lunedì 29 marzo 2010

Il "buco nudo"

Ho mangiato.
Sto già male.
Non ricordo più da quanto tempo non faccio un pasto completo, normale e decente.
Non ricordo più da quando non mangio con gusto.
Mentre io mi lamento… tu che fai? Sguazzi? Quanto sarai diventato grande e bello ormai? Mi piacerebbe vederti, lo ammetto.
Secondo me ti stai dedicando a costruire il “buco nudo” ovvero la fantastica fossetta che tuo padre ha in mezzo al mento e che io voglio anche su di te, nella maniera più assoluta!
Ti spiego bene che cos’è così capisci a cosa mi riferisco. Scientificamente viene definita come una “...fossetta mentale, piú o meno profonda, dovuta alla presenza, sulla linea mediana, di una lamella fibroelastica che si estende dalla sinfisi del mento alla faccia profonda della cute.” Ora, sinceramente io non so cosa sia la “sinfisi” e non credo lo sappia nemmeno tu, ma a noi poco interessa il significato della parola, ciò che davvero importa è che tu abbia quella meravigliosa fossetta che è anche il marchio di fabbrica della famiglia di tuo padre, quindi rassegnati, non puoi non averla anche tu.
Sono certa che a questo punto tu starai pensando che si tratta “solo” di un banalissimo avvallamento sul mento... e ti starai chiedendo che razza di turba mentale può avere una persona per adorare una semplice fossetta…
Ma é qui che ti sbagli, é proprio in questo momento che stai commettendo il primo grave errore: sottovalutare quello che io ho definito in maniera divertente il “buco nudo”, semplificare qualcosa che é molto di più di un semplice avvallamento della cute.
Ti sei fermato al primo sguardo senza soffermarti a notare le mille sfumature, i dettagli e le differenze che fanno la differenza. Il “buco nudo” ovvero, quel piccolo avvallamento presente sul mento di alcune persone, ahimè non di tutte, può avere forma e dimensione diversa, è una caratteristica assolutamente personale e spesso identifica i membri della stessa famiglia, come nel caso di tuo padre: lui l’ha ereditato da suo padre (e tu devi ereditarlo da lui!).
Il “buco nudo” chi ce l’ha a volte lo ignora, spesso lo detesta ma chi non ce l’ha, lo nota, lo ammira, lo invidia, lo anela, lo scruta e molto probabilmente, dopo tutto ciò, lo ama.
Ma perché “nudo”? Ti starai chiedendo giustamente tu.
Dunque, per spiegare l’origine di questa mia personale definizione, bisogna fare un passo indietro e raccontare come é avvenuto il mio incontro ravvicinato con il “buco nudo”.
Le fossette mi sono sempre piaciute, fin da quando ero piccola: non solo quella sul mento, anche quelle sulle guance. Crescendo poi mi sono soffermata su altri particolari del corpo umano e diciamo che ho temporaneamente accantonato i piaceri del “buco” (e mi raccomando non fraintendere, sai benissimo a cosa mi sto riferendo…).
In un primo momento anche io, come tutti, non mi sono davvero soffermata con scientifica attenzione a studiare quelli che potrei definire i “piaceri del buco”.
Anche perché, ammettiamolo, é già un compito piuttosto arduo trovare un compagno che realmente ci attrae, ancora più difficile è riuscire ad essere contemporaneamente ricambiati in questa attrazione, e sono certa che capisci anche tu che non si possono fare degli scarti solo perché il nostro oggetto del desiderio non ha il buco nudo!!!
Diciamo che in genere non amo considerarlo un dettaglio, anche perché come avrai già capito, un dettaglio non é, ma bisogna ammettere che é un particolare del quale si può anche fare a meno, almeno fino a quando non si sono provati i profondi e reali piaceri del buco...
Ma andiamo per gradi.
Dicevo che negli anni avevo sottovalutato l’importanza del buco ed avevo rivolto le mie attenzioni sui classici occhi, naso, mani... etc etc...
Poi però, dopo aver incontrato tuo padre e il suo “buco nudo”, nulla ha più avuto lo stesso sapore e il “buco nudo” è diventato un elemento portante.
Nel caso specifico bisogna dire che la sua è una fantastica sensualissima fossetta. Una fossetta direi perfetta, una di quelle alle quali possiamo tranquillamente dare un dieci e lode.
Ed é stato guardando il suo mento, una mattina, in bagno, con la barba appena fatta ed il rasoio ancora in mano che ho esclamato per la prima volta “...il buco nudo!!!”
Così é nata questa definizione forse un po’ particolare e di certo un po’ naif: “nudo”, ovvero perfettamente rasato, allo scoperto, morbido e profumato, messo a nudo.
Fino a quel momento anche per me era stata una fossetta sul mento, ma da allora si é definitivamente trasformato nel “buco nudo”.
Da quel giorno tutto é cambiato nella mia vita e nulla é stato come prima per me. In ogni persona che ho incrociato, in ogni viso che ho guardato, in ogni mento che ho visto, ho cercato e scrutato il buco. A poco a poco ho iniziato a notare le piccole differenze di forma, di colore, di dimensione, di posizione.
Ho scoperto che il buco nudo non solo c’é o non c’é, ma ce ne sono mille varietà.
Il buco nudo può essere più o meno grande, tondo o allungato, appena accennato o ben definito, centrato o basso, simmetrico o asimettrico.
Il buco nudo é indubbiamente nella maggior parte dei casi un elemento di bellezza, di fascino, ma come sempre, ci sono eccezioni che confermano la regola.
Il buco nudo, per essere perfetto, a mio parere, deve essere tondo, in posizione centrale, simmetrica, ben definito ma non come se fosse una cicatrice nel mento e deve essere circondato da un morbido cuscinetto tanto che baciarlo diventa un piccolo momento di estasi.
Possiamo dire che di buchi nudi in giro ce ne sono ma, nel corso della propria vita non é affatto facile incontrare un bel buco nudo.
Quelli allungati tendono ad avere una somiglianza un po’ troppo accennata con il sedere umano... se sono troppo evidenti sembrano più una cicatrice di guerra che un simbolo di bellezza, quelli appena accennati sembrano una piega dovuta ad un errata posizione della faccia sul cuscino... per non parlare della simmetria della posizione che é fondamentale per raggiungere un dieci e lode! Insomma mi sembra evidente che gli elementi che concorrono per poter definire perfetto un buco nudo sono tanti.
Quindi tu hai il tuo bel lavoro da fare, anche se sei fortunato perché parti avvantaggiato: quello di tuo padre come abbiamo più volte detto è perfetto, quindi basta che guardi il suo!
Mentre tu lavori io mastico una fantastica chewing gum anti nausea, sperando che faccia effetto in tempo. Se tu laggiù nel frattempo cercassi di stare fermino forse le cose migliorerebbero un po’ quassù, che dici, si può fare?
Non mi sembri convintissimo anche se per me vale la regola: silenzio assenso!

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