mercoledì 24 febbraio 2010

Che stanchezza!

Ufff, che giornatina…
Sono distrutta, stamattina io dovevo fare un po’ di giri e tu mi hai fatto girare la testa… monellastro che non sei altro. Ma ti pare che siano cose da fare alla tua mamma. Guarda che ero andata a comprare il panno lenci per fare… ehmmmm… è una sorpresa, non posso dirtelo, comunque una cosa che ti riguarda. Poi sono andata a fare un po’ di spesa, sai com’è, se volevamo mangiare, oggi per noi persone che ci cibiamo di prodotti senza glutine non c’era un granché. Comunque ammetto che sono piuttosto stanca.
E tu? Come stai? Sembrava piuttosto bene per quello che ho potuto vedere ieri. Anche papà era emozionato, lo hai notato? Sì ho visto che faceva il giullare con la ginecologa, ma quei due insieme sembrano davvero Cochi e Renato. Come chi sono Cochi e Renato? Due comici di quando ero giovane io, tu sei decisamente troppo “recente” per averli anche solo sentiti nominare. Hai fatto caso che papà ora ogni tanto si sbilancia e ti sussurra qualche parolina vicino alla mia pancia? Sì hai ragione è tenerissimo… Lui è convinto che tu sia una femmina, ha una teoria tutta sua che un giorno ti spiegherò, è semplice ma secondo me totalmente senza senso. Io non ho convinzioni come ti ho già detto. Comunque tornando alla mattinata ti piacciono le stoffe che ho comprato per me? Non sono certa di riuscire a tagliare e cucire da sola quello che vorrei farmi… ma ci proverò. Ecco vedi, tua nonna, mia mamma, avrebbe potuto essermi un bel po’ di aiuto se soltanto i nostri rapporti non fossero inesistenti e se avesse capito il senso della lettera che le ho scritto un paio di mesi fa. Purtroppo però la lettera non ha sortito l’effetto desiderato e ogni giorno che passa vedo allontanarsi sempre di più un eventuale riavvicinamento. No, ti sbagli, non è per orgoglio. Se fosse solo quello avrei ceduto molte tempo prima. Vedi, io credo che i genitori siano persone assolutamente normali, che possono sbagliare ma dovrebbero riuscire ad ammettere i propri errori, anche di fronte ad un figlio. Non ha senso negare l’evidenza…
Ma questa è soltanto la mia opinione, che non sono ancora veramente madre, sono soltanto il “tupperware” personale ed esclusivo di un seme di mela.
Sai che mi vado un po’ a stendere? Mi si chiudono gli occhi. A dopo, forse… ciao.
P.s. Che rabbia ti posso scrivere sul p.c. ma non posso aggiornare il blog… grrr problemi di connessione o di non so cosa.
Tuo padre nel vano tentativo di essermi d’aiuto mi ha appena chiesto se avevo cancellato la chesc e riavviato il Firefox… Naturalmente io non ho capito praticamente nulla di quello che mi ha detto, quando inizia con queste parole che non riesco nemmeno ad intuire come sono scritte io vado letteralmente in “palla”. Ma siccome lui è un tipo sveglio e soprattutto conosce i suoi polli e la sua pollastrella, mi ha dato istruzioni per cancellare il “kitsch” o quella roba lì, poi insisteva che dovevo riavviare il firefox… Allora io gli ho domandato se bastava urlare forte forte “RIAVVIIIIATI” per far sì che si riavviasse… e lui mi ha spiegato che dovevo chiuderlo con la “X” in alto a destra e riavviarlo con la volpe in basso a sinistra…
Boh, questa informatica per me assomiglia sempre più ad una giungla, ora ci sono anche gli animali, le volpi sono già arrivate, mancano solo le scimmie, Tarzan e Jane e siamo a completo!
Io provo a riavviare il p.c., quello riesco a farlo senza l’aiuto da casa…

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