martedì 27 luglio 2010

Meglio soli che male accompagnati

Sono stesa sul divano che cerco di rilassarmi mentre guardo la mia pancia che spinta da te sobbalza. Tu sei molto agitata, io sono molto stressata, ma non sentirti in colpa, non dipende da te, non solo almeno.
Come molte altre volte il “merito” di questo mio stato d’animo è di tua nonna materna. Non sopporto davvero più certi suoi atteggiamenti consolidati e ripetuti: le sue tragedie, le sue opere messe in scena con l’obiettivo di risvegliare i sensi di colpa e la compassione in chi ascolta. Non capisce quando non è il momento, quando è ora di fare basta e di chiudere il sipario. Non riesce davvero a capire che il teatrino è finito, che io non sono più una marionetta nelle sue mani e che quei fili che mi legavano a lei e alla mia famiglia di origine in maniera malsana sono stati spezzati già molto tempo fa.
Non capisce che i figli non sono si fanno per avere assistenza da anziani.
Io spero che tu Tripy cresca autonoma, indipendente e realizzata.
Farò il possibile per trasmetterti tutto questo e soprattutto per non ripetere con te gli stessi errori che mia madre ha fatto con me.
Ultimamente con lei non riesco più a parlare, le incomprensioni sono sempre più frequenti, le discussioni sempre più aspre.
Oramai non ci vediamo da quasi un mese e tutto perché io, figlia ingrata e degenere, visto il caldo e la pancia, ho pensato che fosse il caso di smettere di fare la pendolare Igea-Ravenna e ritorno, almeno una volta alla settimana. Lei naturalmente non si è mossa perché devi sapere Tripy che d’inverno è troppo freddo, e d’estate è troppo caldo, in primavera c’è troppa gente in giro e in autunno i treni cominciano ad essere intasati dagli studenti… Insomma c’è sempre una buona ragione affinché sia solo io quella che si muove per andarli a trovare e mai loro a fare il contrario… Questa volta però, dopo che le ho fatto notare che la distanza Igea-Ravenna è assolutamente identica a quella Ravenna-Igea, se non altro per salvare le apparenze, ha deciso che forse poteva anche farmi la gentile concessione di muovere il suo culo e di venirmi a trovare. Naturalmente mio padre, tuo nonno, sarebbe rimasto a casa, sai com’è un cane è molto più importante di una figlia incinta…
Sai che c’è Tripy? Dopo che è riuscita a farmi arrabbiare per l’ennesima volta, le ho chiaramente detto di starsene a casa sua perché noi abbiamo bisogno di stare tranquille e lei sembra divertirsi a creare tensioni. Se deve venire qui per rinfacciarmi per l’ennesima volta che non sono la figlia che avrebbe voluto, con l’unico obiettivo di sfogarsi e per vomitarmi addosso la sua rabbia e la sua insoddisfazione per la vita che si è costruita, allora è meglio che mi stia alla larga, perché il mio nuovo motto è: meglio soli che male accompagnati!

4 commenti:

  1. la rabbia è tanta ....capisco.... ma non essee così dura con lei... stai parlando di una persona anziana che probabilmente anzi sicuramente si sente sola.... gli anziani diventano egoisti e come bambini.. con questo non voglio dire che devi giustificarla...ma comprenderla....
    Non si può sempre arrivare ovunque in questo delicato momento farai quello ritieni giusto fare senza rimorsi ne rimpianti o rabbia....
    Sono mamma e anch'io dicevo "quando sarò mamma non sarò mai come la mia"...facile a dirsi difficile da fare...oggi mi ritrovo con le stesse paranoie e stresso i miei figli come mia mamma faceva con me....anche peggio...è la vita ...una mamma vuole sempre proteggere i propri figli e vorrebbe tenerli con se... ma il cordone si rompe ed è difficile non farlo sanguinare...e cosa fa una mamma....SI LAMENTA, RINFACCIA, FA POLEMICHE.......

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  2. Credimi "anonimo", ho provato ad essere comprensiva e e per molti anni l'ho continuato a fare a discapito della mia vita, e chi mi conosce sa di cosa parlo, ma non posso continuare a farlo quando mi rendo conto che la mia felicità viene sempre dopo la sua.
    E non solo oggi che è una persona anziana, è duro ammetterlo ma è sempre stata così. Meglio una figlia a casa in depressione, che una figlia che esce con le sue amiche, meglio una figlia che fa l'impiegata dietro casa, ma vegeta perchè le fa schifo la sua vita, piuttosto che una figlia realizzata a studiare spagnolo a Madrid.
    Oggi mi si rinfaccia che questa gravidanza ha già tolto loro molte cose e che una figlia ancora non nata li ha privati delle attenzioni che pretendono da sempre di avere da me.
    Oggi mi si sinfaccia che a 20 anni io avevo il coraggio di lasciarli a casa da soli per uscire col mio ragazzo o che gli avevo promesso che sarei rimasta a vivere con loro per sempre e non l'ho fatto.
    Questo non è essere bravi genitori.
    Non lo è oggi e non lo era ieri, quando quindicenne, mentre discutevo con mia madre lei si è buttata a terra, simulando un infarto che non c'era e solo per farmi venire i sensi di colpa.
    NO, QUESTO NON E' GIUSTO, NON LO COMPRENDO.
    Non farò patire a mia figlia le stesse cose che ancora mi fanno male.

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  3. Ciao! sono contenta di leggere che non ho solo io una madre che "uccide"!! La mia, quando ero piccola sveniva o si attaccava alle tende simulando malori ( e quando è stata male veramente nessuno ci ha creduto).Secondo me avrebbe fatto un figurone alla scuola di arte drammatica. Su consiglio del mio compagno quando mi fa le sfuriate al telefono non le rispondo (ma dentro sto veramente tanto male) ma tanto non serve e io sono sempre il suo bersaglio preferito anche se è arrrabbiata con gli altri. MI sforzo comunque di tenere i contatti perchè altrimenti tutto il peso cadrebbe su mio padre e penso che non sia giusto. ma la voglia di sfancu...è tanta, tantissima. Un solo esempio, se la chiamo in giornata un pò più tardi la prima cosa che mi dice è:" pensavo non mi avresti più chiamato e non capisco cosa ti ho fatto.." ed altri episodi simili. E' la negatività fatta a persona e dopo anni che assorbi questo imprinting è normale per me vedere sempre il bicchiere mezzo vuoto. Ogni giorno è una scommessa con lei, ed il mal di stomaco è fisso per me ma è la mia mamma... Con mia figlia spero di essere diversa e spero molto che il mio compagno mitigherà questi aspetti che ho scoperto avere comunque in comune con lei. Ti abbraccio. Roberta B.

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  4. Quindi vuoi dire che ci sono altri esemplari simili a piede libero??? potrei dire semplicemente "mal comune mezzo gaudio" ma avrei sinceramente sperato di essere una delle poche vittime di simili madri che, forse non solo a causa loro, hanno appreso un modo sbagliato di amare. Capisco bene il discorso del bicchiere mezzo vuoto, anche per me è la stessa cosa, certe volte addirittura faccio fatica a vedere anche il bicchiere...
    per fortuna anche io ho un compagno che cerca di capire, di smussare gli angoli e di mitigare. Io purtroppo non sono ancora riuscita a non risponderle al telefono come anche lui mi suggerisce, però sono riuscita a dirle ciò che pensavo, anche se è stato assolutamente inutile. Ora naturalmente lui è diventato il cattivone della situazione... ma per fortuna ha spalle grosse e sembra non pesargli più di tanto.
    Anche io spero di riuscire ad essere diversa con mia figli, per il suo bene!

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