L’arrivo di mia madre ogni volta ha su di me quello che io definisco l’effetto “esame di maturità”, o anche “giudizio universale”. Questo capita sempre, anche quando, come oggi, sono certa che lei non si aspetti di trovare la casa ordinata e pulita, ben sapendo che ultimamente non mi sto dedicando un granché alle faccende domestiche, e questo devo ammettere, non solo a causa delle mie limitazioni fisiche.
Fra un’oretta sarà qui e spero che la giornata prenda la giusta piega perché quando c’è di mezzo tua nonna non si può mai sapere…
Questa mattina dovrebbero venire anche a montare l’armadio in camera tua, così la tua camera, forse, e sottolineo, forse, smetterà di avere l’aspetto di un magazzino e comincerà ad assumere le sembianze di una stanza degna di un bambino.
Di certo almeno potrò mettere i tuoi vestiti e le tue cosine a posto nell’armadio e magari fare un inventario di ciò che hai e ciò che manca non sarebbe una cattiva idea, non credi anche tu Tripy?
Come giustamente dice tuo padre, fra due mesi potresti anche essere qui in carne ed ossa, non solo in calci e piroette e alla luce di questa constatazione oggettiva, io penso che sarebbe meglio prepararsi in maniera più utile e costruttiva al lieto evento.
Ciò detto, cambiamo argomento e parliamo piuttosto dell’incapacità di discutere che ultimamente mi caratterizza. Sempre più spesso ho la netta impressione di parlare una lingua sconosciuta a tutto il resto del mondo e mi sembra di capirmi solo io.
Dipende dalla gravidanza e dagli sbalzi ormonali? Non saprei Tripy, mi sembra una risposta troppo banale anche se, tutto sommato se così fosse, sarebbe di facile e rapida risoluzione e non andrebbe poi così male.
In ogni caso ci sono giorni, proprio come oggi, che vorrei staccare la spina del cervello, smettere di pensare, di farmi domande, di cercare risposte e di trovare soluzioni. Vorrei potermi trasformarmi in una betulla e starmene semplicemente piantata per terra, magari in un bel giardino, ad osservare il mondo che intorno a me continua a girare.
Perché queste sensazioni così di prima mattina?
Perché ho passato le ultime due sere a parlare/discutere con tuo padre, senza capirne nemmeno le ragioni, senza ottenere nessun risultato, senza nemmeno il piacere di fare la pace dopo.
Lui dice che quando torna a casa la sera, gli trasmetto l’immagine di una persona infelice ed annoiata e che il suo arrivo non sembra migliorare il mio stato d’animo.
Io invece non vedo l’ora di sentire Heidi che piagnucola presagendo il suo imminente arrivo e odio il lunedì, proprio perché ci tiene troppo lontani fino al week end successivo…
Amo tuo padre Tripy e spesso le mie paure su come saranno le cose dopo il tuo arrivo, derivano proprio dal fatto che ho paura di perderci ed è l’ultima cosa che voglio.
Vuoi sapere una cosa che mi fa anche un po’ sorridere? Sono un po’ gelosa se ti penso fra le sue braccia, se immagino i suoi pensieri dedicati a te, le sue attenzioni indirizzate sempre a te, ma sono gelosa di lui, non di te…
Amo tuo padre Tripy e mi sento impotente di fronte alla mia incapacità di dimostrarglielo. L’idea di essere riuscita in questi mesi, con i miei sbalzi di umore, con i miei malesseri, con le mie angosce e le mie paure, a trasmettergli un’immagine così diversa di me e della mia vita, questa consapevolezza sì, mi rattrista profondamente.
Vorrei poter avere un canale preferenziale per comunicare con lui e pensavo di averlo, ma ho scoperto che purtroppo non è così.
Ma c’è una cosa che so che gli arriva dritta al cuore, scavalcando le sue barriere, distruggendo le mie ansie e i suoi timori: è la musica, sono le canzoni.
Vorrei dedicargli le parole di una canzone che mi sono venute subito in mente stamattina, quando svegliandomi ho visto la sua espressione un po’ più seria e stanca del solito.
Certo non è Bruce Springsteen, ma l’immagine è perfetta per spiegare come mi sento…
“vorrei difendere questo momento
e penso di sentirmi confusa e felice
penso di sentirmi confusa e felice
e penso di sentirmi...
sai benissimo che sto tremando e non c'è freddo
e sono vittima di questa gioia immensa
sai benissimo che nulla può scalfirci adesso
è così fragile il mondo che ci aspetta, che ci spaventa”
Carmen Consoli, “Confusa e felice”.
Così mi sento: confusa e felice… per favore, diglielo tu a papino Tripy.
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