martedì 23 febbraio 2010

Cose di ieri...

Eeeehi, c’è nessuno laggiuuù?
Buongiooorno… iniziamo subito con le scuse per ieri sera. Sì lo so, non dovrei arrabbiarmi così tanto, non ti fa per niente bene e ti avevo promesso che avrei cercato di rimanere tranquilla, ma in certe occasioni riuscire ad evitarlo è davvero un’impresa titanica, come hai potuto notare anche tu.
É che la mancanza di rispetto e la totale assenza di sensibilità, che dimostra certa gente, che non riesce proprio a comprendere che anche le altre persone hanno una vita privata e dei problemi e che a volte, possono essere addirittura più gravi di quelli che affliggono loro, mi fa letteralmente imbestialire e tradisce le mie origini, mettendo inaspettatamente in evidenza il lato più “terrone” e sanguigno.
Ah, davvero? Non te lo avevo ancora detto? Sì tesorino, hai una mamma con origini meridionali al 100%, anche se in realtà io mi sento un perfetto ibrido. Bisnonni, nonni e genitori del sud, io nata a Bologna e cresciuta in una città bella ma piuttosto chiusa, come Ravenna e poi, dopo un lungo e tortuoso pellegrinaggio, sono infine giunta nella ridente cittadina di Igea Marina, in provincia di Rimini, dove, a dire il vero, non so fino a quando rimarrò, ma finalmente qui, dove non lo avrei mai creduto possibile, sono riuscita a trovare una dimensione più adatta a me.
Il tuo papà invece è nato nel veneto e quindi ora, il mio già caotico mix, si è ulteriormente arricchito di elementi, miscelandosi con le sue origini decisamente più nordiche e creando un incrocio con sfumature variegate, che definirei piuttosto colorite.
Anche tu sei probabilmente predestinato ad un futuro forse un po’ nomade e vivrai in una famiglia che avrà un puzzle di culture, tradizioni e abitudini, ma sinceramente, non credo ci sia nulla di cui preoccuparsi.
E non ti devi nemmeno preoccupare se ne non hai capito chi mi ha fatto tanto arrabbiare ieri sera, non puoi saperlo, e poi se ti può incoraggiare, neppure quella persona sa che mi riferisco a lei, anche perché è una delle tante che non è a conoscenza della tua presenza e quindi non sa di questo blog. Oltre al fatto che valutata la sua inesistente sensibilità e la sua scarsa capacità di osservazione, dubito vivamente che leggendo queste righe, si renderebbe conto, che sono dedicate proprio alla sua persona.
Se ora ce l’avessi davanti gli farei quelle le domande che non gli ho fatto e che sono improvvisamente venute a galla, con tutta la rabbia che ho ancora dentro e con tutto il dolore che la sua indifferenza passata mi ha provocato.
Gli chiederei che cosa gli fa pensare, che la sua assurda incapacità di stare al mondo, ci possa interessare di più, di quanto in un tempo non troppo lontano, gli sia interessato un grande dolore che tuo padre ed io, abbiamo dovuto affrontare.
Vorrei sapere che cosa davvero gli fa credere, che la mia voglia di essere presente nella sua vita, sia superiore a quella che ha avuto, di essere presente nella mia.
Mi piacerebbe poter entrare nella sua testa per capire se e quando, comprenderà che le azioni fatte e non fatte hanno, in ogni caso, delle inevitabili conseguenze non solo su se stesso, ma anche sugli altri.
Vorrei domandargli quando pensa di imparare ad affrontare senza supporto, gli enormi “casini” nei quali a quanto pare ama “cacciarsi” volontariamente, senza andare in giro a chiedere pareri e consigli, alle persone che ha allontanato del tutto ingiustificatamente, proprio nel preciso momento in cui loro avevano bisogno di una spalla a cui appoggiarsi.
E poi, interrogherei la sua incontestabile intelligenza per capire, quando gli sarà di aiuto, affinché si possa rendere finalmente conto, di essere invadente e inopportuno e con il suo comportamento estremamente infantile ed egoista, di aver ampiamente superato qualsiasi limite di umana sopportazione.
E ancora, vorrei chiedergli se ha capito che domandare “scusa” e dire “ho sbagliato” o “mi dispiace”, non basta, perché certe parole, se non le dimostri, se non sono supportate dai fatti, perdono di qualsiasi significato.
E soprattutto, quello che davvero vorrei sapere nel profondo del mio cuore… è quando capirà l’enorme valore di ciò che ha distrutto e il male che con il suo comportamento ha causato, proprio a chi gli voleva più bene.
Ecco… spero che questo piccolo sterile sfogo, possa servire a placare quel senso di impotenza che a volte mi fa arrabbiare così tanto… proprio come ieri sera e nel quale tu piccolino, finisci giusto nel mezzo…
Come se tutto ciò non bastasse, la cosa ancora più brutta, è che ogni volta che si parla di questa persona tuo padre ed io, riusciamo incredibilmente a discutere e ieri sera abbiamo raggiunto dei toni ed un livello che non credevo fossero possibili… L’hai percepito, vero? Anche se forse non serve a farti stare meglio, voglio dirti che mi dispiace. E voglio farti una promessa, che cercherò di mantenere: non permetterò un’altra volta a questa persona di rovinare anche un solo minuto della mia e della tua esistenza, non gli consentirò più di farlo, non gli lascerò questo potere, non si merita un solo minuto della mia attenzione. Ti do la mia parola che mi impegnerò nel tentativo di raggiungere l’obiettivo che stanotte, nelle lunghe ore passate sveglia a rigirarmi nel letto, mi sono prefissata e ti assicuro che mi fermerò e sarò finalmente tranquilla, solo quando la sua presenza o la sua assenza nella mia vita, avranno un peso pari al suo reale valore, ossia zero assoluto.
Lo so, il cammino da fare per arrivare a questo punto è ancora lungo e molto tortuoso ma tu non mi conosci ancora bene e devi sapere che la tua mamma, quando si mette in mente di raggiungere un obiettivo, fa di tutto per arrivarci e poi noi non abbiamo problemi di tempo, se ti ricordi giusto ieri mi lamentavo del fatto che queste settimane sembrano eterne… dovremo pur riempirle in qualche modo, no?
Ed ora, chiuso definitivamente questo spiacevole capitolo, passiamo ad un argomento più allegro e decisamente più leggero.
Innanzi tutto ti faccio notare che l’abilità di tua madre ha fatto sì che trovasse, proprio qui vicino, un ristorante specializzato in prodotti senza glutine. Sì, è lì che siamo andati a cena ieri sera. Io ho sperimentato una pizza… la verità? Preferisco quella “der culo”… ma per te posso fare il sacrificio, come ha detto Enrico IV “Parigi val bene una messa” e tu non sei certo meno importante del trono di Francia, quindi…
In ogni caso la prossima volta pensavo di assaggiare la grigliata di pesce. Che ne dici? Approvi l’idea? Bene allora: venduta!
E poi, come ultima cosa, volevo metterti al corrente di un’idea fantastica che già da qualche giorno covava dentro di me e che finalmente ieri, grazie anche ad un prezioso suggerimento di tuo padre, ha preso forma. Pensavo, dopo che sarai nato, di farti delle belle fotografie, sai quelle tipo Anne Geddes. Ieri papà mi ha mandato il link di un sito di un altro fotografo sul genere e “zacchete” mi si è accesa la lampadina!
Durante i tuoi primi dieci giorni di vita, preparati: ti farò un servizio fotografico degno di una star di Hollywood.
Non sei ancora nato e nella mia mente ti ho già fatto un centinaio di fotografie, alcune da solo, altre con papà, altre le vorrei io con te (ahimè qui necessitiamo della collaborazione esterna di tuo padre… che n.d.r. detesta fare e subire fotografie… ).
Sto già pensando al set e agli accessori, tu non ci crederai, ma sono in fibrillazione… Daaaai, non fare quella faccia! Guarda che ti dovrai mettere in posa, e vedi di impegnarti e di evitare accuratamente boccacce e lingue fuori che ne abbiamo già uno in casa che si dedica questi simpatici scherzetti… no, non mi riferisco ad Heidi purtroppo…
Non pensare di sfuggire a questa cosa. NO! Non puoi chiamare telefono azzurro, mi spiace deluderti ma questi non sono considerati abusi su minore... Perciò rassegnati e fatti bello perché l’obiettivo… ti aspetta!!!
A proposito di obiettivo e di fotografie… stasera prima immagine tua con l’ecografia… se non ti scrivo prima “in bocca al lupo” e… ci vediamo dopo, o forse dovrei dire ti vedo dopo… incredibile matassina di cellule pulsanti di vita.

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