“Di quanti mesi sei?” Domanda che, durante la gravidanza è assolutamente normale sentire più volte, anche ripetuta dalle stesse persone.
Se me la fa un passante, un conoscente, un vicino di casa o uno sconosciuto, giudico la cosa piuttosto normale.
Ma quando a farmi questa domanda, almeno ogni volta che ci sentiamo, è mio fratello, ovvero tuo zio Tripy, allora capisci anche tu che la cosa assume dei toni decisamente meno normali. Possibile, dico io, che non si riesca a ricordare di quanti mesi è incinta sua sorella, o se preferiamo vederla in un altro modo, che non riesca a memorizzare la data in cui dovrebbe nascere la sua prima e per ora unica, nipote?
In altri momenti della sua vita questo suo totale disinteresse verso di te e verso di me mi avrebbe delusa e ferita, ma ora sinceramente, se penso che si è perso tutti questi mesi, che non ha mai visto il mio pancione, né tantomeno una tua foto dentro la pancia in 3d, che non ha nemmeno mai chiesto come ti chiamerai, che non ti nomina mai (al max nomina la “pancia”… Beh, non provo rabbia, delusione o rancore, ma solo tanta pena per lui, che si è già perso la gravidanza di sua sorella e che presto si perderà anche la gioia di avere una nipote.
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