lunedì 12 aprile 2010

Può solo migliorare

Ore una e trenta della notte: stavo ancora leggendo senza la minima traccia di sonno.
Ore sei: ero già con gli occhi pallati e lo stomaco in subbuglio.
Ore sei e trenta: terzo giorno di seguito che ho una prospettiva frontale e dall’alto del wc… naturalmente senza avere niente da vomitare.
Ore sette: in fila al laboratorio analisi, ci sono già 5 vecchietti davanti a me… senso di vuoto e di nausea terribili.
Ore sette e trenta: sempre in fila, ora le persone davanti a me sono diventate 6… è arrivato un bimbo che naturalmente ha la precedenza…
Ore sette e quarantacinque: sempre in attesa, devo spiegare ad una signora che le donne incinta non hanno la precedenza sugli altri, e in ogni caso non credo che la precedenza non si misurerebbe in base alla dimensione della pancia…
Ore otto: ancora in fila… lo stomaco è ormai devastato, come il bimbo che è dentro per il prelievo al quale non trovano la vena…
Ore otto e trenta: sono a casa, prelievo massacrante, la dottoressa che c’era oggi non era negata solo con i bambini, anche con gli adulti. Stomaco, spaccato in due. Nausea, presente. Vomito, in agguato.
Quasi quasi torno a letto e provo a ricominciare…
È solo lunedì.

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