Come me, tua madre, nascerai a Bologna, la città famosa per i suoi tortellini, ma conosciuta per la sua Torre degli Asinelli, la torre pendente più alta d’Italia.
Come me muoverai i tuoi primi passi nella vita in autunno, proprio nel momento dell’anno in cui la natura si prepara ad andare in letargo.
Come me vedrai la luce con un parto cesareo, risparmiandoti così il primo lavoro e la prima fatica della vita: quella di nascere.
Come me sei indiscutibilmente una femmina, anche se la mia pancia “appuntita” secondo le credenze popolari è tipica di un maschio…
Guardandoti nella modernissima ecografia 3 o 4 d (non ho ancora capito se è 3 o 4, ma non importa…), sembra anche che proprio come me, avrai il “pippio”.
Come lui, naturalmente, tuo padre, sembra che tu abbia la mitica fossetta nel mento, quella che come tu ben sai, io ho ribattezzato “buco nudo”.
Come lui, spero tu abbia la pelle, morbida e profumata e spolverizzata da una pioggia di lentiggini.
Come lui, spero tu abbia i capelli, perfettamente dritti, senza il minimo accenno ad un’onda.
Come lui vorrei tu avessi gli occhi, sorridenti e vivaci, con quell’espressione a volte timida a volte monella, che riesce a disarmarmi senza bisogno di parole.
Ma fortunatamente so perfettamente che tu non sarai né come me né tantomeno come lui e sono consapevole del fatto che tu sarai semplicemente e solo te stessa!
Forse, anzi direi probabilmente, si riusciranno ad intravedere alcune somiglianze, in effetti, scientificamente parlando, sei l’unione fra 23 dei miei cromosomi e 23 di quelli di tuo padre, ma al di là della scienza, spero di notare in te soprattutto quelle che saranno le tue caratteristiche personali.
Che tu sia bionda, mora o rossa (però ammetto che questa rara eventualità mi piacerebbe…), ha davvero poca importanza. Che i tuoi capelli ricordino un mare piatto, mosso o in burrasca, alla fine dei conti non fa nessuna differenza.
La cosa fondamentale, l’unica che ha un certo peso e un valore assoluto è che tu sarai nostra figlia. Comunque tu sia, caratterialmente e fisicamente sarai per sempre nostra figlia e noi ti ameremo per il semplice fatto di esserlo.
Anche se, come sembra, tu dovessi avere in testa il ciuffo ribelle delle mucche scozzesi, sono certa che mi innamorerò perdutamente di te e che non riuscirò più a fare a meno del tuo ciuffo.
P.s. Una domanda Tripy: ma davvero quell’ammasso incolto che si è intravisto ieri nell’ecografia era un ciuffo di capelli ribelli? No dai… Gentilmente, prima di uscire, puoi passare dal consulente di immagine? Grazie…
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