martedì 31 agosto 2010

Imprinting

Oggi Tripy ho deciso di spiegarti qualcosa di fondamentale, che spero possa esserti di aiuto per capire non solo la tua mamma, ma anche molti atteggiamenti delle persone che incontrerai durante la tua vita.
Vorrei riuscire a spiegarti che cos’è esattamente per me l’”imprinting” e mettere in evidenza gli effetti che questo processo ha, dal momento in cui avviene.
“Imprinting: (dall'inglese "imprint", cioè "stampo", "impronta"): particolare tipo di apprendimento, che avviene in alcune specie di animali, nel periodo immediatamente successivo alla nascita. É un apprendimento di base e precoce, legato alle informazioni che l'individuo riceve dall'ambiente esterno, quando nasce e nei primi istanti di vita ed è indelebile e permanente.
L'imprinting non è soltanto di natura visiva, ma anche uditiva, olfattiva ecc. e talvolta si evidenzia già in fase prenatale. L'imprinting, si manifesta anche tra i mammiferi ed è fondamentale per lo sviluppo dell'individuo. Studi recenti hanno dimostrato che l'imprinting si verifica anche nell'uomo ed è un processo di tipo irreversibile.”
Fin qui la definizione pura e semplice, ma a parer mio l’imprinting non è solo questo, è un meccanismo molto più complicato e prolungato nel tempo, che riesce da solo, a segnare ed insegnare molto e detta quale sarà il futuro cammino di ognuno di noi.
La vita di ogni essere umano alla sua nascita, è come una pellicola vergine, sulla quale rimangono impressionati, ovvero stampati, i vari istanti della vita. Quando un bimbo nasce la pellicola è completamente candida, totalmente da incidere e a mano a mano che il bambino accumulerà esperienze di tipo diverso, inciderà una piccola parte di pellicola, che rimarrà impressionata in maniera assolutamente indelebile ed ogni qual volta si riproporrà la stessa situazione, il bambino proverà le stesse sensazioni e si comporterà automaticamente seguendo il medesimo schema.
Questo è un procedimento forse più complicato da spiegare che da capire e scatta istintivamente ogni qual volta la nostra mente riconosce una situazione già vissuta in precedenza.
Le esperienze che viviamo ogni giorno ci “marchiano” in maniera profonda, lasciando a volte dei ricordi piacevoli e altre dei traumi difficili da superare.
Sovrascrivere parti di pellicola non vergine non è totalmente impossibile, ma è molto difficile ed in ogni caso, sotto la nuova incisione rimarrà sempre e comunque la traccia precedente che non verrà mai cancellata del tutto e a tratti, tenderà ad apparire sovrastando la nuova immagine che abbiamo sovrapposto.
La mia “pellicola”, per almeno 36 anni è stata scritta in un linguaggio del tutto diverso da quello che sto imparando a conoscere ora, e i solchi che si sono formati, hanno lasciato chiare tracce che inevitabilmente mi portano a seguire un determinato percorso, muovendomi istintivamente all’interno dell’unico schema che conosco e riconosco.
È difficile sovrapporre il nuovo linguaggio a quello che ho imparato fin dai primi istanti di vita, è difficile reagire alle situazioni in maniera diversa da quella in cui ho sempre reagito, è difficile cambiare un cammino che è stato disegnato molto tempo fa: è difficile ma non è impossibile e per questo continuo ogni giorno a provarci e a tentare di riuscirci.
Non sempre ottengo i risultati che vorrei. Non sempre riesco a dimenticare i vecchi traumi sovrapponendo i nuovi ricordi decisamente più piacevoli.
L’imprinting dei miei primi 36 anni mi ha segnato ed insegnato molto, lasciando dei solchi profondi, con i quali temo dovrò comunque imparare a convivere, io, tu e tutte le persone che cammineranno al mio fianco.
Ti aspetta una mamma complicata Tripy e forse questo è già parte del tuo imprinting.

lunedì 30 agosto 2010

... manca davvero poco...

Potresti nascere in qualsiasi istante, anche ora.
Stamattina questo pensiero ha improvvisamente attraversato la mia mente come una scarica elettrica.
Manca davvero poco e ogni momento potrebbe essere quello buono.
L’idea mi alletta, ma soprattutto mi spaventa.
Ormai la curiosità di vederti è tanta.
E mentre penso all’eventualità sempre più tangibile che tu nasca, mi sorprendo a sorridere da sola ripensando a quella faccia dolce e paffuta che ho intravisto nell’ultima ecografia.
Mi piaci Tripy.

domenica 29 agosto 2010

La donna cannone

Strana sensazione quella di camminare e di essere guardata come se fossi un animale raro, mi sento la donna cannone, esemplare da esibire al circo.
Eppure di pance in giro ce ne sono un bel po’, ma a quanto pare la sproporzione del miopancione, attira gli sguardi e la curiosità della gente, stimolando le domande più assurde e ridicole.
Ad esempio, se ho una maglia con scritto “32esima settimana” è probabile che io sia alla 32esima settimana… non credi Tripy? Oppure non so contare o sono così idiota da essere alla 28esima o alla 35esima e da indossare la maglia con la scritta sbagliata?
P.s. Tanto per evitare l’assurda domanda che di solito mi viene fatta, vorrei spiegare che naturalmente non ho 40 maglie che uso per una settimana e poi butto nel bidone: più semplicemente ho una maglia con i numeri intercambiabili…
Mi sembra decisamente meglio, non credi anche tu Tripy?

Mare

Siamo al mare e si sta meravigliosamente bene. Il caldo torrido dei giorni scorsi se n’è andato ed ha lasciato il posto ad un simpatico venticello fresco, che rende il clima semplicemente meraviglioso.
Unico neo una vicina di “spiaggia” che e ha tentato un approccio, dapprima amichevole ma poi decisamente invadente, con domande stile interrogatorio sulla gravidanza e su dove, come, quando e perché pensiamo di farti nascere…
Ho risposto in maniera evasiva tentando di schivare la sua fastidiosissima e totalmente inopportuna invadenza.
Ho deciso che non vale davvero la pena sprecare tempo ed energia, tentando invano di capire certa gente e certi atteggiamenti e con questo pensiero, mi giro dall’altra parte e mi godo questi ultimi, piacevoli, sprazzi d’estate.

Primo piano sulla pancia

Ieri, dopo aver ricevuto una stupida foto che aveva tutto il sapore di un’evidente provocazione… ho deciso di fare delle belle foto al pancione e di metterle in facebook sul mio profilo, accontentando tutti gli amici che mi chiedevano di vedere l’ormai nota pancia stile siluro.
Da oggi ho deciso che si cambia musica e ho deciso di smettere di non parlare di pancia, gravidanza e neonati, cercando di avere in tutti i modi possibili il rispetto per chi non è riuscito ad avere figli! Basta, con le persone che non hanno lo stesso rispetto e le stesse accortezze nei miei confronti!
Prima ti terrorizzano dicendoti che tanto una gravidanza può andare male in qualunque momento, non solo fino al terzo mese e a supporto di queste drammatiche parole, ti portano tutti gli esempi peggiori di cui sono a conoscenza.
Poi, non contenti, ti stressano preparandoti al fatto che il fisico della donna in gravidanza subisce una devastazione, in quanto non predisposto a procreare (resta da chiedersi chi dovrebbe procreare allora, se non la donna…)…
Ah è così? Allora io ti dico che non invidio il tuo metro e 50 di un fisico forse perfetto ma comunque mignon e preferisco di gran lunga il mio metro e 60, con il pancione e sì diciamolo, la cellulite!
Non farei mai cambio con la tua famiglia, la tua casa, il tuo cane e il tuo stile di vita, meglio una famiglia più numerosa, una casa di meno, un cane più gestibile e uno stile di vita decisamente più movimentato e divertente e sicuramente più normale!
E per concludere a te, arida persona inacidita dalla vita, voglio solo dire che sentire una creatura che cresce dentro di te, vedere che prende forma, aspettare che nasca, è un’esperienza unica, incomparabile e indimenticabile… e purtroppo per te non puoi comprarla!
Ma forse, per il tuo benessere psicofisico, mi rendo conto che è meglio che continui a illuderti che la cosa migliore del mondo sia avere un bel culo sodo da sfoggiare, perché se ti rendessi conto davvero della realtà delle cose, e ti vedessi con miei occhi, allora forse la vera devastazione la subirebbe la tua mente e non il mio fisico!

sabato 28 agosto 2010

Hallelujah!

Ecco Tripy, un evidente effetto degli ormoni da gravidanza… gli sbalzi d’umore!
È bastato sentire la canzone “Hallelujah”, sebbene in una versione diversa da quella di Jeff Buckley, che è la mia preferita, per cambiare il mio umore.
È bastato programmare una serata con papino, ad un magnifico concerto di Leonard Cohen, autore della suddetta canzone, per sentirmi meglio.
È bastato fare una foto alla tua “casina”, ovvero al mio pancione, metterla in facebook, e leggere i commenti affettuosi delle persone che mi conoscono, per farmi sorridere.
È bastato leggere i messaggi di zia Yle, che mi ha confermato la presenza sul tuo mento della tanto anelata “fossetta sul mento”, per sentirmi molto felice!

Sofferenza e insofferenza

Oggi mi sento e sono decisamente sofferente e insofferente.
Ho male ad una gamba per i postumi di un crampo notturno, mi manca l’aria a causa del caldo umido di questi giorni, tu scalci nervosamente, provocandomi improvvisi e acuti dolori qua e là nella mia pancia, non riesco ad andare in bagno, con tutte le conseguenze del caso… Direi che l’elenco è esaustivo.
Per quanto invece riguarda le cause dell’insofferenza, dipendono i parte da tutti malesseri a cui ho appena accennato, che presi singolarmente non creano particolari disagi, ma messi tutti insieme sono sufficientemente molesti per innervosire chiunque.
Ma credo anche di aver finalmente capito che alla base della mia insofferenza ci sia anche una buona dose di profonda stanchezza, non fisica, ma mentale. Dopo averlo negato per prima a me stessa, ora sono arrivata alla conclusione che, sì, sono stanca.
Che dici Tripy, per qualche giorno puoi pensare e decidere tu al posto mio?

venerdì 27 agosto 2010

Nessuna differenza

Ciao Tripy,
dopo una giornata assurdamente calda e decisamente intensa, solo ora sono riuscita a sedermi davanti al p.c. per rispettare il nostro abituale appuntamento quotidiano.
Oggi ho iniziato il corso pre-parto.
Mi sono presentata all’appuntamento con la voglia sotto i piedi, ma stando lì ammetto che mi sono ricreduta, è stato interessante.
Eravamo in 14 future mamme ed un papà, oltre all’ostetrica naturalmente.
Tu dovresti essere la prima a nascere del gruppo.
Ho scoperto che l’età, la cultura, la religione, le esperienze personali, la lingua… non fanno nessuna differenza. Una donna che sta per diventare mamma, prova le stesse sensazioni, ha le stesse paure, vive le stesse gioie, patisce le stesse preoccupazioni, sente gli stessi timori e percepisce le stesse emozioni, di tante altre future mamme nel mondo. Non importa se hai 20 anni o 40, se sei alla tua prima gravidanza o alla quinta, se affronterai un parto naturale o cesareo, se sei polacca, ucraina, albanese, italiana o marocchina… siamo tutte assolutamente uguali!
Quante donne come me, si spaventano sentendo i mille imprevisti che ci possono essere in una gravidanza e in un parto, quante temono più il dopo che il prima, quante hanno il timore di sentirsi inadeguate e di non essere brave madri, quante sono stufe di sentire la gente che vuole insegnargli a vivere, quante sono preoccupate pensando a come cambierà il loro rapporto con il futuro papà… tutte accomunate dalla stessa esperienza, tutte vittime delle stesse ansie.
Ritrovarmi in mezzo ad altre donne che, come me, stanno vivendo la mia stessa esperienza, mi ha fatto molto bene ed è riuscito a farmi sentire “normale”.
Dopo tanto tempo ho finalmente provato la sensazione di essere uguale alle altre, di non essere sola e di essere finalmente capita!

giovedì 26 agosto 2010

L'idiozia non ha limiti

Anche oggi Tripy hai avuto la tua “malsana” dose di stress quotidiano…
No, la nonna stranamente non ha colpe, questa volta la causa scatenante è esterna al gruppo familiare. Ora ti racconto…
Ero fuori con Heidi, come spesso capita la mattina, ma a differenza degli altri giorni, oggi ero in anticipo di almeno un paio d’ore. Papino è partito presto ed io ho approfittato delle ore più fresche per evitare la calura di questa fine agosto.
Stavo ormai tornando a casa, poco prima delle 7 e mezza, quando, da dietro ad una roulotte, appare un tizio chiamandomi e dicendomi, con aria piuttosto scocciata, che davvero non sa più come fare… Io lo guardo sbigottita e realizzo subito che si tratta dello stesso tizio che all’inizio dell’estate mi ha chiesto in maniera un po’ arrogante, di evitare di buttare le cose nel bidoncino vicino a casa sua… (cosa che ho cercato di fare visto che ho saputo che l’ente preposto lo viene a svuotare raramente) e, sempre dello stesso tizio che, in modo molto educato, l’altro giorno mi ha chiesto se potevo evitare di far fermare Heidi nell’aiuola (definirla aiuola è solo per incoraggiamento poiché nella suddetta non ci sono piante e nemmeno fiori, ma solo erba è un albero piantato…) davanti a casa sua. Anche in questa seconda occasione ho cercato di essere educata e di andare incontro alle sue richieste, sebbene sinceramente le ritenessi un po’ eccessive, trattandosi di suolo pubblico.
Ma stamattina proprio non capivo quale fosse il problema: ero in mezzo alla strada e non sull’aiuola, non avevo niente in mano da buttare nel bidone… stavo semplicemente camminando con Heidi al guinzaglio… quando lui è sbucato da dietro la sua roulotte, (che sosta da almeno 10 giorni in maniera molto incivile, occupando il marciapiede e la rampa di accesso per i disabili… ) e mi ha bloccata lamentandosi del fatto che tutte le mattine alle 6.30 a causa del mio passaggio, (poco importa che la mia sveglia normalmente suoni alle 6 e tre quarti e che di solito io non esca prima delle 9 e mezza…) a dir suo, i cani del vicinato comincino ad abbaiare svegliandolo…
I cani del vicinato, appunto, perché Heidi nemmeno gli risponde…
Quindi, assolutamente serio, mi dice che dovrei passare da un’altra parte o almeno ad orari che a lui e alla sua famigliola non arrechino disturbo…
Ormai stufa delle sue idiozie ripetute e costanti almeno come i miei rutti, mi è andato il sangue al cervello e sono decisamente sbottata.
Prima gli ho fatto notare che si trattava di una strada pubblica, e gli ho detto che fino a quando, ho potuto ho cercato di soddisfare le sue richieste, sebbene ingiustificate… ma ora mi sembravano decisamente eccessive e gli ho urlato in faccia che mi aveva rotto le scatole! (Volevo usare una parola più colorita e consona alla situazione ma… ho preferito mantenere un minimo di decoro…).
Ho provato a spiegargli, temo invano, che anche se forse non se n’era ancora reso conto, non aveva comprato un quartiere ma solo una casa.
Gli ho detto che non poteva in nessun caso pretendere che la gente rispettasse i suoi orari di coprifuoco o peggio, cambiasse strada per non disturbare il suo sonno!!!
Gli ho detto chiaramente che non lo avrei più ascoltato né tantomeno lasciato parlare e che anzi, visto che mi aveva davvero stufata con i suoi agguati quotidiani, da ora in avanti avrei abbattuto tutte le sue assurde regole e avrei provveduto a passare davanti a casa sua, a qualsiasi ora, lasciando che Heidi facesse liberamente pipì sulla pseudo-aiuola di fronte a casa sua.
Prima di girare i tacchi gli ho anche ripetuto in tono molto deciso di spostare la roulotte dal suolo pubblico, perché se fino ad oggi non ho dato importanza alla cosa, da ora in avanti pretendo di poter passare dal marciapiede e non da in mezzo alla strada!
Ma dico io… prima di lamentarti degli altri, guarda un po’ quello che fai tu e domandati se sei davvero nel giusto pezzo di …

Famelico risveglio

Ore 4:00
Apro gli occhi e immediatamente riconosco i sintomi di un chiaro e inconfondibile stimolo: la fame.
Subito cominciano i gorgoglii prolungati e profondi, paragonabili solo a quelli emessi da un vulcano in piena eruzione.
Tu scalci, sussulti e ondeggi, senza tregua. Ormai il messaggio è chiaro: vuoi assolutamente mangiare.
Io tentenno un attimo, ma poi decido di non cedere ai morsi della fame e resisto stoicamente, tentando di ignorare invano ogni fastidiosissimo effetto.
Vorrei a tutti i costi riuscire ad evitare le dannosissime scorribande notturne verso la cucina, dirette a saccheggiare il frigorifero o la dispensa.
Ore 5:50
Seduta con la schiena appoggiata al cuscino, con gli occhi sbarrati e lo sguardo che attraversa la finestra sul letto per ammirare le prime luci dell’alba, ho ormai definitivamente rinunciato a dormire.
Sono totalmente posseduta dai succhi gastrici e dai rutti, che si susseguono a ritmi irregolari ma costanti.
Tuo padre ogni tanto apre gli occhi, mi osserva e poi borbotta un “tutto bene?”.
Io guardo l’orologio ormai impaziente di cominciare il conto alla rovescia verso l’ora di colazione.
Finalmente parte la sveglia… finalmente si mangia!
Tuo padre prima di alzarsi mi guarda serio e mi dice: “hai rinunciato a mangiare ma… anche a dormire… non sono sicuro sia stata una buona idea…”.
“Mumble mumble…” rifletto qualche istante e, cara Tripy, arrivo alla conclusione che forse ha davvero ragione lui: non è stata una grande idea… non so se domani resisterò.

mercoledì 25 agosto 2010

... ritornare bambina per un giorno

Sto tornando a casa ora, dopo una mattinata passata a fare shopping per te.
Per una volta ho lasciato a casa le paure e le incertezze e mi sono portata dietro solo l’energia positiva. Sono partita a testa alta, senza pensieri negativi all’orizzonte.
Me la sono proprio goduta. Mi sembrava di essere tornata a quando, da bambina, giocavo con le bambole e con i loro piccoli abitini.
Non vedo l’ora che sia stasera per far vedere a papino le belle cose che ti ho comprato.
A proposito di papino, hai sentito Tripy che bella cosa che ci ha detto ieri sera?
Certo a volte un po’ orso ma solo per mascherare il suo cuore tenero… Ma tu non dirglielo mai che abbiamo scoperto il suo segreto…
Le sue parole mi hanno resa felice più di qualsiasi altra cosa… non hanno prezzo, non hanno valore… sono state il regalo più bello!
Te l’ho sempre detto io che non potevi sperare in un papà migliore…
Si lo so, hai a che fare anche con una mamma complicata e un po’ piagnona, soprattutto ora che ha gli ormoni in subbuglio… Anche stamattina si è fatta due goccioloni pensando a te… Ma che ci vuoi fare… accontentati Tripy, non si può avere tutto dalla vita…

martedì 24 agosto 2010

Il piccolo Buddha

Novantacinquesimo percentile. Due parole che stanno a significare che sei una bimba decisamente grande. Non ti sei fatta mancare niente, come ha detto il medico che ha fatto l’ecografia oggi.
Prendendo in considerazione un campione di 100 bambini tu sei fra i 5 più grandi…
Le possibilità che tu nasca con un parto naturale, mio malgrado, si riducono ogni giorno di più. Tu sai bene quanto questo mi dispiaccia e quanto mi preoccupi.
Ma i medici dicono che se il tuo andamento di crescita non cambia, non puoi assolutamente nascere col parto naturale, non riusciresti a passare, non senza rischiare troppo, sia tu che io. Il diametro della tua testa (naturalmente anche quella grande…) non è compatibile con le dimensioni del mio bacino.
Ti abbiamo vista e guardata dentro il pancione, e mentre tutti notavano le guanciotte e l’espressione corrucciata a me sembravi il piccolo Buddha.
Chi ti ha definita “robusta” chi “cicciotta” ma nessuno, fra quelli che ti hanno vista oggi, ti ha definita uno scricciolo. Dovresti pesare già intorno ai 2 kili e 340 grammi e mancherebbero ancora due mesi alla fine della gravidanza.
Uso il condizionale perché tu nascerai prima, anche questo è già deciso.
Io a dire la verità non ho ancora perso tutte le speranze, ora tu ti sei messa in posizione, magari la tua crescita rallenta e noi possiamo pensare di affrontare insieme un parto naturale… anche questo vorrei che fosse un sogno destinato a realizzarsi, ma ripenso alle espressioni poco convinte che ho visto oggi negli occhi dei medici e credo che sia davvero improbabile.

Un sogno che diventa realtà

Stanotte ti ho sognata: eri nata da poche ore ed eri bellissima.
Placidamente addormentata, distesa sul braccio di papà che ti teneva amorevolmente appoggiata al suo petto, mentre con l’altra mano ti accarezzava teneramente le manine. Lui ti guardava perso e ti regalava furtivi bacetti sulla fronte, ai quali tu rispondevi con un sorriso appena accennato. Che belli eravate insieme!
Tu con la tua cuffietta rosa e con il candore che ha solo un neonato, lui orgoglioso e con lo sguardo più felice che io gli abbia mai visto…
Vorrei che questo sogno fosse presto realtà.

lunedì 23 agosto 2010

Una pancia spropositata

Sai Tripy, comincio davvero a credere che la pancia che ti contiene sia fuori dal normale perché tutti, ma proprio tutti, sono convinti che io debba partorire a giorni… in alternativa mi chiedono se sono gemelli.
È capitato di nuovo e non possono essere sempre coincidenze.
Penso di farmi una maglia con scritto sopra “NON STO PER PARTORIRE!”, così forse non sarò costretta a ripetere sempre le stesse cose e non dovrò gestire gli sguardi increduli e stupiti quando, ogni volta, rispondo “no, mancano ancora due mesi”…
Per fortuna che domani ti vediamo così, oltre a vedere una pancia abnorme, ci facciamo un’idea di quanto grande sei tu, cosa che mi sembra ben più importante!

Che paura mi fai!

Come può un esserino così fragile come te farmi così tanta paura?
Sembra impossibile ma ti assicuro Tripy che è proprio così.
Oggi, intravedendo muovere il tuo corpo dentro la mia pancia, piccolo, ma non più così tanto da passare inosservato, ho sentito una profonda sensazione di terrore.
Proprio tu, tanto indifesa, solo con la tua presenza, riesci a far paralizzare anche il mio respiro.
Che paura mi fai Tripy…
Ti vedo muovere, ti sento scalciare e penso che durerà ancora poco, poi sarai fuori dal pancione, totalmente dipendente da me dalle mie cure…
La paura è tanta, almeno quanto il bene che ti voglio…

Ennesimo lunedì

Sono stesa sul divano pensando a cosa mi va di fare oggi. Vorrei il teletrasporto per andare a fare un giro da qualche parte, poiché i postumi della notte mi fanno sentire già troppo stanca a quest’ora per spostarmi in maniera autonoma.
Nel frattempo mia madre è già riuscita a farmi sclerare, dimostrandomi, con le sue parole, che non ha capito granché del fatto che non voglio interferenze da nessuno (papino ovviamente non è considerato un’interferenza, ma, al contrario, una presenza fondamentale), nei momenti prima, durante e dopo il parto.
Non so se non ascolta, se non capisce o se fa finta di non capire.
Si stupisce ogni volta nel sentirmi dire che non riceverà nessuna telefonata che le preannuncia l’imminenza del parto, avrà invece una telefonata che l’avvertirà che tu sei già nata… non ci sarà nessun invito a venire in ospedale, al contrario, ha già ricevuto la mia esplicita richiesta a rimanere a casa, anche perché, di perle di saggezza, sceneggiate, esperienze drammatiche ed anatemi, abbiamo già fatto il pieno e tu, papino ed io, abbiamo solo bisogno di restarcene un pochino per conto nostro, nell’intimità della nostra famiglia…
Eppure giurerei, queste cose, di averle dette chiaramente più volte e mi sembra anche di parlare italiano e non cinese, e dovrebbe anche essere piuttosto evidente che già da tempo sto cercando di tenere alla larga qualsiasi fonte di tensione e che al telefono, proprio per evitare che parta il primo atto dell’ennesima tragedia fuori luogo, le rispondo sempre “tutto bene”.
Idea! E se ti facessimo nascere in Angola?
Pensi che almeno lì potremmo riuscire a starcene un pochino in pace Tripy, senza dover difendere il diritto alla nostra privacy con le unghie e con i denti?

domenica 22 agosto 2010

Relax sulla spiaggia

Sono stesa sulla spiaggia, accanto a papino, a godere dell’ultimo sole della giornata.
Vorrei fermare il tempo.
Tu sei stranamente tranquilla, forse anche tu come noi, non sei un’amante del mare e del caldo o forse, più semplicemente, ti stai riposando prima delle scorribande notturne.
Approfitto della tua quiete per farla un po’ mia.

Problemi di… connessione

Dopo una settimana con problemi di connessione, non col p.c. ma con me stessa, ho lucidamente deciso di provare a girare pagina, ho riattaccato i fili, ripristinato i contatti col mondo esterno e sono uscita dal mio guscio.
Cosa mi ha spinta a farlo?
No Tripy, non ti illudere, nessuna nuova energia e anche la vecchia, sinceramente scarseggia, ma ieri sera, dopo aver ascoltato le parole di papino, ho capito che stavo facendo del male non soltanto a me stessa, ma ad entrambi.
E così ho deciso di fare capolino e dare un timido sguardo al mondo esterno, anche se devo ammettere che, se rialzarmi è stato meno difficile di ciò che pensavo, riuscire a stare in equilibrio è piuttosto faticoso e non è solo la pancia a sbilanciarmi, forse la testa ancora troppo piena di pensieri…

sabato 21 agosto 2010

Sogno o son desta?

Ormai non ci sono più dubbi: sei entrata prepotentemente nei miei sogni notturni.
A volte neonata, altre già adolescente.
A volte bella, altre per niente.
A volte buona, altre meno.
Ma ammetto che vederti, seppure solo nei miei sogni, è sempre assolutamente strano.

Insonnia

È ufficiale: è arrivata l’insonnia. Dormo male e di conseguenza riposo poco.
Prima non riesco a trovare la posizione giusta, poi, quando faticosamente la trovo e mi addormento mi sveglio perché mi scappa la pipì e perciò mi devo alzare e andare in bagno, quando torno a letto e finalmente sto per cedere al sonno, ti sento che ti muovi e mi risveglio… e devo cercare una nuova posizione più comoda, nel girarmi nel letto sento arrivare i crampi alle gambe e ultimamente anche ai piedi…
Nel frattempo sono passate già due ore…

venerdì 20 agosto 2010

Meno nove…

POST PUBBLICATO IL 24 AGOSTO MA RELATIVO AL 20 AGOSTO 13.20
Un modo diverso per dire che siamo a 31 settimane, è iniziato il conto alla rovescia…
Ora più che la gioia, ci sono preoccupazione e paura, e sì, diciamolo, anche tanta curiosità.
Vediamo cosa dicono di noi a questo punto del nostro viaggio…
“Questa è una settimana in cui si guadagna rapidamente peso, sia per voi che per il vostro bambino.” (e fino ad ora cos’erano, prove tecniche???).
“La sua richiesta di nutrimenti aumenta durante le ultime poche settimane, e potreste amare o odiare le dimensioni del vostro corpo, che continua ad aumentare.” (ne so qualcosa…)
“Adesso i polmoni sono l’unico organo vitale che non è del tutto sviluppato. Proprio in questi giorni cominciano a produrre tensioattivi, fondamentali per la respirazione del neonato dopo il parto” (per questo è importante che tu rimanga nel pancione della mamma almeno un altro paio di settimane Tripy).
“A questo punto la pelle del bimbo è rosa invece che rossa. Il piccino ha sviluppato le unghia delle dita e potrebbe grattarsi all’interno dell’utero. Le sue ossa stanno crescendo più forti ed avranno bisogno di calcio per crescere bene. In questo periodo continua a grande velocità lo sviluppo del cervello.” (quante cose ancora).
Questo, a grandi linee, è quello che succede a te, ma a me cosa sta capitando?
“L’aumento di peso medio a questo punto si aggira tra i 10-12 Kg. Questo aumento di peso è principalmente dovuto al peso del bimbo, alla placenta, al grasso accumulato, alla ritenzione idrica, all’utero e al liquido amniotico.” (… a me sembrano già tanti i miei 6 kili scarsi…).
“Il feto sempre più grande preme sempre di più sui tuoi organi interni, la maggior parte delle donne in gravidanza sente come una forma di pressione, ma si manifesta anche una sensazione di bruciore allo stomaco. Alcune donne hanno difficoltà a respirare o, detto in un altro modo, rimangono senza fiato in pochissimo tempo, per non parlare delle frequenti visite al bagno ed il gonfiore alle gambe. E la maggior parte delle future mamme, che prima non vedevano l’ora di mostrare la loro pancia, adesso non vede ora di “disfarsene”, questo naturalmente nel senso buono della parola, perché non vedono l’ora di conoscere la creatura che già da sette mesi portano in grembo.” (io posso dire di avere tutti questi sintomi, ad esclusione del gonfiore alle gambe, ma ne ho altri che qui non sono indicati. Noi non ci facciamo mancare niente, vero Tripy?)
“I legamenti e i muscoli della parte inferiore della schiena si rilassano e allungano, per prepararsi alla nascita, rendendo il mal di schiena più doloroso in questo periodo.” (anche questo ce l’ho…).
“Noterete dei cambiamenti nella dimensione e nella forma del vostro seno, dato che si sta preparando ad allattare. Una sostanza giallastra spessa e cremosa potrebbe fuoriuscire dal vostro seno, si chiama colostro o pre-latte e si può manifestare durante la gravidanza, e durare fino a pochi giorni dopo la nascita. Non tutte le donne hanno questo sintomo, ma è considerato normale, quindi non c’è nulla di cui preoccuparsi sia che vi succeda sia che non vi succeda.” (incredibilmente… mi manca… ma aggiungo un per ora, non si sa mai…).
“Molte donne sentono le contrazioni di Braxton Hicks man mano che il parto si avvicina. Alcune sentono queste contrazioni a partire dal secondo trimestre della gravidanza, ma solitamente sono più comuni a partire dal terzo trimestre.” (non so se siano quelle che sento ogni tanto, ma non credo).
“Farsi una bella dormita diventerà più difficile man mano che la gravidanza progredisce e il vostro peso aumenta. La minzione frequente può creare qualche problema, specialmente quando dovrete alzarvi più volte nel corso della notte. Sogni molto particolari possono disturbare la qualità del vostro sonno e possono lasciarvi un po’ perplesse. Dormire su un fianco, specialmente sul fianco sinistro, può essere benefico, dato che eviterà di comprimere il bambino e migliorerà la circolazione. Dormire supini dovrebbe essere evitato, poiché il bimbo può non ricevere tutti i nutrimenti di cui ha bisogno. La posizione del bambino continua a cambiare ed alcune donne possono non sentire i movimenti, dato che i momenti in cui il piccolo dorme o sta sveglio possono differire dai vostri.” (confermo e sottoscrivo ogni parola…).

Ricordi di un tempo lontano

POST PUBBLICATO IL 24 AGOSTO MA RELATIVO AL 20 AGOSTO ALLE 9.50
Passavo davanti alla libreria e il mio sguardo si è posato su una foto di tuo padre e mia.
È stata scattata durante una vacanza a Londra, per essere precisi, la nostra prima vacanza a Londra. Ho scolpito quell’istante nella mia mente, e se chiudo gli occhi lo rivedo e lo rivivo, come se fosse ora.
È una delle poche foto decenti che abbiamo lui ed io insieme, sì perché devi sapere Tripy, che a papino non piace fare fotografie, se può evita e se proprio non riesce ad evitare, allora mette in atto tutta una serie di azioni di sabotaggio, facendo le smorfie o la linguaccia. Lo so, non è politicamente corretto e nemmeno troppo carino nei miei confronti, ne abbiamo discusso varie volte, ma è più forte di lui, non può resistere, non riesce a trattenersi, è fatto così, fa parte del pacchetto, prendere o lasciare!
Guardavo la foto e la mia mente è magicamente tornata indietro nel tempo, a quel viaggio, a quei giorni che ora ripensandoci, sembrano spensierati, a quei primi momenti in cui il solo fatto di poter stare abbracciati era già di per sé una conquista, a quei sorrisi senza ombre, a quella vacanza che sembra lontanissima, lontana nel tempo e lontana da noi.

La signora in fila alla cassa

POST PUBBLICATO IL 24 AGOSTO MA RELATIVO AL 20 AGOSTO ALLE 8.00
Cara signora che ieri faceva la fila alla cassa del supermercato proprio dietro di me…. NO, non sono a termine, teoricamente se proprio ci tiene a saperlo, mancherebbero due mesi…
NO, non è nemmeno una gravidanza gemellare, devo contraddire nuovamente le sue assolute certezze, a meno che nel conteggio dei due, non sia compresa anche io…
NO, mi spiace deluderla ancora una volta, ma non è un bel maschietto, se mai una possente femminuccia…
NO, non è una seconda gravidanza, è un primo figlio ed io non sono neppure una primipara giovane come sospettava lei…
In tutta sincerità signora cara, mi sento in dovere di dirle che sono assolutamente convinta che se riuscisse a stare in fila con la bocca chiusa e, contemporaneamente la smettesse di farsi gli affari miei e guardasse la roba dentro al suo carrello, invece di guardarsi attorno, con buona probabilità riuscirebbe a sparare qualche cazzata in meno e di certo eviterebbe di fare una figura di merda dietro l’altra…
Ci rifletta…

giovedì 19 agosto 2010

Dodici centimetri, ma non di tacco…

POST PUBBLICATO IL 24 AGOSTO MA RELATIVO AL 19 AGOSTO ALLE 19.25
Che questa forma deformata non mi faccia sentire a mio agio, ormai l’ho detto più volte, direi che è piuttosto evidente e la mancanza di cura che ho di me stessa, di questo mio corpo “diverso”, ne è una chiara dimostrazione.
Ho dei peli nelle gambe da fare invidia ad Heidi, e ammetto che ciò che mi frena dal lasciarli crescere liberi e incolti, non è certo la difficoltà nel radermi…
Altro che tacco 12, il 12 in questa casa è associato alla misura dei peli!!!

Distante da chi?

POST PUBBLICATO IL 24 AGOSTO MA RELATIVO AL 19 AGOSTO ALLE 17.00
Non ho ancora ripreso a postare il diario quotidiano sul blog.
Non so se ricomincerò a farlo prima o poi, credo di no.
Ogni cosa ha il suo tempo e il tempo di questo blog è ormai passato.
Ma continuo a scriverti le mie sensazioni sapendo che tu, dentro di me, le vivi in prima persona, nel tentativo di capirmi meglio.
Oggi mi sento distante.
Distante da tutto e da tutti.
Distante anche da me stessa.
Nulla mi appartiene, niente mi avvicina, nessuno mi comprende, nemmeno io.
Sono stanca, ma non fisicamente, mentalmente.
Mi vedo e mi sento brutta.
Mi vedo e mi sento diversa da come vorrei.
Mi vedo e mi sento distante, distante da tutto, distante anche da me stessa.
Queste sono le mie sensazioni di oggi.
Pensavo che smettere di rendere pubblico il mio stato d’animo mi aiutasse a migliorarlo, a non farmi sentire in colpa per tutto ciò che faccio e anche per quello che non faccio.
Ma come spesso accade, mi sbagliavo e non è stato così.
Ancora una volta ho sbagliato.
Mi sento sbagliata.

La curiosità non è solo femmina!

POST PUBBLICATO IL 24 AGOSTO MA RELATIVO AL 19 AGOSTO 8.15
Chi sei tu che noncurante della mia stanchezza, ti rivolti e ti rigiri come se fossi in un parco divertimenti, saltando qua e là come una trottola impazzita?
Chi è realmente quel piccolo “squalo” che indisturbato si aggira fra il mio stomaco e la mia vescica, divorando completamente il mio cibo e le mie energie?
Sono ormai sempre più curiosa di vedere la tua faccia, di conoscerti.
Una delle prime cose che mi ha detto tuo padre stamattina svegliandosi, è stata: “vorrei che uscisse, sono curioso”.
Gli ho risposto con un semplice: “anche io”.
La nostra giornata è iniziata così.
Buongiorno anche a te Tripy.

mercoledì 18 agosto 2010

Alterazioni del ritmo sonno veglia

POST PUBBLICATO IL 24 AGOSTO MA RELATIVO AL 18 AGOSTO ALLE 8.10
Spesso nelle ultime notti ho dormito male. Attività onirica eccessiva, risvegli frequenti e gite al bagno numerose, possono bastare a creare fastidiose interruzioni del sonno.
Ma non importa.
Dicono che le alterazioni del sonno siano normali a questo punto della gravidanza.
L’attività della giornata stamattina è iniziata presto e malgrado la mia totale assenza di voglia, per qualche ora ho dovuto lasciare l’apatia in un angolo per dedicarmi alle faccende domestiche.
Nel pomeriggio è atteso l’arrivo della sig.ra “Patrizia poche chiacchiere” che si dedicherà a tutto ciò che si è accumulato durante i giorni della sua assenza.
Tu continui ad essere in continuo movimento, segno indiscusso del fatto che stai bene e che hai sufficiente spazio per continuare a fare le capriole.
Meglio così.

martedì 17 agosto 2010

Il mio guscio

POST PUBBLICATO IL 24 AGOSTO MA RELATIVO AL 17 AGOSTO ALLE 17.15
La tentazione di rinchiudermi nel mio guscio è fortissima, ma cerco di sforzarmi per continuare a scriverti quotidianamente, pensando che un giorno forse, ci ritroveremo insieme a leggere queste pagine che precedono il tuo arrivo.
Oggi siamo ufficialmente nell’ottavo mese.
Ho cominciato la giornata con i soliti esami del sangue di routine. Sono da poco rientrata a casa dopo aver fatto colazione con papino.
Non ho voglia di fare nulla.
L’apatia mi possiede completamente e mi abbandono a lei senza opporre resistenza.
Lascerò passare le ore lasciandole scorrere con indifferenza sull’orologio.

lunedì 16 agosto 2010

… e resta il silenzio di una pagina bianca.

POST PUBBLICATO IL 24 AGOSTO MA RELATIVO AL 16 AGOSTO ALLE 19.05
“Quando non ci sono più parole, resta il silenzio di una pagina bianca”.
Questo è il pensiero di oggi, una giornata che giunge a conclusione di un week end decisamente difficile e che precede una settimana che ha tutta l’aria di essere altrettanto faticosa.
Io però mi sono fermata e ho messo il cervello in stand by.
Ora mi lascio trasportare dal vento, senza opporre resistenza: troppo faticoso.
Mi osservo e mi sento sbagliata.
Non chiedo di capire, non cerco di spiegare, mi fermo e riprendo a respirare, senza fretta, senza regole.
Il tempo scorre e io resto a guardarlo senza pensare nulla.

C’è qualcun altro che vuole dire la sua?

POST PUBBLICATO IL 24 AGOSTO MA RELATIVO AL 16 AGOSTO ALLE 8.10
I consigli, i suggerimenti, le regole, le facili soluzioni, le perle di saggezza, come le definisco io e come ho più volte detto, in questi mesi sono piovuti da tutte le parti, inzuppandomi come un temporale estivo.
Io di solito ho ascoltato, a volte annuito, quasi sempre subito.
Ma l’essere incinta non mi ha tolto la capacità di pensare e di decidere in base alla mia volontà, alle mie idee, alle mie conoscenze, alle mie esperienze, alle mie paure ed ai miei limiti. Però a quanto pare, questo non è contemplato dal manuale della perfetta donna gravida, soprattutto se, come me, si tratta di una primipara e pure attempata! La futura mamma dovrebbe perdere l’intelletto in maniera automatica, sacrificare i suoi neuroni, se necessario soccombere con loro e lasciarsi trasportare da chiunque si senta autorizzato a dire la sua.
Amici, nemici, parenti, passanti, conoscenti, sconosciuti… tutti anche se non interpellati, hanno sicuramente qualcosa di fondamentale da dire.
Come cantava Fabrizio de Andrè nella canzone bocca di rosa “si sa che la gente dà buoni consigli se non può più dare cattivo esempio”…
Non solo chi ha avuto dei figli, anche chi non ne ha di certo può insegnarti molto e dirti quello che devi fare.
Come riuscire a destreggiarti e a sopravvivere in mezzo a questa giungla che più che proteggerti ti toglie l’aria fino a soffocarti? Non lo so Tripy, a dire il vero non l’ho ancora capito. Nel migliore dei casi se ci riesci, rischi di passare da cattiva o da isterica…
Io mi ero illusa di avere le spalle forti e pensavo di avere la capacità di digerire le cose un po’ alla volta, oppure di riuscire a passarci sopra con indifferenza, ma non mi ero accorta che invece si stavano accumulando una sull’altra dentro di me.
Dopo tanti anni non ho ancora imparato come sono fatta, non sono un pozzo senza fondo, anche io ho un limite di sopportazione e una volta raggiunto, abbassare il livello non è per niente facile. Solo adesso che il margine è stato ampiamente superato, il sistema di allarme è scattato.
Ora vorrei urlare tutta la rabbia che ho dentro fino a perdere la voce, vorrei prendere a pugni il muro fino a farmi sanguinare le mani, vorrei correre senza meta fino a stramazzare al suolo. Invece non faccio nulla di tutto ciò e resto immobile in un angolo. Come un impianto elettrico che va in sovraccarico, stacco le spine e procedo con il minimo consumo, tentando di guadagnare qualche metro di strada… per arrivare comunque alla meta.

domenica 15 agosto 2010

Nervi a fior di pelle

POST PUBBLICATO IL 24 AGOSTO MA RELATIVO AL 15 AGOSTO ALLE 15.15
Oggi sono davvero molto nervosa e di questo tu ti sei sicuramente già accorta e basta davvero un nonnulla per farmi scattare come una molla impazzita.
Stamattina i morsi della fame mi avevano già dilaniata alle 9 di mattina e giunta ormai alle soglie delle 10, ancora in attesa di fare colazione, (è ferragosto e la gente è tutta impazzita e sembra che debba finire il mondo…) ero ormai pronta a picchiare qualcuno o ad avere una crisi isterica se non avessi recuperato del cibo entro pochi minuti.
In macchina mi sono ritrovata a suonare il clacson e sbraitare per ogni minima cosa, e anche il piagnucolio di Heidi è diventato insopportabile, riuscendo a farmi sbottare come un’indemoniata.
Sono stata tentata di cacciare due urli al vicino che ha tenuto inutilmente l’automobile accesa sotto le mie finestre per almeno 20 minuti.
Non parliamo di mia madre, che con la sua apprensione sempre esagerata, mi provoca una crisi di nervi anche quando sono tranquilla.
Un consiglio per tutti: oggi meglio starmi alla larga e per te Tripy, fai la brava, oggi non è proprio giornata!

sabato 14 agosto 2010

Ora la stanchezza prevale su tutto.

POST PUBBLICATO IL 24 AGOSTO MA RELATIVO AL 14 AGOSTO ALLE 9:30
Ciao Tripy,
oggi potrei dirti semplicemente quanto sia difficile stare bene con il mio corpo in questo momento, o quanto sia faticoso riconoscermi in quell’immagine che non mi appartiene riflessa nello specchio, o ancora quale sia l’enorme sforzo che devo fare per accettarmi in questa nuova dimensione.
Oppure potrei continuare a raccontarti le mie paure, i miei pensieri, le mie preoccupazioni, che inseguono e accompagnano questi giorni, queste settimane e questi mesi.
Ma ho la consapevolezza che non servirebbe a niente e sarei inutilmente ripetitiva.
Ho avuto l’incredibile fortuna di vivere una gravidanza senza complicazioni fisiche, eccetto le normali nausee dei primi mesi, ma come tu ben sai ho dovuto affrontare un percorso ad ostacoli e tante difficoltà di tipo diverso, di fronte alle quali purtroppo ero assolutamente impreparata e ora mi sento e sono, troppo stanca e priva di energia. Penso a questo punto di essere arrivata al capolinea e di non avere più nemmeno la voglia e la forza di pensare, di capire, di spiegare, di parlare e di scrivere.
Lo stress di questo anno a livello mentale è stato davvero troppo e adesso che dovrei essere carica per affrontare il parto, la tua nascita e tutto ciò che verrà dopo, mi sento e sono assolutamente esausta Tripy. Tutto mi sembra impossibile da raggiungere, ogni cosa mi appare insormontabile e mi sento sconfitta ancora prima di cominciare.
Ti voglio bene e spero solo che tu sia buona e paziente con me perché io ho bisogno di calma e di tempo per riuscire a capirti e per poterti dare tutto ciò di cui avrai bisogno.
Per farlo però, prima devo ritrovare me stessa, la donna che ero e che questo lungo anno ha spazzato via.
E se quella donna non c’è davvero più allora devo capire chi sono e cosa voglio davvero.

venerdì 13 agosto 2010

Valigia...

Ieri sera ho cominciato a preparare la valigia…
Che strano effetto mi ha fatto mettere dentro le tue cose… preparare la valigia per qualcuno che non sai nemmeno che faccia ha!
Per ora è assolutamente incompleta, soprattutto per quello che riguarda la mia parte, ma sentivo il bisogno di cominciare a farla.
Tante volte nella mia vita in passato mi ero chiesta come si sentiva una futura mamma nel momento in cui sta per diventarlo, quando le cose diventano un pochino più reali e tangibili, anche solo con la preparazione della valigia.
Non ero riuscita a darmi una risposta.
Per me è stato un momento difficile, carico di emozione ma soprattutto, di tensione.
Quando quella valigia tornerà a casa tutto sarà cambiato, tutto sarà diverso, e tu sai bene Tripy quanto la tua mamma sia spaventata dai cambiamenti, quanto la turbino, quanto la preoccupino.
Quando quella valigia tornerà a casa, se tutto è andato bene, tu sarai qui e quelle tutine rosa, con elefantini e pecorelle, comprate da me tanto tempo fa quando ancora tutto sembrava solo un gioco, non saranno più vuote, ma ci sari tu a riempirle…
Quando quella valigia tornerà a casa io sarò madre. Madre per sempre. Perché tu crescerai, imparerai a camminare e poi un giorno spiccherai il volo, ma io resterò sempre tua madre.
Non so se riuscirò mai a finire quella valigia.
Forse resterà incompleta, esattamente come mi sento io, incompleta…

E siamo a 30!

Accogliamo questa 30esima settimana con un papà a pois, tutto pieno di incredibili pomfi rossi. Ieri è andato al pronto soccorso e gli hanno detto che sono becchi di insetti(?). Te l’ho detto Tripy che hai un papà troppo buono e troppo “bono” e che per questi tutti lo vogliono!
A cominciare dalle “wande” in giro per il mondo (poi un giorno ti spiegherò…), per finire con gli insetti malefici che fanno un banchetto di nozze sulla sua pelle.
Anche se ora ho una buona scusa per massaggiarlo spero che guarisca presto, così quando lo vedrai per la prima volta non penserai di essere figlia di un “dalmata” umano.
E tu invece piccolina, come stai? Che dici, proviamo a scovare in rete qualche interessante informazione sulla 30esima settimana? Dai sì… vado e torno…
Ecco alcuni stralci che ho trovato qua e là con i miei commenti, naturalmente!!!
“I denti permanenti del bambino sono sviluppati e rimarranno in attesa sotto le gengive fino a quando, attorno ai 6, 7 anni, inizieranno a sostituire quelli da latte.” (Continuo a sperare che tu abbia preso i denti di papà…).
“Il tuo bambino è ben consapevole di ciò che lo circonda e le sue palpebre si aprono e si chiudono. Si guarda intorno e può voltarsi verso le fonti di luce. Di solito si pensa all’utero come ad un luogo buio ma in realtà può essere chiaro e scuro a seconda di dove ti trovi tu.” (Che strano immaginare che ti guardi attorno…)
“Il tuo bambino continua a crescere e ormai occupa quasi interamente il tuo utero.” (Me n’ero accorta… e secondo me tu occupi gran parte del mio corpo…).
“Il tuo bambino non solo può sentire la tua voce, ma è anche in grado di riconoscerla!!!” (Chissà se sei già traumatizzata dai miei strilli per richiamare Heidi…).
“Spesso a questo punto della gravidanza comincerai a notare dei movimenti molto netti nel tuo bambino e ti divertirai a cercare di indovinare di quale parte del suo corpo si tratta. Se senti una parte tonda e dura si potrebbe trattare sia della testa che del sederino, se invece avverti che si tratta di una parte lunga e liscia potrebbe trattarsi della sua schiena.”(Confermo che si avvertono chiaramente i tuoi movimenti e si vedono strane protuberanze sporgere improvvisamente da una parte o dall’altra della mia pancia… ma sinceramente proprio non riesco a capire di che parte del tuo corpo si tratti).
“Ha una presa così forte che sarebbe in grado di tenerti stretto il dito.” (Che meraviglia!!!)
“Si succhia il pollice e i polmoni sono in grado di respirare l’aria e oltre il 90% dei bambini nati in questa settimana sopravvive.” (!!!)
“Il volume del liquido amniotico sta iniziando a diminuire man mano che il tuo bambino diventa più grande. Ora è decisamente più cicciottello e la sua pelle è diventata molto più liscia e ha assunto un colorito più rosato. Probabilmente in questi giorni il tuo piccolo potrebbe mettersi in posizione con la testa rivolta verso le tue ossa pubiche.” (Magari Tripy! Io lo spero tanto, anche perché se no significa che mi devo preparare psicologicamente e fisicamente ad un cesareo… e la cosa temo che mi manderebbe un bel po’ in crisi…).

giovedì 12 agosto 2010

Paura...

Quando sento le urla del “piccolo grande despota” che continuano incessanti da almeno un’ora, senza sosta, l’unica cosa che mi viene voglia di fare è tirargli una secchiata d’acqua in faccia.
Poi mi fermo a pensare ed ho paura, paura che anche con te Tripy non avrò abbastanza pazienza.
In fondo anche lui, come te, è solo un bambino, forse piange perché sta mettendo i denti, o ha caldo, o sonno, o semplicemente fame… Poco importa quale sia la sua causa, quali siano le sue ragioni, quello che conta è che a me non fa tenerezza e nemmeno pena, mi fa solo semplicemente saltare il sistema nervoso.
Lui e quell’assurdo “cucù” che sua mamma tenta di ripetergli invano da oltre un’ora senza ottenere il benché minimo miglioramento.
Questi pensieri ammetto che mi spaventano e mi preoccupano Tripy.
Quando ero giovane e facevo la baby sitter, con i figli degli altri sono stata in grado di mantenere la calma. Ma il tempo è passato e io sono molto cambiata e ora proprio non riesco ad immaginare come potrò essere con te.
Ora vorrei che nascessi, ma non perché sono stanca della gravidanza o perché sto male, ma solo perché sono curiosa di come sarà e vorrei vedermi sul campo e smettere di stressarmi con dubbi e paure...

Un papà tutto pomfi

Ieri sera sono andata a cena fuori in un bellissimo posto con papino. Immersi in un magnifico giardino, con la brezza fra i capelli, cibo ottimo, titolare socievole e naturalmente la compagnia del tuo papà, che è sempre la cosa più importante.
Non avrei potuto desiderare di meglio.
Peccato solo che tornando a casa papino ha cominciato a grattarsi in maniera forsennata un ginocchio. Strano, di solito sono io quella che gratta fino a scorticarsi a sangue…
Una volta arrivati abbiamo scoperto che si era riempito di pomfi rossi, come se fosse stato beccato da una miriade di zanzare impazzite… poverooone!!!
Sono andata subito a comprare un antistaminico, quelli che avevo per me erano scaduti e li avevo buttati proprio pochi giorni fa…
Stamattina però i pomfi erano ancora lì in bella vista, ad imbrattare la sua pelle, mescolati alle sue fantastiche efelidi (che spero tu prenda…).
Povero amore di mamma ha anche prurito! però lui è più bravo di me e resiste stoicamente e non si gratta! Speriamo guarisca presto…
Che dire, ora io e lui possiamo rifare lo spot e invece di dire “tutta ciccia e brufoli, possiamo dire tutta pancia (la mia) e pomfi (i suoi)….

Fondamentale effetto pancera

Buongiorno Tripy,
ricordi la pancera di cui ti ho parlato qualche giorno fa? Beh, devi sapere, che fortunatamente l’emergenza che aveva praticamente costretti tuo padre e me a cercare per tutta la riviera, di domenica, l’oggetto in questione, è assolutamente rientrata.
Questo significa che, a parte sporadici casi, di solito riesco ad uscire senza indossarla, giovando anche ai miei muscoli addominali che avranno così una scusa in meno, per afflosciarsi stile fisarmonica dopo il parto.
Una spesa assolutamente inutile e 20 euro buttati via, starai pensando tu se sei una bambina parsimoniosa…
Invece no Tripy, come molte altre volte la tua mamma è in grado di stupirti con effetti speciali! La pancera, oltre ad avere un naturale effetto “cintura di castità” (nessun uomo normale riuscirebbe a sentirsi attratto da una donna panciuta e per giunta con una fascia contenitiva…), ha assunto un secondo ma importantissimo ruolo: è diventata l’assoluta e indiscutibile protagonista delle gite al bagno.
Sì, tesorino di mamma, quella cosa che stringe e che tu tanto detesti e che scalci con tutta la tua forza, è la pancera e proprio il fatto che stringe e che tu scalci energeticamente, stimola incredibilmente le mie funzioni intestinali, rendendo la sosta al bagno breve e fruttifera.
E brava la mitica pancera!

mercoledì 11 agosto 2010

Non mangio, ti nutro

Negli ultimi giorni lo stimolo della fame mi assale senza preavviso, a qualsiasi ora del giorno e della notte (ora come puoi notare, è da poco passata la mezzanotte infatti…). Improvvisamente si apre una voragine nel mio stomaco ed ho pochissimi minuti di autonomia per riuscire a trovare dei viveri e tappare il “buco”.
Devo essere sincera però, non c’è un cibo che ho voglia di mangiare, tutto mi ha stufata, niente mi attrae.
Credo di avere l’esatto contrario delle voglie: le non voglie.
Il più delle volte non mangio per il gusto di farlo, ma solo per placare i morsi della fame, per saziare te, non me.
Come ho scritto nel titolo non mangio, ti nutro!

martedì 10 agosto 2010

Tempi diversi, arrabbiature uguali

Ricordo l’inizio della mia storia con tuo padre, ricordo un cellulare che suonava a vuoto, il suo e sette telefonate perse, le mie…
Ancora oggi se chiedi a papino perché sta con me ti risponde serio: perché mi hai fatto 7 telefonate…
Stasera tuo padre è ad una cena di lavoro. È passato da casa al volo, una doccia lampo e poi via, veloce come la luce. Mi ha chiamata un paio di volte mentre era in macchina, poi poco fa una sua chiamata, pochi squilli e all’improvviso… “niente più”. L’ho richiamato subito ma contattarlo da quel momento è stato impossibile: tutte le chiamate sono andate in segreteria.
Prima mi sono preoccupata: forse gli è successo qualcosa, non è da lui non richiamare, soprattutto ora che sono incinta quasi all’ottavo mese.
Poi ho pensato, appunto, sono incinta, che fa lui resta irraggiungibile per due ore sapendo che io non ho nessun altro numero sul quale rintracciarlo???
A quel punto la preoccupazione iniziale si è trasformata in rabbia.
Io sto bene e tu Tripy, a giudicare dai balletti che fai anche, ma se fosse successo qualcosa, se avessi bisogno di mettermi in contatto con lui, come diavolo potrei fare?
Mi dovrei arrangiare… ecco proprio la situazione di m… nella quale non vorrei mai trovarmi!
Sono davvero arrabbiata Tripy, scusa lo sfogo ma a qualcuno dovevo pur dirlo!!!

Metamorfosi

Prima pensavo ad una ragazza che conosco, che è incinta alle prime settimane, e realizzavo che nella sua pancia cresce un lombrichino e mi sono detta, nella mia sai ora “checcè”? Un cucciolo ciccione di ippopotamo, con un’evidente somiglianza con Homer Simpson (quella l’hai mantenuta…).
Siamo partiti da girino, poi cavalluccio marino, poi ancora gamberetto, lombrichino, pupazzetto di neve, per arrivare a sosia indiscutibile di Homer Simpson!
Stanotte ho sognato che eri appena nata… mi ha fatto un certo effetto vederti, lo ammetto. Mi chiedi se eri bella? Hai una domanda di riserva? Ti ho appena detto che assomigli a Homer!!!

Discorso serio

Tripy, non possiamo più rimandare è arrivato il momento in cui tu ed io dobbiamo assolutamente parlare.
Stamattina mi sono pesata e sei riuscita a farmi raggiungere vette che pensavo avremmo toccato solo fra un mese…
Così non va, te lo dico molto seriamente, non ci siamo proprio per niente.
Senza contare che, nonostante le tue dimensioni, ti giri e ti rivolti come se fossi in piazza…
Te lo ricordi vero che teoricamente tu dovresti restare nella pancia della mamma fino al 22 ottobre? Ti rendi conto che, sempre in teoria, mancherebbero ancora due mesi e mezzo? Cosa pensi di fare? Di mettere la mia vescica al posto dei polmoni, i polmoni al posto delle orecchie e di farti spazio così? Lo sai vero che non può funzionare? Poi non dire che mammina tua non te lo aveva detto, io ti ho avvisata, ora vedi tu se è davvero il caso di continuare così… ma pensaci bene Tripy, mi sa che ti conviene!

lunedì 9 agosto 2010

Momento di privacy

Da quando sono rimasta incinta, forse anche da prima, ho sempre pensato, immaginato e desiderato che il mio parto ed anche i giorni seguenti, fossero un momento da condividere solo ed esclusivamente con il padre del bambino e con l’equipe medica, naturalmente.
Chiunque altro, sono certa che mi metterebbe in imbarazzo, mi innervosirebbe e mi creerebbe inutile stress. In poche parole mi darebbe fastidio!
Non ho proprio voglia né prima, ne durante (e ci mancherebbe pure…), ne tantomeno dopo, di immaginare parenti e amici che ci ronzano intorno, a me a te e a tuo padre, quando magari io ho solo voglia di riposare, di tacere, di parlare, di commuovermi, o semplicemente di essere felice.
Ci saranno molti momenti per condividere la gioia della tua nascita anche con le altre persone, ma in ospedale non voglio nessuno. È un mio desiderio e per una volta vorrei che fosse rispettato anche dalla mia famiglia, mia madre in primis…
Capisco che a qualcuno questa mia decisione possa dispiacere, che altri ci possano rimanere male, che in molti possano non comprendere… ma… la sento come una necessità e credo che in un momento delicato come quello di una nascita, le esigenze di una madre, vadano tenute in considerazione e nei limiti del possibile, rispettate.
Mi dispiacerebbe che per questo nascessero malintesi e incomprensioni, ma sinceramente non credo di chiedere troppo e spero che tutti sappiano capire, accettare e soprattutto rispettare questa mia richiesta.
Ho il dubbio e il timore (molto forte) che ci sia qualcuno che noncurante dei miei veti si presenti in ospedale, magari pulendosi la coscienza con un mazzo di fiori e forse con un banale “scusa ho sbagliato ma ormai…”.
Ecco, qualora capitasse, mi riservo svariati diritti:
1) di cacciare via, anche in malo modo, chi decidesse di far prevalere il suo bisogno di protagonismo al mio bisogno di riservatezza;
2) di valutare l’opportunità di avere o meno un futuro rapporto fra me e Tripy e chi ha deciso di invadere la mia privacy;
3) varie ed eventuali…
Sono troppo cattiva? Forse… ma l’esperienza a volte insegna!
Chi invece saprà capire, accettare e rispettare questo mio desiderio, verrà accolto a braccia aperte da papà, da te e da me, in altra sede e in altro momento più opportuno.
P.S.
Se per caso dopo la tua nascita, la gioia di averti vista mi dovesse far cambiare idea, sarà mia cura farlo sapere a tutti, parenti e amici, che se vorranno, a quel punto saranno i ben accetti, ma non ci conterei troppo…

La mini-salopette di jeans

Quando mi sono vestita stamattina mi sembrava che la solita mini-salopette di jeans, rigorosamente premaman, che ormai indosso da 2 mesi a questa parte e che è diventata la mia naturale seconda pelle, (ma sì che ogni tanto me la tolgo per lavarla… spiritosa…), tirasse sulla pancia…
Poi ho tirato un sospiro di sollievo notando che in realtà le “tiracche” come direbbe tuo padre o bretelle, come è più corretto chiamarle, (sì è vero, lo ammetto, io mi sbaglio sempre e dico “bratelle”, ma non è colpa mia se da piccola mi hanno insegnato a chiamarle male…), erano tutte arrotolate e pertanto più corte. Naturalmente ho tempestivamente provveduto a metterle dritte, ma poco tempo dopo ho realizzato che il problema persisteva e che… la mini-salopette di jeans modello premaman… TIRAVA DAVVERO!
Caspita Tripy, la pancia che già era decisamente sopra la norma è cresciuta ancora… mi spieghi dove pensi di arrivare??? Io comincio ad essere seriamente preoccupata dalle tue e dalle mie dimensioni. Guardo le altre pance e mi demoralizzo… sono tutte più normali, solo noi “svagliamo” (n.d.r. formula dialettare per dire che eccediamo).
Certo è vero, il mio peso non è lievitato e tu stai, probabilmente, consumando le mie scorte, ma ti rendi conto che se continuiamo così mi tocca già prenotare l’addominoplastica? Non vorrei ritrovarmi, dopo la gravidanza, con una pancia plissettata simile ad un cucciolo di shar pei…
Ah tu ridi? Ma lo sai che non c’è proprio niente da ridere?
Anche ora, mi dici che bisogno c’era di risucchiare tutta la colazione e di farmi venire una fame che definirei “raccapricciante?
Lo sai che abbiamo mangiato poco più di due ore fa?
Tanto lo sai che non riesco a resistere ai morsi della fame… certo che sei proprio una bambina monella…

Solito "effetto lunedì"

Risveglio con il solito “effetto lunedì mattina” e con la totale mancanza di voglia di affrontare una nuova, lunga, settimana.
Poco cambia che sia la settimana di ferragosto, è assolutamente ininfluente sul mio umore.
Al momento non ho nemmeno voglia di parlare e sono riuscita solo ad emettere incomprensibili grugniti.
Che dici Tripy, mi alzo e provo a dare una svolta al nuovo giorno e alla nuova settimana?
Forse è meglio…
Cominciamo rendendoci utili e spalmiamoci la crema anti-smagliature…
A proposito, quasi dimenticavo: buongiorno Tripy.

domenica 8 agosto 2010

Ogni cosa al suo posto

Ciao Tripy, eccomi finalmente seduta, dopo una domenica mattina all’insegna del “ogni cosa al suo posto”.
Dopo aver preparato la tua camera ora ho deciso di riordinare altri ambienti della casa e ho approfittato dell’occasione per buttare via cose inutili accumulate nel tempo. Io in questo assomiglio a mia madre, conservo tutto con l’idea “magari torna utile”… per fortuna papà non è come me, se no questa casa sarebbe peggio di un bazar.
Devo dire che, anche in questo, la sua vicinanza mi sta facendo bene, e periodicamente butto via le cose che non mi servono, che non usiamo.
Io spero che tu non abbia questo lato del mio carattere perché ti assicuro che basto io in casa a creare casino…
Ora però sono stanchissima, talmente stanca che non riesco nemmeno a dormire.
Papà invece è sul divano che riposa, è bello vederlo così… fa tenerezza. Heidi ha aspettato che lui fosse caduto in un sonno profondo per mettersi ai suoi piedi. Non viene sul divano se lui è sveglio, ha paura delle urla da tifoso che guarda la partita e quindi preferisce aspettare che dorma profondamente e poi arriva di soppiatto.
Sai Tripy, vorrei proprio tanto che tu assomigliassi a tuo padre, anche se purtroppo dall’ecografia sembri più la mia fotocopia, io continuo a non perdere le speranze.
Dai su impegnati e cerca di essere almeno un pochino come tuo padre…

sabato 7 agosto 2010

Sabato d'agosto

No Tripy, anche se il titolo può trarre in inganno, noi non siamo in vacanza e non stiamo nemmeno in procinto di andarci. Papino lavora: questa per lui è alta stagione e le nostre vacanze di solito sono a cavallo del periodo natalizio, quindi quest’anno le faremo, in tua compagnia.
Stamattina, dopo la classica colazione al bar che papà ed io ci concediamo di solito nel fine settimana, lui è andato a lavorare ed io mi sono messa ai fornelli.
Obiettivo: fare uno dei piatti preferiti di tuo padre: pasta “alla Norma”, ovvero con le mulignane (in italiano, melanzane…). In realtà ho preparato solo il sugo che però non potrà essere toccato fino a stasera, momento in cui è atteso il grande ritorno di “adomaniciao”, il mio “fratello adottivo” ritrovato.
Ammetto che mi fa un certo effetto e mi rende felice, cucinare sapendo che verrà a cena, finalmente, dopo tanto tempo… Credo che rivederlo qui, seduto a quello che da sempre è stato il suo posto a tavola, mi emozionerà molto.
Tu ancora Tripy non sai niente dell’amicizia e di quanto a volte sia duro riuscire a superare insieme gli inevitabili momenti di difficoltà che a volte capitano nella vita.
Però l’amicizia è importante Tripy, certo a volte può ferirti, ma tante altre è in grado di farti provare forti emozioni. Spero che tu riuscirai ad avere amicizie vere, non importa il numero, non devono essere necessariamente molte, ma l’importante è che siano dei punti fermi nella tua vita, è fondamentale che tu sappia sempre di avere delle persone su cui poter contare. Oltre a papino e mammina, naturalmente…

venerdì 6 agosto 2010

Prove d'autunno

Siamo ad agosto, ma oggi si presenta come una tipica giornata autunnale: sta piovendo e la temperatura si è decisamente abbassata. Io mi sono messa i pantaloni lunghi, naturalmente modello premaman, con alta fascia elasticizzata in vita, la felpina, che naturalmente essendo un normale modello pre-gravidanza, resta sopra l’ombelico… e le scarpe da ginnastica che per fortuna non hanno subito varianti.
Ora sono pronta per andare all’Ikea, classica gita che ha intrinseco il tipico sapore di una giornata d’autunno e anche se fra qualche ora, molto probabilmente ci tufferemo di nuovo nel caldo sole estivo, nel frattempo assaporo e mi godo queste piacevoli ore di fresco.

...ultima con il 20...

Eccoci giunte ad un importante traguardo. Ultima settimana con il 20, dalla prossima entriamo nel 30. E siamo in dirittura di arrivo… altro giro altra musica!
Teoricamente ora dovresti pesare poco più di un chilo, ma tu già la settimana scorsa pesavi intorno al chilo e mezzo, quindi direi che possiamo anche evitare di leggere le statistiche sul peso standard di un feto alla 29esima settimana. Quello che è certo è che se dovessi nascere adesso le tue probabilità di vita sarebbero intorno al 92%, direi rassicurante, anche se speriamo che tu non abbia ancora fretta di uscire.
In ogni caso la tua camerina è praticamente pronta!
Ma diamo uno sguardo più approfondito a quello che avviene dentro alla panci…ona…
La tua testa sta crescendo e il cervello, già dalla settimana scorsa ha iniziato uno sviluppo molto rapido. Anche i tuoi muscoli e i tuoi polmoni proseguono la loro formazione. Teoricamente, molto teoricamente… ora dovresti essere meno iperattiva (ma quando mai???), e non importa la quantità di cibo che mangio ma dovresti farmi sentire spesso affamata e stanca (questo è assolutamente verissimissimo!!!)
A questo punto, oltre alla sensibilità alla luce e al suono, hai perfettamente sviluppato una buona sensibilità anche al gusto e all’olfatto. Sei anche in grado di aprire gli occhi e di vedere tanto da girare la faccia verso una sorgente luminosa, ma la cosa più incredibile è che sei già in grado di piangere.
Se però una volta fuori vuoi evitare di darci prova di questa tua “abilità, papino ed io te ne saremmo infinitamente grati…

giovedì 5 agosto 2010

L'arrivo della nonna

L’arrivo di mia madre ogni volta ha su di me quello che io definisco l’effetto “esame di maturità”, o anche “giudizio universale”. Questo capita sempre, anche quando, come oggi, sono certa che lei non si aspetti di trovare la casa ordinata e pulita, ben sapendo che ultimamente non mi sto dedicando un granché alle faccende domestiche, e questo devo ammettere, non solo a causa delle mie limitazioni fisiche.
Fra un’oretta sarà qui e spero che la giornata prenda la giusta piega perché quando c’è di mezzo tua nonna non si può mai sapere…
Questa mattina dovrebbero venire anche a montare l’armadio in camera tua, così la tua camera, forse, e sottolineo, forse, smetterà di avere l’aspetto di un magazzino e comincerà ad assumere le sembianze di una stanza degna di un bambino.
Di certo almeno potrò mettere i tuoi vestiti e le tue cosine a posto nell’armadio e magari fare un inventario di ciò che hai e ciò che manca non sarebbe una cattiva idea, non credi anche tu Tripy?
Come giustamente dice tuo padre, fra due mesi potresti anche essere qui in carne ed ossa, non solo in calci e piroette e alla luce di questa constatazione oggettiva, io penso che sarebbe meglio prepararsi in maniera più utile e costruttiva al lieto evento.
Ciò detto, cambiamo argomento e parliamo piuttosto dell’incapacità di discutere che ultimamente mi caratterizza. Sempre più spesso ho la netta impressione di parlare una lingua sconosciuta a tutto il resto del mondo e mi sembra di capirmi solo io.
Dipende dalla gravidanza e dagli sbalzi ormonali? Non saprei Tripy, mi sembra una risposta troppo banale anche se, tutto sommato se così fosse, sarebbe di facile e rapida risoluzione e non andrebbe poi così male.
In ogni caso ci sono giorni, proprio come oggi, che vorrei staccare la spina del cervello, smettere di pensare, di farmi domande, di cercare risposte e di trovare soluzioni. Vorrei potermi trasformarmi in una betulla e starmene semplicemente piantata per terra, magari in un bel giardino, ad osservare il mondo che intorno a me continua a girare.
Perché queste sensazioni così di prima mattina?
Perché ho passato le ultime due sere a parlare/discutere con tuo padre, senza capirne nemmeno le ragioni, senza ottenere nessun risultato, senza nemmeno il piacere di fare la pace dopo.
Lui dice che quando torna a casa la sera, gli trasmetto l’immagine di una persona infelice ed annoiata e che il suo arrivo non sembra migliorare il mio stato d’animo.
Io invece non vedo l’ora di sentire Heidi che piagnucola presagendo il suo imminente arrivo e odio il lunedì, proprio perché ci tiene troppo lontani fino al week end successivo…
Amo tuo padre Tripy e spesso le mie paure su come saranno le cose dopo il tuo arrivo, derivano proprio dal fatto che ho paura di perderci ed è l’ultima cosa che voglio.
Vuoi sapere una cosa che mi fa anche un po’ sorridere? Sono un po’ gelosa se ti penso fra le sue braccia, se immagino i suoi pensieri dedicati a te, le sue attenzioni indirizzate sempre a te, ma sono gelosa di lui, non di te…
Amo tuo padre Tripy e mi sento impotente di fronte alla mia incapacità di dimostrarglielo. L’idea di essere riuscita in questi mesi, con i miei sbalzi di umore, con i miei malesseri, con le mie angosce e le mie paure, a trasmettergli un’immagine così diversa di me e della mia vita, questa consapevolezza sì, mi rattrista profondamente.
Vorrei poter avere un canale preferenziale per comunicare con lui e pensavo di averlo, ma ho scoperto che purtroppo non è così.
Ma c’è una cosa che so che gli arriva dritta al cuore, scavalcando le sue barriere, distruggendo le mie ansie e i suoi timori: è la musica, sono le canzoni.
Vorrei dedicargli le parole di una canzone che mi sono venute subito in mente stamattina, quando svegliandomi ho visto la sua espressione un po’ più seria e stanca del solito.
Certo non è Bruce Springsteen, ma l’immagine è perfetta per spiegare come mi sento…

“vorrei difendere questo momento
e penso di sentirmi confusa e felice
penso di sentirmi confusa e felice
e penso di sentirmi...
sai benissimo che sto tremando e non c'è freddo
e sono vittima di questa gioia immensa
sai benissimo che nulla può scalfirci adesso
è così fragile il mondo che ci aspetta, che ci spaventa”

Carmen Consoli, “Confusa e felice”.

Così mi sento: confusa e felice… per favore, diglielo tu a papino Tripy.

mercoledì 4 agosto 2010

Castagne all'aroma di hot dog

Ero sotto il pioppo in compagnia di Jacqueline e mentre guardavo Heidi che giocava con il suo amico Chicco, rinfrescata da una piacevole brezza, mi sono improvvisamente tornate in mente le disgustose castagne all’aroma di hot dog che ho mangiato a gennaio a New York. Ripensandoci ora mi sembra di ricordarle buonissime, ma so che non è così, è solo che con il tempo restano i bei ricordi e si affievoliscono le sensazioni spiacevoli.
Certe volte ritorno con il pensiero a quel viaggio a New York e non mi sembra ancora reale il fatto di esserci stata davvero. I grattacieli, Central Park, il freddo tagliente, tutto sembra un sogno, tutto sembra lontano anni luce da ora, da qui.
Mi auguro che tu veda l’America Tripy, mi auguro che tu la viva e che tu sia un’insaziabile amante dei viaggi.
Viaggiare insegna e apre la mente più di qualsiasi altra esperienza.

“Cacao” mentale

In spagnolo la parola “cacao” oltre al classico significato, può servire anche per indicare uno stato confusionale quindi, con l’espressione “cacao” mentale, intendo dire caos mentale.
Ecco Tripy , il titolo del post indica come mi sento e la domanda è se tu da lì dentro hai la più pallida idea di cosa passi nella testa della tua mamma…
Forse tu, con le tue piccole manine, puoi riuscire a sbrogliare l’incredibile matassa di pensieri che giace confusamente aggrovigliata nella mia mente.
Io non ci capisco davvero più nulla… passo dal bianco al nero per tornare di nuovo dal nero al bianco in pochi istanti, soffermandomi sulle svariate sfumature di grigio intermedie…
Certe volte mi sembra di stare in altalena… e invece forse più che altro mi servirebbe fare un giro sulla ruota panoramica, per vedere dall’alto il panorama e godere di un punto di osservazione privilegiato.
Peccato solo che io soffra di vertigini…

Aggiornamenti dal "piccolo grande despota"

Doveva essere la prima settimana di marzo quando ti ho parlato per la prima volta del “piccolo grande despota”.
I mesi sono passati e lui naturalmente è cresciuto, ma purtroppo le sue urla snervanti e isteriche sono rimaste costanti, non sono svanite, non sono per nulla cambiate.
Lo sento spesso con il suo pianto fastidioso e insistente che non si rassegna, che non si calma, nemmeno con i “cucù” della povera madre che cerca di tranquillizzarlo così come può, senza ottenere il benché minimo risultato.
Questo esemplare di bambino ovviamente mi lascia perplessa, le sue urla a volte mi terrorizzano e altre mi innervosiscono, gli inutili “cucù” della madre, sono insopportabili almeno quasi quanto quel pianto.
Ecco, quando sono spettatrice e vittima di questi lamenti, mi fermo a pensare e mi domando se capiterà anche a noi, se anche tu sarai come lui, se anche io avrò la pazienza di quella madre, se mi lascerò fagocitare a 360 gradi da te, con pazienza e rassegnazione, se mi ridurrò a farti “cucù” per un’ora ininterrottamente, nella speranza di godere di qualche attimo di meritato silenzio.
Spesso mi chiedo che madre sarò, ma ci sono giorni in cui mi domando che figlia sarai tu.
Ma questo è il momento dei dubbi irrisolti e non ci sono risposte chiarificatrici.
Quindi mi siedo pazientemente qui, sulla riva del fiume e aspetto, aspetto che passino questi due mesi, forse due mesi e mezzo, che ci separano dalla tua nascita, anche se nella mia mente continuo a pensare, erroneamente, che siano tre mesi, forse per prendere altro tempo… e avere più tempo per prepararmi a quel che sarà.

martedì 3 agosto 2010

Tripy per tutti!

Se non ho sbagliato per l’ennesima volta i miei conti, cosa non del tutto improbabile, oggi dovremmo essere a 200 giorni di gravidanza. Siamo ad un buon punto, considerando che una normale gravidanza dura 280 giorni. Vero è che a te non piacciono le cose normali, questo si è già capito, e non credo che arriveremo a festeggiare insieme i 200 giorni di “pancione”.
A proposito di “pancia”, tu sai che “tripita” in spagnolo significa pancina, mi sembrava di avertelo detto all’inizio, quando ho iniziato a chiamarti così. Beh ora è successo questo… ehmm, non so come dirtelo… A forza di chiamarti Tripy, ormai sei Tripy per tutti e anche quando nascerai, credo che tutti continueranno a chiamarti così… Sei molto arrabbiata?
Tripy? Dai su… non prendertela… preferivi Nunzia? O Saigon? Cooooooome forse sì?!? Ma Come puoi dire certe cose Tripy!!!
Comunque a proposito di “pancia”, ho un’altra cosa da dirti. Ma sai che oggi ho una famona assolutamente incontenibile? Ma che cavolo hai deciso di fare tu lì dentro, ingrassare mezzo chilo a settimana? Mi sento risucchiare anche lo stomaco… ora vado a mangiare qualcosa perché davvero, mi sento svenire.
Bilancia… preparati a superare i tuoi limiti…

Tu ce la puoi fare!

Mi piace cucire. Sono “figlia d’arte”, ma di solito mi definisco assolutamente un’autodidatta. Non so se uso le tecniche giuste, ma la maggior parte delle volte il risultato che ottengo alla fine del lavoro, è quello che avevo pensato prima di cominciare e mi soddisfa pienamente. E questo è ciò che più conta!
Cucire mi rilassa, perdo la percezione del tempo che passa e non vorrei mai dover interrompere, non prima di aver portato a termine ciò a cui sto lavorando.
L’abbigliamento non è il mio forte e poi non potrei pensare di imbrigliare la mia creatività dietro ad un “banale” cartamodello ricalcato da un giornale.
Preferisco tendaggi, cuscini e copriletti e mi piace cimentarmi in progetti strani, ideati da me e spesso proprio per questo, più complicati.
Ogni volta di fronte ad un nuovo lavoro, penso e mi dico: “questa volta mi sa che hai esagerato! Cara Chiara, temo che difficilmente riuscirai a mettere in pratica la tua idea e penso proprio che sia di impossibile realizzazione!”
Ma io non sono abituata ad arrendermi e continuo a pensare a come poter superare gli ostacoli. Non cedo, non mollo e vado avanti con ostinazione e perseveranza.
E quando finalmente vedo il mio progetto finito, quando fra le mani ho l’oggetto prima immaginato e poi costruito da me, mi sento e sono estremamente soddisfatta!
Certo è vero, a volte sono anche molto stanca, ma la stanchezza passa assolutamente in secondo piano. Ciò che invece resta è la pura soddisfazione personale.
Di solito ad un progetto complicato ne segue uno semplice, con l’unico obiettivo di rilassarmi e di recuperare energie e creatività, prima di dedicarmi ad una nuova sfida.
Sono certa che tu Tripy, da brava bambina curiosa, ti starai domandando perché ti sto parlando di questo. Te lo spiego subito.
L’”arte” del cucito mi sta insegnando che non c’è nulla di impossibile e che ciò che ad un primo sguardo sembra irrealizzabile, spesso non lo è, e la soluzione e dietro l’angolo, basta saperla cercare e volerla vedere.
Mai sottovalutare le proprie capacità personali.
Ricordatelo Tripy, questo ti sarà di grande aiuto nella vita.
E quando non saprai più come fare, quando esausta e scoraggiata (tutti lo siamo prima o poi nella vita, anche i più forti…), starai davvero pensando di arrenderti, mettiti davanti allo specchio, guardati e ripeti a te stessa un’unica grande certezza: tu ce la puoi fare!

lunedì 2 agosto 2010

Donna

“In nessun altro periodo della sua vita, una donna si sente così donna come in gravidanza…”.
Questa è la frase che ho appena letto in un dépliant che pubblicizzava prodotti per la donna in gravidanza.
Ho subito pensato: ma che caz…volo dicono, io non mi sento più donna, anzi non credo di essermi mai sentita meno donna di adesso! Se voglio essere positiva dico che mi sento materna, in alternativa potrei dire che mi sento agile come una balena e goffa come un ippopotamo. Ma la “donna” è ben altro, è fascino, femminilità, leggerezza… certo, è vero, per qualcuno è anche sinonimo di morbidezza, ma fra linee morbide e palloni aerostatici c’è la sua bella differenza!

Il risveglio del lunedì

Il risveglio del lunedì mattina è sempre quello più traumatica di tutta la settimana. Caratterizzato da incomprensibili mugugni e sinistri brontolii, che sono l’evidente dimostrazione che non riesco proprio a rassegnarmi di fronte al fatto che ahimè, è solo lunedì.
Stamattina papino, stupito e forse allarmato dalla mia assenza di parole, (prima ne ha goduto i benefici…), mi ha chiesto spiegazioni sul mio insolito silenzio e, dopo averne saputo la ragione, mi ha domandato che cos’ha il lunedì di diverso dagli altri giorni.
Gli ho semplicemente risposto che è all’inizio della settimana. A quel punto lui ha voluto sapere che cos’ha la settimana di così terribile e io gli ho detto: “elementare, Watson!”, è troppo lunga!

domenica 1 agosto 2010

Chi ci capisce è decisamente bravo!

Ma sai che ho appena realizzato che secondo me mi sono riuscita ad incasinarmi per la seconda volta con i conteggi delle settimane di gravidanza? Qualche giorno fa ti ho scritto che eravamo nella 28esima settimana… impossibile, dato che nella 28esima ci siamo entrate venerdì scorso…
Boh guarda, chi ci capisce è decisamente bravo…

La sexy (?) pancera...

La caccia alla sexy pancera è finalmente terminata: dopo una lunga ed affannosa ricerca, sono lieta di comunicarti che l’abbiamo trovata.
L’oggetto in questione, che ti garantisco, di sexy non ha assolutamente nulla, dovrebbe servire a darmi un po’ di sollievo aiutandomi a sostenere il tuo peso.
Così, se ancora ci fosse stato in giro qualche essere umano di sesso maschile che osava vedermi come una donna, con un minimo di femminilità… ora non corro più questo rischio e il mio sex-appeal, qualora ce ne fosse rimasta traccia è decisamente scomparso nel nulla…
Dopo questa constatazione oggettiva, visto che anche il mio umore è colato a picco, ho provato a consolarmi facendo un po’ di shopping. Di solito, come ti ho detto, comprare cose per te mi esalta. Ma ora devo fare i conti con il terzo fattore di rischio. Come di cosa sto parlando? Se fino a ieri dovevo pensare a due variabili, ovvero 1) Come saranno le stagioni nei prossimi mesi 2) se sarai una bimba piccola o grande, ora con il rischio molto probabile che tu nasca prima del tempo, in ballo entra anche la variabile numero 3, ovvero: quanti mesi avrai in inverno o in primavera? Chi può dirlo…
Ecco, così proprio non ce la posso fare… Piccola guastafeste, sono tornata a casa a mani vuote (a parte la pancera, naturalmente...) sei riuscita ad inibirmi anche l’acquisto. Secondo me ti sei messa d’accordo con papino…

Fatti più in là

Tu stai decisamente bene e su questo, finalmente e per fortuna, non ci sono più dubbi al momento. Dopo qualche giorno di tensione papà ed io abbiamo potuto tirare un bel sospiro di sollievo…
I miei dolori non dipendono dal fatto che vuoi uscire, come temevamo, ma sono causati solo ed esclusivamente dal fatto che sei grande, molto più grande. Un chilo e mezzo, ovvero un terzo in più rispetto alle normali tabelle di crescita. Le tue misure e il tuo peso fanno sicuramente sballare qualsiasi statistica e prospetto. C’è da dire che le tue dimensioni non influiscono minimamente sulla tua motilità e sulla tua agilità. Sei sempre agitatissima e ti fai posto a discapito del mio benessere e assolutamente noncurante delle buone maniere. Se il mio fegato è in mezzo e ti ostacola nelle tue piroette, che problema c’è? Un bel calcione e lo si sposta subito! Reni, milza, pancreas, intestino, vescica… con spinte, spallate, pugni e, se necessario, anche testate (chi ti avrà poi detto di dare testate…), qualsiasi organo si può fare più in là in modo che tu possa sentirti libera di stenderti, nuotare, stiracchiarti, ballare e saltare senza più ostacoli.
Ma sai che ti dico Tripy? Ora che so che tu che sei la nostra miniatura di gigante, stai bene, tutto è più sopportabile, anche i fastidi e i dolori. Poi non dire che non t.v.b.