giovedì 8 aprile 2010

Il mio "nano gambalunga"

Oggi è stata dura.
Ho iniziato vomitando, ho continuato con la nausea e ho finito aggiungendo anche il mal di stomaco e la digestione non lenta direi letteralmente paralizzata.
Aggiungi una noia mortale, Heidi ha avuto più vita sociale di me, io bloccata in casa, sul divano, come una bambolina di cera, troppo delicata e fragile…
Sempre sola, con le uniche parole scambiate al telefono… (non oso immaginare la bolletta di questo mese ma era necessaria sopravvivenza mentale…)
Se non fosse stato per la gioia di averti visto, ieri, non so se sarei riuscita a resistere ad una giornata così pesante.
Lo stomaco non mi ha dato un attimo di tregua, sono state oltre 12 ore di tormento.
In certi momenti mi sembrava e mi sembra davvero di non farcela più e ti confesso che penso di crollare.
Poi mi vieni in mente tu il “nano gambalunga” che sembra Yuri Chechi mentre si allena e… mi ritrovo incredibilmente e stupidamente a sorridere…
Riguardo quei fotogrammi che sono dentro la tua cartellina e che sono l’unica cosa che per ora ho di te e… non dico che tutto passa, ma tutto sembra più sopportabile.
Forse per questo per me è così importante vederti, perché mi dà la forza per resistere, perché mi aiuta ad andare avanti e mi stimola a non arrendermi.
Perché quando ti vedo trovo improvvisamente le risposte alle domande e ai dubbi che mi faccio costantemente.
Forse per questo ogni volta che ti vedo è un’emozione troppo grande, e non posso e non voglio trattenere le lacrime.
Sai cosa penso? Che tu sia un nano gambalunga con poteri magici e che mi abbia stregata… Ammettilo!

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