giovedì 26 agosto 2010

Famelico risveglio

Ore 4:00
Apro gli occhi e immediatamente riconosco i sintomi di un chiaro e inconfondibile stimolo: la fame.
Subito cominciano i gorgoglii prolungati e profondi, paragonabili solo a quelli emessi da un vulcano in piena eruzione.
Tu scalci, sussulti e ondeggi, senza tregua. Ormai il messaggio è chiaro: vuoi assolutamente mangiare.
Io tentenno un attimo, ma poi decido di non cedere ai morsi della fame e resisto stoicamente, tentando di ignorare invano ogni fastidiosissimo effetto.
Vorrei a tutti i costi riuscire ad evitare le dannosissime scorribande notturne verso la cucina, dirette a saccheggiare il frigorifero o la dispensa.
Ore 5:50
Seduta con la schiena appoggiata al cuscino, con gli occhi sbarrati e lo sguardo che attraversa la finestra sul letto per ammirare le prime luci dell’alba, ho ormai definitivamente rinunciato a dormire.
Sono totalmente posseduta dai succhi gastrici e dai rutti, che si susseguono a ritmi irregolari ma costanti.
Tuo padre ogni tanto apre gli occhi, mi osserva e poi borbotta un “tutto bene?”.
Io guardo l’orologio ormai impaziente di cominciare il conto alla rovescia verso l’ora di colazione.
Finalmente parte la sveglia… finalmente si mangia!
Tuo padre prima di alzarsi mi guarda serio e mi dice: “hai rinunciato a mangiare ma… anche a dormire… non sono sicuro sia stata una buona idea…”.
“Mumble mumble…” rifletto qualche istante e, cara Tripy, arrivo alla conclusione che forse ha davvero ragione lui: non è stata una grande idea… non so se domani resisterò.

Nessun commento:

Posta un commento