Sono appena andata a ritirare i risultati dei miei esami e per quello che sono riuscita a capire, direi che tutto sommato sto piuttosto bene. Non ci sono grossi valori sballati, ma aspettiamo il responso della ginecologa, anche perché interpretare gli esami del sangue non è facile, con tutte quelle sigle che sono già da sole spaventose.
Oggi, ultimo giorno della nostra sesta settimana, è un po’ pesante per tante ragioni e il fatto che domani si entri nella settima, non mi è di grande consolazione. La settima settimana mi preoccupa e di più mi preoccupa il fatto che saremo più soli del solito a viverla. Jacky, ovvero Jaqueline una cara amica, non ci sarà per 15 giorni e zia Teresa comincerà il prossimo lunedì, a fare uno stage che la terrà impegnata per gran parte del tempo. Quindi, per tutta la giornata, saremo semplicemente io, tu e Heidi in attesa che torni a casa papà. Di cose da fare ne avrei a bizzeffe, ma mi rendo conto di non riuscire a fare nulla, sono in stand by, è come se stessi aspettando… aspettando di sentire il battito del tuo cuore per ricominciare a far battere anche il mio. Altro che dolce attesa, io la rinominerei estenuante attesa, infinita attesa… pesante attesa. Vorrei poter girare con un ecografo sempre attaccato a te, per sapere in ogni momento come stai, cosa stai facendo e se tutto sta andando bene. Certo la nausea persistente, a detta della mia dottoressa, dovrebbe essere un buon sintomo… ma non mi tranquillizza molto. E inoltre la nausea mi provoca anche grosse difficoltà a mangiare, così ho un problema in più invece di averne uno in meno. Vabbè inutile parlartene, tu non ci puoi fare niente. Te ne stai lì, giustamente impegnato nella tua opera, noncurante di quello che sta accadendo qui fuori. Beato te! Certe volte vorrei anche io chiudermi in una bolla e non preoccuparmi di ciò che accade all’esterno. Dici che il mio turno di stare nella bolla è già passato? Mi sa che hai ragione piccoletto… nel tuo piccolo hai perfettamente ragione.
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