Di nuovo discussioni, di nuovo problemi, di nuovo incomprensioni, di nuovo rapporti che non ci sono… Che palle! Scusa la parolaccia ma questa volta ci stava proprio… Mi riferisco a tua nonna materna, e più in generale alla mia famiglia di origine.
Venerdì sera ho discusso di nuovo con mia madre…
Non ne posso davvero più. Sono proprio stufa.
Una nuova discussione, la stessa motivazione…
Lei decide per tutti.
Non le interessa se questo può ferire gli altri, le interessa solo il suo benessere e salvare le apparenze.
Lei, che ha fatto i figli per avere un bastone della vecchiaia, per avere garantita compagnia fino all’ultimo dei suoi giorni…
NON È COSÍ! I FIGLI NON SI FANNO PER QUESTO! I FIGLI NON SONO UNA TUA PROPRIETÀ SOLO PER IL FATTO CHE LI HAI PRIMA CONCEPITI E POI MESSI AL MONDO! NO TRIPITA! IO NON CI STO A QUESTE ASSURDE REGOLE…
Tu non sei mia, né di tuo padre, tu sei solo ed esclusivamente tua, sì certo, sei nostra figlia ma non per questo ti possediamo.
Ma questo tua nonna non riesce proprio a capirlo. Si sente tradita perché io mi sono arrogata il diritto di scegliere per me stessa, perché io dopo averle detto che non li avrei mai lasciati soli, (perché lei per anni mi aveva cresciuta facendomi credere che questo fosse l’unico modo per non essere una figlia degenere…), non ho mantenuto la parola e mi sono ripresa ciò che era sempre stato mio, la mia vita!
È ancora lì che mi rinfaccia il passato, quando poco più che maggiorenne avevo il “coraggio” di uscire con il mio ragazzo e di non pensare che a casa lasciavo i miei genitori…
È ancora lì a chiedere a me di fare dei passi verso mia sorella, quando è evidente che non sono stata io a scegliere di non avere rapporti con lei. È vero, io ho scritto la parola “fine”, ma mia sorella ha scelto di far finire un rapporto, per ragioni che ancora oggi fatico a comprendere. Non odio mia sorella, ma sto aspettando le sue scuse, le voglio, anzi di più, le pretendo!
Volevo che lei non sapesse della tua esistenza.
In fondo sono tante le cose che non sa di me, da tre anni a questa parte si è completamente disinteressata alla mia vita. Non sa nemmeno in che città vivo, come è fatta la mia casa, come riempio le mie giornate, non sa più niente di me… perché avrebbe dovuto sapere di te? Che bisogno c’era di dirglielo? Non ci parliamo, non ci vediamo da un anno, non era necessario, non era utile e soprattutto, non mi faceva nessunissimo piacere che lei sapesse di te.
Volevo che lo scoprisse per caso, un giorno, incontrandomi per la strada col pancione, oppure perché qualcuno le chiedeva se era contenta di diventare zia.
Ti sembra una cattiveria? No Tripy, era solo il mio modo di vendicarmi di tanta indifferenza subita ingiustificatamente, solo il mio modo di ripagarla per tante lacrime versate a causa del suo assurdo comportamento, solo il mio modo di dimostrarle quanto lei per me, finalmente, ora non conti nulla.
Ma mia madre ha deciso per tutti.
A lei questo non andava bene, lei doveva preservare la sua immagine di famiglia felice, lei doveva appagare il suo spirito da primadonna.
Lei ha scelto e deciso di dirglielo.
No, non le credere Tripy, non le è scappato come ha tentato di farmi credere dopo aver capito che forse mi sarei anche potuta arrabbiare. Non può sfuggire una notizia del genere, non ti capita “per caso” di dire a tua figlia che sta per diventare zia…
Lei glielo ha semplicemente detto.
E con la stessa semplicità, quando io gliel’ho chiesto, (perché non ha nemmeno avuto il coraggio di mettermi al corrente del suo gesto…) mi ha comunicato con fermezza e soddisfazione di averglielo detto.
Mi ha imposto la sua decisione, nascondendosi dietro un banale e poco convinto, “ho sbagliato? Beh, mi dispiace”.
Poi ha fatto finta di niente, e il giorno dopo ha ricominciato a telefonarmi come sempre 3, 4, 5 volte al giorno… per lamentarsi della sua vita, per angosciarmi con problemi ingigantiti di almeno 1.000 volte, per scaricarmi addosso le sue frustrazioni, per sfogarsi dei figli che ha fatto che non sono come avrebbe voluto…
Ma si è mai chiesta se i genitori che ho avuto io sono quelli che davvero avrei voluto?
Si è mai chiesta perché dei suoi tre figli non ce n’è uno che le vada bene?
Si è mai chiesta se è possibile che siano sempre gli altri a sbagliare?
No, lei non si fa domande, lei non si mette in discussione, lei non sbaglia, mai!
Lei subisce, non è mai colpevole, è una vittima, sempre.
Lei ti chiede come stai tu, ma solo per poterti dire come sta lei.
E lei sta peggio di te, sempre.
Non ti spaventare ma questa è tua nonna Tripy…
Tua nonna che non ha ancora capito, alla veneranda età di 80 anni, che le azioni hanno un peso e delle conseguenze.
Tua nonna che ancora si illude di poter far finta di niente, che basta un “ho sbagliato? Beh, mi dispiace”, per lavarsi la coscienza e rimettere tutto a posto facendo finta che tutto vada bene.
Tua nonna che per questo ha provocato l’ennesimo mio allontanamento da lei.
Tua nonna che sempre per questo, non avrà una tua foto, perché almeno la tua faccia voglio che per mia sorella resti una sua immaginazione, basata sul racconto degli altri, di chi ti vedrà.
Tua nonna, che anche a 60 kilometri di distanza riesce a fare dei danni e a farmi stare male, provocandomi di nuovo il mal di stomaco, che negli ultimi giorni era finalmente scomparso…
Che dire, grazie mamma! Spero che almeno tu sia soddisfatta!!!
P.S.
Mamma, tu non leggi internet, ma se per caso qualcuno ti riferisce questo post, non prendertela perché ho inquinato l’immagine patinata di famiglia perfetta che volevi dare. Lo so, mi hai insegnato che i panni sporchi si lavano in famiglia…
Preferivi che non lo avessi scritto? Ho sbagliato? Beh, mi dispiace…
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