importa.
Basta che tu stia bene e il resto prima o poi si metterà a posto.
Dopo un venerdì sera passato al cinema, cercando di svagarsi un po’ e tentando, almeno per un paio d’ore, di non pensare a questa maledetta nausea, ecco arrivato un altro fine settimana, cominciato con un’altra vomitata…
Che dire, le parole ormai sono finite.
…e siamo a 11+3, ormai agli sgoccioli di questo fatidico terzo mese che dovrebbe essere un po’ il punto di svolta.
Oggi è anche il sabato prima di pasqua e domani spero di riuscire a partecipare al pranzo di Pasqua con i tuoi nonni di Vicenza. Dipende da te , sai?
Quindi vedi tu se vuoi cominciare come il grande assente delle feste comandate…
Libero di scegliere ciò che vuoi fare.
I programmi di oggi ancora non li conosco. Per ora tuo padre è ancora al lavoro, eh sì, il parco è aperto ed è cominciata la rumba…
Io mi sto preparando qualcosa da mangiare, onde evitare di arrivare a tavola con il vuoto di stomaco e di vomitare immediatamente dopo, quel poco che riuscirò faticosamente a buttare giù.
Che dire allora… per il momento buon appetito mi sembra la conclusione ideale…
Come dici, mi trovi “moscia”?
Hmm, sì penso tu abbia centrato nel segno… sono arci-stufa di stare così e sono decisamente “sgonfia”, ma non importa.
Basta che tu stia bene e il resto prima o poi si metterà a posto.
venerdì 2 aprile 2010
Strano risveglio, strano periodo...
Buongiorno Tripita,
e speriamo che dirlo a gran voce, sia davvero di buon auspicio.
Oggi è una splendida giornata primaverile, il sole illumina il cielo azzurro, sono le 8 e un quarto e ancora non ho vomitato, insomma, direi che potremmo esserci e il buon umore dovrebbe essere giusto dietro l’angolo!
Stamattina quando ho aperto gli occhi quelli di tuo padre erano già lì che scrutavano persi nel vuoto. Gli ho chiesto a che pensava domanda che lui, come tutti gli uomini, detesta. Prima mi ha detto che non pensava a nulla (risposta tipica di un uomo che si chiude a riccio…) poi dopo mia insistenza (che lui detesta e per la quale sono certa che mi avrebbe volentieri dato una botta in testa…) ha detto che si chiedeva come stavi tu…
Non so se fosse il suo vero pensiero, di certo non credo che fosse l’unico, era troppo tempo che i suoi occhi stavano spalancati a guardare il nulla, ma mi sono fatta bastare la risposta, anche perché continuare ad insistere non avrebbe portato a nulla.
Anche io mi chiedo spesso come stai tu… vedo la pancia che non accenna a crescere e mi preoccupo, ma cerco di respirare profondamente e di non pensarci troppo, tanto, in ogni caso, più di quello che faccio non potrei fare.
Comunque è stato uno strano risveglio all’interno di quello che è davvero uno strano periodo… sarà che da qualche giorno ho l’impressione che mi stia sfuggendo qualcosa, ma non capisco cosa.
Forse è solo che uno si immagina la gravidanza come un periodo mieloso, in fondo viene comunemente definita “dolce attesa”, come il titolo di questo blog… Molte donne sostengono che la gravidanza è stata il periodo più bello della loro vita… e forse per alcune è davvero così.
Ma non è il mio caso… o almeno, non lo per ora.
Non so se dipenda solo da questo malessere costante che mi porto dentro e che comincia a vedersi anche da fuori, come giustamente mi è stato fatto notare.
Forse sono gli ormoni “scombinati”, come dico spesso io, però davvero non mi sento in un gran periodo, di sicuro non lo definirei il migliore della mia vita…
e speriamo che dirlo a gran voce, sia davvero di buon auspicio.
Oggi è una splendida giornata primaverile, il sole illumina il cielo azzurro, sono le 8 e un quarto e ancora non ho vomitato, insomma, direi che potremmo esserci e il buon umore dovrebbe essere giusto dietro l’angolo!
Stamattina quando ho aperto gli occhi quelli di tuo padre erano già lì che scrutavano persi nel vuoto. Gli ho chiesto a che pensava domanda che lui, come tutti gli uomini, detesta. Prima mi ha detto che non pensava a nulla (risposta tipica di un uomo che si chiude a riccio…) poi dopo mia insistenza (che lui detesta e per la quale sono certa che mi avrebbe volentieri dato una botta in testa…) ha detto che si chiedeva come stavi tu…
Non so se fosse il suo vero pensiero, di certo non credo che fosse l’unico, era troppo tempo che i suoi occhi stavano spalancati a guardare il nulla, ma mi sono fatta bastare la risposta, anche perché continuare ad insistere non avrebbe portato a nulla.
Anche io mi chiedo spesso come stai tu… vedo la pancia che non accenna a crescere e mi preoccupo, ma cerco di respirare profondamente e di non pensarci troppo, tanto, in ogni caso, più di quello che faccio non potrei fare.
Comunque è stato uno strano risveglio all’interno di quello che è davvero uno strano periodo… sarà che da qualche giorno ho l’impressione che mi stia sfuggendo qualcosa, ma non capisco cosa.
Forse è solo che uno si immagina la gravidanza come un periodo mieloso, in fondo viene comunemente definita “dolce attesa”, come il titolo di questo blog… Molte donne sostengono che la gravidanza è stata il periodo più bello della loro vita… e forse per alcune è davvero così.
Ma non è il mio caso… o almeno, non lo per ora.
Non so se dipenda solo da questo malessere costante che mi porto dentro e che comincia a vedersi anche da fuori, come giustamente mi è stato fatto notare.
Forse sono gli ormoni “scombinati”, come dico spesso io, però davvero non mi sento in un gran periodo, di sicuro non lo definirei il migliore della mia vita…
giovedì 1 aprile 2010
Ricominciamo?
Ok, è ufficiale, oggi è una pessima giornata.
Potrei proporti di ricominciare, se vuoi sposto le lancette dell’orologio, mi metto il pigiama, torno a letto e ci ridiamo il buongiorno…
Se servisse a darmi anche solo un’oretta di tregua, lo farei.
Per fortuna che le nausee dovrebbero scomparire… non accennano nemmeno a calare…
Sono ormai rassegnata, “diciamo che tiro a campare” ogni ora passata e un’ora in meno da vivere in questo stato, quindi, comunque una conquista, un passo in più verso il traguardo, verso la fine di questo che ormai, per certi versi, è diventato il mio incubo quotidiano.
Lo so, sono diventata insopportabile e lamentona, non rido più e non ho voglia di scherzare, a dire la verità, non ho voglia di niente. Non sopporto niente e nessuno, nemmeno la mia faccia nello specchio. Sto solo male. Sempre. E tutto il resto non conta, non ha significato, non esiste.
Certo che devo proprio volerti tanto per sopportare questo calvario…
Tu dovrai essere un bambino buono, molto buono, perché credo che quando finalmente sarai fuori di lì io sarò talmente stanca, talmente esaurita, talmente sfinita da questi mesi, che non avrò la forza di gestire anche i tuoi capricci.
Bimbo avvisato… mezzo salvato!
Potrei proporti di ricominciare, se vuoi sposto le lancette dell’orologio, mi metto il pigiama, torno a letto e ci ridiamo il buongiorno…
Se servisse a darmi anche solo un’oretta di tregua, lo farei.
Per fortuna che le nausee dovrebbero scomparire… non accennano nemmeno a calare…
Sono ormai rassegnata, “diciamo che tiro a campare” ogni ora passata e un’ora in meno da vivere in questo stato, quindi, comunque una conquista, un passo in più verso il traguardo, verso la fine di questo che ormai, per certi versi, è diventato il mio incubo quotidiano.
Lo so, sono diventata insopportabile e lamentona, non rido più e non ho voglia di scherzare, a dire la verità, non ho voglia di niente. Non sopporto niente e nessuno, nemmeno la mia faccia nello specchio. Sto solo male. Sempre. E tutto il resto non conta, non ha significato, non esiste.
Certo che devo proprio volerti tanto per sopportare questo calvario…
Tu dovrai essere un bambino buono, molto buono, perché credo che quando finalmente sarai fuori di lì io sarò talmente stanca, talmente esaurita, talmente sfinita da questi mesi, che non avrò la forza di gestire anche i tuoi capricci.
Bimbo avvisato… mezzo salvato!
Oggi, domani, chissà...
Oggi aria nuova, giornata di cambiamenti:
primo giorno di un nuovo mese e primo giorno di apertura di Mirabilandia, il parco dove lavora tuo padre.
Oggi aria pesante, giornata uguale alle altre:
sveglia dalle 4 e un quarto di questa mattina in preda a gorgoglii, rutti, sussulti e spasmi con vomitata finale poco dopo le 7 di mattina.
Dico io, potevi adeguarti al clima di novità e portare qualche piacevole innovazione al tipico programma!
Di qui ho capito che sei un abitudinario, la solita routine probabilmente ti rassicura e non ami i cambiamenti. Come darti torto, anche io sono fatta così, quindi se mi assomigli non posso certo prendermela con te.
Ora vedremo come procede questa giornatina che di certo non è iniziata in un modo piacevole ma questo significa che ci sono ampi margini di miglioramento (a giudicare dagli spaventosi rutti che continuo a produrre anche ora mentre ti scrivo, non ne sono molto convinta…).
Questa notte nei miei gira e rigira nel letto sono stata assalita da una valanga di pensieri positivi, positivi in senso ironico, naturalmente. Il più significativo era che mi preoccupavo per il tuo destino qualora a me e a papino succedesse qualcosa dopo la tua nascita (se sei maschio toccati il pisello amore mio…). E mi chiedevo chi si sarebbe potuto prendere cura di te… Dopo una veloce panoramica dei tuoi parenti ho valutato che vorrei che fossero due tuoi zii dalla parte di papà, zio Stefano e zia Franca, che peraltro hai già “conosciuto” un po’ di tempo fa, quando sono venuti a trovarci. Sono una coppia giovane ma con i piedi per terra e poi potrebbero essere sempre supportati dai tuoi nonni paterni. Escludo il parentado dalla mia parte, i miei genitori principalmente per problemi di età, mio fratello e mia cognata perché non condivido il loro stile di vita e mia sorella… perché ho una sorella? In ogni caso se c’è, non è contemplata.
primo giorno di un nuovo mese e primo giorno di apertura di Mirabilandia, il parco dove lavora tuo padre.
Oggi aria pesante, giornata uguale alle altre:
sveglia dalle 4 e un quarto di questa mattina in preda a gorgoglii, rutti, sussulti e spasmi con vomitata finale poco dopo le 7 di mattina.
Dico io, potevi adeguarti al clima di novità e portare qualche piacevole innovazione al tipico programma!
Di qui ho capito che sei un abitudinario, la solita routine probabilmente ti rassicura e non ami i cambiamenti. Come darti torto, anche io sono fatta così, quindi se mi assomigli non posso certo prendermela con te.
Ora vedremo come procede questa giornatina che di certo non è iniziata in un modo piacevole ma questo significa che ci sono ampi margini di miglioramento (a giudicare dagli spaventosi rutti che continuo a produrre anche ora mentre ti scrivo, non ne sono molto convinta…).
Questa notte nei miei gira e rigira nel letto sono stata assalita da una valanga di pensieri positivi, positivi in senso ironico, naturalmente. Il più significativo era che mi preoccupavo per il tuo destino qualora a me e a papino succedesse qualcosa dopo la tua nascita (se sei maschio toccati il pisello amore mio…). E mi chiedevo chi si sarebbe potuto prendere cura di te… Dopo una veloce panoramica dei tuoi parenti ho valutato che vorrei che fossero due tuoi zii dalla parte di papà, zio Stefano e zia Franca, che peraltro hai già “conosciuto” un po’ di tempo fa, quando sono venuti a trovarci. Sono una coppia giovane ma con i piedi per terra e poi potrebbero essere sempre supportati dai tuoi nonni paterni. Escludo il parentado dalla mia parte, i miei genitori principalmente per problemi di età, mio fratello e mia cognata perché non condivido il loro stile di vita e mia sorella… perché ho una sorella? In ogni caso se c’è, non è contemplata.
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