venerdì 19 marzo 2010

Il lombrichino ubriaco

Ehi tu piccoletto, che come un pesciolino te ne stai beatamente a mollo dentro la tua bollicina, meglio nota come placenta, potresti gentilmente evitare di giocare con il mio stomaco? Qualora tu non lo sapessi, ti avviso che lui, il mio stomaco, è un tipo piuttosto impegnato e ha un bel po’ di cose da fare e fino a quando occupa il suo tempo giocando e distraendosi con te, non fa il suo prezioso lavoro, con risultati che sono piuttosto evidenti: rallentamento nella digestione, nausea e vomito, mal di stomaco, salivazione eccessiva, reflusso di succhi gastrici, eruttazione. Se tu lo lasciassi stare, forse riusciremmo ad evitare almeno alcuni di questi spiacevoli inconvenienti.
No, è perfettamente inutile che fai l’indifferente. Guarda che ti ho visto ieri come eri “tarantolato”. Sembravi un lombrichino ubriaco, che guizzava allegramente a destra e a sinistra. Ho capito che sei felice di esserci, e anche noi che tu ci sia, ma se eviti di ballare la tarantella finché sei lì dentro, mi faresti un favore. E poi sinceramente, viste le scarse abilità di tuo padre e mie nella danza, mi domando da chi hai preso questa passione per il ballo. Ah però… ora che ci penso, la tarantella è tipicamente napoletana, e mi viene il fondato sospetto che tu abbia imparato da zia Teresa, napoletana doc!
Noo, lasciatelo dire, non ci siamo proprio per niente: da zia Teresa dovevi imparare l’arte di dormire, il suo amore per il sonno, non quello per la danza! Così non va bene, sei letteralmente fuori strada…
Ah, vuoi sapere cosa dovresti prendere, invece da mamma e papà?
Beh, io sinceramente preferisco dirti cosa sarebbe meglio che tu non prendessi da noi. Sarebbe più conveniente che tu non prendessi da me il senso dell’orientamento, decisamente scarsissimo, anche perché se in questo mi assomiglierai anche solo lontanamente, siamo rovinati! Come minimo ti ritroviamo dopo 13 mesi di gestazione ancora lì dentro che gironzoli, perso fra fegato e reni, che cerchi l’uscita e chiedi informazioni ai globuli bianco/rossi (quelli di tuo padre sono bianco/rossi, quindi vicentini per nascita, i miei lo sono diventati per amore, i tuoi lo saranno per ereditarietà…).
Passiamo a tuo padre, da lui se puoi evita di imparare a contare con le dita. E hai anche il coraggio di chiedermi perché? Ma non hai fatto caso che lui, a differenza di tutti i comuni mortali, non parte dal pollice per seguire nell’ordine, indice, medio, anulare e mignolo? Noo, troppo banale!!! Lui si deve distinguere e comincia a contare dal mignolo per poi procedere nell’ordine inverso, anulare, medio, indice e per ultimo il pollice…
Per spiegarti meglio, se lui dovesse indicare che oggi siamo nel terzo mese, tirerebbe su le ultime tre dita della mano, in un gesto simile al simbolo di ok.
Lo so, è assurdo, non devi convincermi, sono totalmente d’accordo con te, ma stai tranquillo, ci sono davvero tante altre cose in cui puoi assomigliare a papà, hai solo l’imbarazzo della scelta.
P.s. tanto per tranquillizzare un po’ anche me, nella prossima ecografia puoi succhiarti il dito come fanno molti bambini, così vedo se ti succhi il pollice o il mignolo… Grazie

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