venerdì 7 maggio 2010

Un castello di carta

È una bella giornata di maggio, tu ti alzi e pur non avendo dormito a sufficienza, non ti senti stanca ma anzi, sei abbastanza felice e tutto sommato serena. Sei andata a fare un giro al mercato e hai appena finito di comprare dei meravigliosi pantaloncini di velluto rosso, taglia 3/6 mesi, e già ti immagini lì dentro quelle gambette che fino ad oggi hai visto sgambettare solo dentro un monitor di un ecografo.
Vai in giro fiera ed orgogliosa della tua panciotta che comincia a fare capolino dai pantaloni. La accarezzi perché ti senti meno sola.
Stasera tornerà papà e sai che passerai una bella serata e poi ti aspetta un week-end davvero speciale.
Pensi che nulla possa turbarti.
Pensi che il mondo sia tuo, ti senti forte, invincibile.
Poi vedi una bella ragazza, non la conosci, non l’hai mai vista prima.
Ma qualcuno che in quel momento sta parlando con te e che la conosce, sente l’esigenza di raccontarti che quella ragazza domenica scorsa era felice e proprio come te aspettava un bimbo…
Ma lunedì, solo 4 giorni fa, lo ha perso, senza sintomi, senza preavviso…
Le gambe ti cominciano a tremare, le parole si fanno improvvisamente confuse e incerte. Senti le forze venire meno e improvvisamente ti viene da vomitare e vorresti scappare a kilometri di distanza, vorresti far tornare indietro di anche solo mezz’ora le lancette dell’orologio.
E proprio come nel peggior film dell’orrore il racconto continua, a quanto pare la ragazza era di tre mesi e mezzo… proprio come te…
Era andata a fare una normale ecografia di controllo, felice, pensando di vedere muovere il suo prezioso fagottino e invece, le hanno detto che non c’era più il battito… Non vuoi credere alle tue orecchie, è un dejà vu.
La paura arriva tagliente fino in profondità come una lama di coltello, attraversa e stordisce il tuo corpo come una scossa elettrica e paralizza anche i pensieri.
Apri gli occhi di fronte a quello che hai sempre saputo ma che per sopravvivere, hai cercato di non pensare e vedi davanti a te l’immagine di quella ragazza che tenta di riprendere in mano la sua vita e capisci che realmente tutto può crollare, anche dopo i tre mesi.
Ti allontani e anche tu riprendi la tua strada, con in mano il tuo sacchetto e dentro quei pantaloncini rossi che non hai nemmeno più il coraggio di guardare e che se ci pensi ora ti fanno solo scendere i goccioloni… Nulla è come prima.
Ora sai che anche se ti senti ancora incinta potresti non esserlo più… e improvvisamente ti senti una stupida e capisci che quello che hai costruito intorno a te è solo un fragile castello di carta.

1 commento:

  1. ...nella vista ci sta tutto...perchè nulla ci è dato sapere del nostro destino! Non ci sono certezze, non ci sono garanzie e questo lo sappiamo tutti.
    Nella vita non si può mai sapere cosa succederà domani, ma se dovessimo vivere tutti con la paura e l'incertezza...allora che senso ha?!?!?!?!?!
    La vita è anche speranza, gioia, amiciazia, amore, fiducia....e tanto altro ancora!
    Ora non dico che, vista la tua esperienza, tu possa essere "tranquilla e spensierata", ma penso che il destino non lo decidi tu, qualunque cosa tu pensi o faccia!!
    Cerca di vivere questi momenti serenamente, non pensare sempre al peggio!!! Non incupirti così!!! Voglio che tu sia felice, voglio che tu rida di gusto come sai fare, e voglio che Nu senta tutto questo!!

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