E ritorno col pensiero a quel tre di febbraio che ora sembra lontanissimo, a quando la tua presenza era solo un pallido sospetto per la mia ginecologa e una timida speranza per me e tuo padre.
E ricordo la mia incredulità di fronte a quel risultato positivo del test fatto, quasi solo per non alimentare la speranza, il pomeriggio dell’8 di febbraio… senza davvero crederci, e ripetuto la mattina successiva, per crederci un po’ di più.
E ripenso al 23 di febbraio… a quando quella prima ecografia, ci ha dato la certezza che una vita stava crescendo dentro di me…
E poi ancora, il 18 marzo, una nuova ecografia, una nuova conferma… un “pupazzetto di neve” che si agitava e si muoveva con una vitalità insperata.
E infine ieri… 7 aprile, la tua gambetta lunga… le tue giravolte…i tuoi stiramenti…
Sono passati quasi tre mesi… e ancora stento a crederci che quel “pazzerello” sia davvero dentro la mia pancia e non chiuso nel monitor dell’ecografo.
Anche se so che è vero, non mi sembra possibile…
Te l’ho già detto che ti trovo indiscutibilmente bello?
Come dici? Ogni scarafone è bello a mamma sua?
Ma va là! Tu sei oggettivamente fighissimo…
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