martedì 16 marzo 2010

Sintesi di un risveglio

Mi hai svegliata alle 5 e dopo un’ora di rutti e gorgoglii sinistri, mentre tuo padre teneva la sua mano forte sulla mia pancia, su di te, sono finalmente riuscita a riaddormentarmi. Quando ho riaperto gli occhi dovevano essere circa le sette, la radiosveglia stava già facendo i soliti programmi del mattino. Mi sentivo esausta, come se avessi combattuto una battaglia durata per più giorni ma, ho percepito subito che stavo meglio: la nausea c’era ma era solo un lontano malessere, nemmeno paragonabile a quella dei giorni scorsi e soprattutto a quella di ieri. Ho fatto molta fatica ad alzarmi, mi sentivo debole e molto stanca e avevo paura a credere che davvero stavo un pochino meglio.
Quando sono scesa al piano di sotto e ho trovato Heidi che stava vomitando e, vedendo lei, ho cominciato anche io ad avere i conati di vomito, ho temuto il peggio… ma ho smesso di respirare per non sentire odori e ho chiuso gli occhi per non vedere e sono riuscita a superare quei minuti di puro terrore.
Poi lei ha smesso, io sono riuscita a riprendermi ed è andata decisamente meglio.
Ora sono passate più di tre ore e posso confermarti che sì, la nausea c’è ma è latente, almeno per ora. Ho approfittato di questo improvviso e inaspettato ma anelato miglioramento, per fare alcune delle cose che, quando sono nel pietoso stato di ieri, non riesco nemmeno a ricordare che sono da fare. E allora vai con lavatrici, panni da stendere e da raccogliere, panni da lavare a mano, cucina da rendere, non dico pulita, ma almeno presentabile e sto cercando di sfruttare ogni minuto perché non so più tardi, stasera, domani, come mi sentirò. Sono riuscita anche a fare uno spuntino di metà mattina: quando mi hai lanciato chiari segnali di fame, provocandomi quella voragine nello stomaco che ormai conosco, riconosco e temo, non ho esitato e prima che la voragine mi spaccasse in due le budella, ho mangiato immediatamente uno yogurt e mezza pesca sciroppata. Non è molto lo so, ma almeno ha tappato il buco e spero non provochi spiacevoli conseguenze. Ora dopo questa breve pausa davanti al p.c. mi lavo i denti (il dentifricio toglie residui di cibo e asporta aromi che in questo periodo sono pericolosissimi…) e poi mi rimetto in movimento. Le cose da fare sono ancora tante, direi infinite e tutto sommato credo che tenermi impegnata mi sia di aiuto.
Non ti ho chiesto come stai ma tanto non mi dici mai niente e mi lasci sempre con i miei dubbi e le mie paure… a dopo tesorino di mamma.

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