giovedì 16 settembre 2010

La maglia che non c'è

Devi sapere cara Tripy, che da quando abbiamo saputo che tu eri in viaggio, io ho fatto molte magliette con delle scritte un po’ particolari, tipo “Bimba a bordo”, “Work in progress” o “Frutto della passione” e devo dire che hanno riscosso un discreto successo.
Ora però sto realizzando che mi sono dimenticata di farne una, forse quella più utile. Manca una maglia con la scritta: “Non sto per nascere, non siamo gemelli e non sono un maschio!”.
Ormai quando vado da qualche parte, mi devo preparare e rassegnare all’idea di dover rispondere almeno una decina di volte, per ogni ora che resto fuori, a domande del tipo “Ci siamo signora?” “Ma sono due?” “È un maschietto, vero?”.
È evidente che la pancia attira le persone di qualsiasi sesso ed età, come il miele attira le api. La pancia è un elemento irresistibile, che automaticamente fa cadere le normali barriere che ci sono fra persone che non si conoscono.
E finché si tratta solo di rispondere a delle domande… è noioso ma si può sopportare, il peggio arriva quando qualche signora decide proprio di regalarti una perla di saggezza, come mi è capitato qualche giorno fa. Ero da pochi minuti arrivata al supermercato, quando ho notato una signora di mezza età, guardarmi la pancia con aria molto contrariata. Poi la signora mi si è fermata davanti e con voce seria mi ha detto:” eh ma, signora, con una pancia a termine non dovrebbe proprio andare in giro!” A quel punto io l’ho guardata ancora più contrariata di lei e le ho detto seccamente: “Manca ancora un mese, non posso mica tapparmi in casa!” e senza aspettare la sua risposta sono andata avanti per la mia strada.
Sai cosa stavo pensando Tripy, che forse la maglia che non c’è è quella con la scritta: “Siete gentilmente pregati di farvi i caz…voli vostri. Grazie!”

Nessun commento:

Posta un commento